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![]() REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno IV n° 6 GIUGNO 2008 - PRIMA PAGINA |
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“Ebbi anche da tenere in considerazione che il fascismo non era più un partito politico tra gli altri, ma era lo stesso governo italiano. Non era il partito ma lo stato. Negli ultimi anni vivendo a Parigi e negli Stati Uniti, lessi una buona parte della storia e della letteratura italiane e giunsi alla conclusione che il genio italiano non ebbe mai una forte inclinazione verso le istituzioni democratiche. Le forme di governo, che mostrano l'originalità e corrispondono al carattere del popolo italiano, sono il Comune o un'oligarchia, e la Signoria o il governo di un uomo forte. Successivamente l'Italia ebbe principi autocratici o dominazioni straniere. Quando Optò per le istituzioni democratiche, con il Risorgimento, queste furono cattive imitazioni del formalismo inglese e della demagogia francese con il risultato che l'Italia passò attraverso tre dittature, camuffate da governi democratici.” Così si esprimeva Giuseppe Prezzolini, fondatore de “La Voce”, in un memoriale scritto su richiesta dell’ FBI nel 1943 per rappresentare i suoi rapporti di fuoriuscito italiano in USA col regime fascista che era allora alla resa dei conti (Il fascismo ed io - Giuseppe Prezzolini - Un memoriale).
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