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 Anno II n° 3 del 16/02/2006    -   PRIMA PAGINA



Berlusconi show: Politica o Spettacolo?

Di Concetta Bonini


Berlusconi show, Berlusconi spot, Berlusconi carosello, Berlusconi a ruota libera... Oramai il Premier si è lasciato andare e va di qua e va di là, e parla e straparla, sparando a zero su tutto e su tutti, senza pudore, senza strategia, senza ordine, senza rispetto, semplicemente senza ritegno!

Dopo aver comunicato che non farà sesso fino al 9 Aprile (e nessuno ci assicura che non ci guadagni...) ed averne messo a conoscenza il mondo intero, che avrebbe rinunciato tranquillamente e senza rimpianti a farsi ricettore di una così privata ed intima confessione, Berlusconi non ha più saputo metter freno al suo delirio: chissà che prima dell’entrata in vigore della sua legge sulla droga non abbia deciso di godersi anche lui qualche spinello per rifarsi di quelli perduti mentre i sessantottini si divertivano e lui lavorava...!

Che stia un tantino esagerando lo dimostra il fatto che finalmente anche l’Autorità per le Comunicazioni si sia accorta che era il caso di intervenire: 150 mila euro di multa a Mediaset tanto per cominciare. Era il minimo dopo la trasmissione Liberi tutti, replicata ad un’ora insolita (in prima serata) e con una durata insolita, in cui Irene Pivetti ha deciso di rinunciare definitivamente alla sua reputazione in questa invidiabile carriera, da presidente della camera alla posta del cuore, fino a leccapiedi di Berlusconi. La multa è stata motivata dal fatto che il programma, avendo Berlusconi come protagonista unico, elogiava l’imprenditore per portare consenso al politico. Il tono infatti, particolarmente irrispettoso della par condicio, si è mosso su tutte le possibili varianti di Berlusconi è bello, Berlusconi è alto, Berlusconi è bravo, Berlusconi è buono, Berlusconi è un uomo di successo, Berlusconi è Mediaset, Berlusconi è la televisione, Berlusconi è il calcio, Berlusconi è la politica... fino al punto di insinuare che Berlusconi sia una sorta di spirito che incarna in sé l’Italia, qualcosa di simile a un dio insomma. Tralasciamo per ovvietà il diverso trattamento riservato da Vespa a Berlusconi e Prodi e giungiamo direttamente a Matrix, dove il Premier si è definitivamente incoronato imperatore di tutto e di tutti: “ Io sono come Napoleone, solo lui ha fatto più di me” ha affermato con tanta convinzione da fare quasi tenerezza, come i bambini che hanno letto il primo libro di storia della loro vita e giocano a fare Napoleone, Giulio Cesare, Sandokan e chi più ne ha più ne metta.

Sì insomma, Berlusconi deve aver avuto un’infanzia e una giovinezza davvero difficili (complessi di inferiorità, niente Napoleone, niente Salgari, niente spinelli, niente sesso...) e così, psicoanaliticamente parlando, adesso ha bisogno di tutte quelle compensazioni che cerca nella plateale celebrazione di sé onnisciente, di sé onnipresente, di sé onnipotente.
Apprendiamo infatti da Repubblica che il Premier è solito presentarsi ai suoi forzisti con questo tono: “ Non c’è nessuna personalità politica che possa confrontarsi con me, non c’è nessuno sulla scena europea e mondiale che possa confrontarsi con me, quando incontro un primo ministro o un capo di stato sono loro che devono cercare di essere più bravi di me”. Bisogna però riconoscergli che possiede una fervida fantasia, in effetti solo un tantino delirante: si è messo in testa di entrare nella Storia, si è messo in testa di essere lui stesso la Storia, di poter titanicamente affrontare i nemici, di potersi porre al di sopra di tutto e di tutti come un illustre dittatore, ergendosi sul “ grigio diluvio democratico” (D’Annunzio perdonerà la citazione) della massa degli italiani, -ma che!- del mondo intero.

Chi poi dovrebbe andare a governare, resta un mistero, considerato che nelle sue passerelle televisive si è premurato con sollecitudine di attaccare i giornalisti italiani (tutti comunisti!), l’Unità e Raitre tanto per cominciare, insieme ai sondaggisti e ai corrispondenti della stampa estera, il Presidente della Repubblica, l’Udc, Della Valle, le authority, le amministrazioni locali, le coop (si è beccato pure una denuncia per diffamazione del presidente di Legacoop), i fannulloni professionisti della politica, i cassintegrati, i pensionati, i commercianti, i bibliotecari, i presidenti delle banche. Insomma Zeus ha fulminato tutti ed è rimasto proprio solo. Viene il dubbio però che in questo disperato protagonismo, in questa esasperata tensione all’affermazione di sé, in questo sempreverde attacco agli avversari, vi sia un malcelato tentativo di nascondere le sue stesse colpe. Diciamoci la verità: questo è proprio il momento della resa dei conti, è meglio spostare l’attenzione su qualcos’altro, meglio per Berlusconi apparire barzellettiere che menzognero truffaldino. Le elezioni sono vicine, le Camere sono state chiuse. Il bilancio di questa legislatura è 665 leggi approvate con 27 ricorsi a voto di fiducia ed un’interminabile teoria di leggi ad personam affiancate al frittatone delle incostituzionalità, dei maxiemendamenti, delle manovre elettoralistiche, con sale e pepe in abbondanza sulle riforme della magistratura, della costituzione e del sistema elettorale tanto per citarne alcune. Nel frattempo l’Italia è cambiata ben poco ed è cambiata in peggio. I provvedimenti urgenti non sono mai stati presi in considerazione e anche a fine legislatura è stato chiesto il rinvio della chiusura del Parlamento non certo per risolvere questioni nodali: un flop della società con la legge sulla droga, un flop della Prestigiacomo con la legge sulle quote rosa, un flop della maggioranza sulla Pecorella. Cala così il sipario e se ne apre un altro, quello della campagna elettorale, e con queste premesse è certo che ci sarà da ridere: non dimentichiamo che Berlusconi è il nostro unico dio e non ci è concesso avere altro dio all’infuori di lui... o almeno così crede. Starà agli italiani dimostrargli chi ha torto e chi ha ragione.



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