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![]() REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno II n° 6 del 30/03/2006 - IL MONDO - cronaca dei nostri tempi Perchè fa così: il linguaggio di questa campagna elettorale |
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Una lombosciatalgia è ben poca cosa per privare Berlusconi dell’incontro risolutore con la “sua” platea, quella del convegno biennale degli industriali di Confindustria. Il giorno prima Romano Prodi aveva interloquito con l’Assemblea sfoderando la consueta pacatezza, scelta come tratto distintivo della sua campagna elettorale. Il terreno era stato battuto in anticipo dal nemico, e il campo occupato era quello prediletto dal presidente del consiglio, quello nel quale può riconoscersi con i “suoi simili”, quelli che sanno cosa significa essere un imprenditore, quelli che in definitiva al momento del voto sono capaci di orientare buona parte del consenso medio-borghese. Ma Berlusconi deve aver fiutato da parecchio che costoro avevano iniziato una lenta marcia di equidistanza, quasi a sfatare il mito che gli industriali stanno con la destra (liberista Berlusconiana) e gli operai con la sinistra (e qui ce ne sarebbero troppe da elencare); a dire il vero lo scacchiere degli industriali vedrebbe le grandi imprese più vicine a Romano Prodi e i medio-piccoli imprenditori ancora affezionati al Cavaliere. Ma la lettura dei giornali, all’indomani dell’incontro con Prodi, ha fatto accellerare le procedure a Berlusconi.
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