Ho passato tutto il pomeriggio a tradurre
passi del Racconto di Sinuhe, tanto che ormai penso
direttamente in medio egiziano! Sono un caso
patologico.
Chi è Sinuhe? E' l'opera più documentata del Medio Regno è
stata ritrovata su papiri, ostraka e vasi interi (vaso di
oxford). E' un romanzo storico, l'equivalente dei nostri
"Promessi Sposi", e appartiene al filone lealistico ovvero a
quei racconti che hanno una morale incentrata sulla lealtà al
sovrano e di come questa dia comunque esito positivo anche se una
persona ha passato diverse traversie. Sinuhe, in egiziano SA NEKHET,
figlio del Sicomoro (albero sacro della Dea Hathor) era l'addetto
all'appartamento regio sotto il sovrano Amenemhat I (si pensa
sia esistito veramente). Nel nuovo regno, il racconto di Sinuhe fu
trascritto più e più volte nelle scuole degli scribi che scrivevano sotto
dettatura per imparare il geroglifico, alle volte riportando madornali errori
di distrazione hihihihi (a noi pervenuti!). Per loro era l'opera più
famosa della loro età classica. Sappiamo che il racconto di Sinuhe era il
romanzo preferito di Senmut, architetto e amante della faraona
Hatshepsut.
In breve: Amenemhat I viene
assassinato nel suo trentesimo anno di regno, suo figlio
Sesostri I è impegnato in una campagna contro i Libici, viene
avvertito della morte del padre. Sinuhe, sente le parole dei
messageri e rimane terrorizzato, pensa che ne possa conseguire una
guerra civile e teme di essere incolpato perchè addetto all'Harem del
palazzo (i peggiori intrighi e cospirazioni ai danni dei sovrani
avvenivano SEMPRE tra le mura dell'Harem, a tramare erano le mogli che premevano per
la successione del proprio figlio a scapito di altri). Fugge,
si nasconde tra i cespugli, percorre tutto il delta e giunge sino al
Vicino Oriente. Viene accolto bene dai beduini siro-palestinesi. Sinuhe
ha successo in terra straniera, sposa la figlia del capo tribù beduino e ha
tanto bestiame. Alla fine, dopo varie vicessitudini, che qui non sto a
raccontare, Sesostri I viene a sapere che il suo antico funzionario
vuole tornare a casa (morire fuori dall'Egitto era impensabile per un
egiziano), per sua benevolenza Sinuhe torna a corte. Entra nel palazzo
vestito all'orientale, con barba lunga e la regina caccia un urlo nel
vederlo(probabilmente fu lo stesso effeto di vedere un marziano!). Come dono per il suo ritorno e per la sua lealtà incondizionata al
sovrano Sesostri I, gli viene preparata una bellissima tomba,
cosa alquanto consueta a quei tempi, non ci deve stupire.
Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio
perchè avete appena risentito la breve presentazione del romanzo che dirò alla
profe il giorno dell'esame, prima di cimentarmi nella traduzione dal geroglifico
all'italiano. Ma questa è un'altra storia... Che ne dite? Può andare come breve
introduzione?
Se siete curiosi di vedere il testo
geroglifico intero di Sinuhe che ho tradotto, guardate
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