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 Anno I n° 13 del 22/12/2005    -   LENTE DI INGRADIMENTO



Natale, tradizioni dal mondo
Un viaggio da sogno, per scoprire che il Natale è davvero una festa universale
Di Anna Cosseddu



La novena, la neve, i fiori rossi e il cenone. Le musiche, la stella cometa, l’albero e il profumo del muschio. Natale. Una notte magica durante la quale tutto può succedere: i cattivi diventano buoni, gli angeli scendono dal paradiso per proteggere i bimbi, Gesù Bambino e Babbo Natale volano ovunque per esaudire sogni e desideri. Ovunque... Perchè no? Se la magia oggi è nell’aria, meglio approfittarne! Chiudiamo gli occhi e sognamo di volare, cosa starà succedendo oggi

in Francia?
Ecco là dei bambini, ma che fanno? Sono carichi di scarpe e di zoccoli: li lasciano davanti ad un ceppo acceso tutto il giorno, Gesù Bambino sicuramente li riempirà presto di doni. Anche qui come da noi in Italia un presepio, animato da statuine di creta. Ogni statuina ha un nome. Guardate per esempio, quello vicino alla capanna è il Ravi, l’uomo che allarga le braccia al cielo per lo stupore, il simbolo dell’animo semplice. Dal sentiero ecco invece che si avvicinano Grasset et Grassetto, camminano in coppia sorridenti, hanno messo l’abito della festa e vengono a portare doni al piccolo Gesù. Ma perchè fermarci qui? Proviamo a volare ancora un po’, magari fino

in Germania.
Quanti bambini! Stanno per aprire l’ultima finestrella del calendario che giorno per giorno, a partire dal primo dicembre, li ha accompagnati nell’attesa: il calendario dell’avvento. Quel bimbo invece sta chiudendo la sua letterina a Gesù Bambino. L’ha cosparsa di colla e zucchero perchè brilli alla luce delle stelle e ora la mette sul davanzale, sperando che Gesù la noti e stanotte gli porti tanti regali. Gli abeti che ci circondano sono bellissimi, questa è la loro patria. Ogni casa ne ha uno, così pure ogni chiesa e, per Natale, persino le tombe hanno il proprio abete. In alcuni paesi è tale il rispetto per questo prezioso albero, che non viene neppure addobbato, i doni vengono semplicemente posti ai suoi piedi. Ma siamo ancora troppo vicini, oramai abbiamo imparato come si fa, su, voliamo

in Africa!
Ah... Si sente già il caldo... siamo immersi nell’estate! Le scuole sono chiuse per le vacanze, le giornate di sole invitano in modo irresistibile verso le spiagge o le rive dei fiumi, e se ci guardiamo intorno notiamo con stupore come i fiori sostituiscono la neve senza farcene sentire nostalgia, colorando il panorama con vivacissimi colori. Ma anche qui quello di oggi è un giorno da passare in famiglia. Avviciniamoci un po': le famiglie sono riunite attorno agli anziani e tutti i conoscenti, senza distinzione di culto, sono invitati a partecipare alla cena della vigilia. No, non serve essere timidi, entriamo, questa è una notte in cui l’uscio di casa rimane aperto perchè chiunque si senta il benvenuto. Ci si scambia i doni: i bambini ricevono vestiti, mentre le famiglie si offrono vicendevolmente grandi quantità di cibi crudi e cotti, augurandosi in questo modo reciproca abbondanza. E’ stato bello, vero? Ma la notte non è ancora finita. I posti da visitare sarebbero così tanti, nessun limite hanno i nostri sogni; ma alla fine, che ne dite, decidiamo per

Il Messico?
E’ già da nove giorni che in ogni casa si allestiscono le pifiatas, queste grosse pentole in coccio rivestite di carta stagnola colorata e da cui pendono queste striscioline multicolori. Sono state riempite di mandarini, arance, jicamas, albicocche, confetti e pezzi di canna da zucchero. Ma che succede? Cosa stanno facendo quelle due persone in strada con le candeline accese? Mettono in scena las posadas: rappresentano Maria e Giuseppe che bussano nelle case alla ricerca di un ricovero. I padroni di casa secondo tradizione tergiversano, ma venuti a conoscenza della gravidanza avanzata di Maria, finalmente offrono loro un alloggio. Attenzione però, è quasi mezzanotte! E’ ora di riunirsi! Tutti insieme si canta, ma che bella festa! Gesù Bambino viene deposto nel presepe, i bimbi rompono le pifiatas e fanno a gara per accaparrarsi il frutto più buono, e noi anche qui ci sentiamo a casa.

Alla fine, incuranti dei chilometri che ci separano, tutti sentiamo il Natale e lo viviamo, lo festeggiamo, lo condividiamo con parenti ed amici. Diversi gesti, colori e profumi, ma stessi sguardi, stesse speranze e stessi auguri. Per una notte milioni di sorrisi sono davvero uniti in un pensiero di pace. Gentili compagni di viaggio, auguri di serenità per tutti!


Per ulteriori sogni e curiosità, visitate il sito
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it



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