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 Anno II n° 2 del 02/02/2006    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
Cosa significa il discorso di Bush?

Di Giovanni Gelmini


In 52 minuti Bush, nel suo discorso sullo “Stato dell’Unione”, ha detto cose che mi hanno preoccupato e cose che fanno pensare: “ma se ne accorge solo adesso?” Se questo è il Capo del Governo del primo paese mondiale, quello di riferimento per la libertà e la democrazia, quello piu avanzato tecnologicamente e di riferimento per la società mondiale, stiamo freschi.

Una cosa che mi meraviglia è che solo oggi il più importante Capo di Governo del mondo si accorge che “l’America è drogata dal petrolio”... lui che è petroliere, che è stato sostenuto dai petrolieri, che non ha sottoscritto il trattato di Kyoto, ora afferma che si deve abbandonare il petrolio. Ma questo tutti quelli che non sono “drogati” dalla propaganda statunitense lo sostengono da anni. Forse che i sui amici “petrolieri” si siano decisi a lasciare l’”oro nero” per le energie alternative? Non si deve dimenticare che la maggior parte dei brevetti per il fotovoltaico e per le altre energie alternative sono in mano proprio a loro, e che se decideranno di metterle sul mercato diventeranno presto molto competitive, facendo perdere sempre più importanza al vecchio e caro petrolio. Speriamo, anche se debbo rilevare che, grazie all’ignoranza dei nostri gestori della ricerca, non ci siamo impegnati a sufficienza sulle energie rinnovabili aggredibili, ma ci siamo buttati in modo stupido sulla fusione nucleare e sulla pila ad idrogeno, due follie da un punto di vista economico nel medio periodo.

Una cosa che ci interessa da lontano, ma che può essere negativa per i “comportamenti politici” del colosso mondiale, è che la sua idea di “istruzione” resta quella specialistica di matematica e scienze, senza capire che lo scienziato non è un tecnico, un ingegnere, ma è un artista e un filosofo, e che è sempre un colto a 360° che nella speculazione scientifica trova il modo di espressione del suo raziocinio. Oggi gli Stati Uniti importano cervelli da tutto il mondo, perché li possono pagare, e di questo non si preoccupano, proseguono a formare le loro teste sulla loro logica di cultura strumentale e predefinita.
Quale è il risvolto per noi? Che proseguirà il drenaggio delle nostre migliori menti, formate dal nostro sistema culturale a più ampio raggio, e che, da un punto di vista geopolitico, proseguiranno a non comprendere le differenze delle culture, a non rispettare e a fare interventi assurdi e perdenti come hanno fatto dal dopoguerra: Corea, Vietnam, Afganistan, Iraq. Si andrà avanti così sulla base di Hamburger e CocaCola. Anche quelle battaglie che possono avere un largo consenso internazionale, come è stato per la Corea e per l’Afganistan, verranno perse per la loro incapacità di percepire le realtà diverse dalla loro rozza mentalità legata solo al Dio Denaro.

La cosa preoccupa perché tra le sue dichiarazioni continuiamo a ritrovare quell’idea di popolo “mandato da Dio”, di “Poliziotti del Mondo”, e troviamo le affermazioni: “Vogliamo la fine della tirannia nel mondo... Amiamo la libertà e combatteremo per mantenerla... Non ci arrenderemo mai al male”. Forse non si accorge che anche loro possono essere tiranni quando impongono il loro modo di pensare come verità assoluta? Se si va avanti con questo modo di gestire il mondo avremo veramente troppo sangue versato inutilmente.



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