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 Anno II n° 12 del 22/06/2006    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Anche in Italia il problema della siccità non è più un evento raro
Non è ancora iniziata l’estate ed i fiumi sono già in secca
La situazione si ripete, ma nessun provvedimento per affrontare il problema è stato preso
Di G.G.


È già siccità. Oggi, che non è ancora estate, abbiamo toccato nuovamente le minime del Po toccate l’anno scorso in piena estate.

La situazione è decisamente preoccupante in tutta Italia, ma, secondo la Coldiretti, è particolarmente preoccupate nel nord Italia dove la disponibilità di acqua è critica per le campagne e le risorse idriche nei fiumi e nei laghi di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna sono a livello di guardia e mettono a rischio l’irrigazione delle colture in un periodo determinante per la loro crescita.

La Coldiretti svolge un sistema di monitoraggio della situazione e ha così messo in evidenza una situazione di carenza idrica che interessa l’intero sistema dei laghi lombardo-piemontesi come quello di Como, Iseo e Maggiore, ma anche il fiume Po ed i suoi affluenti come la Dora Baltea, l’Adda e il Ticino. La situazione – sempre secondo la Coldiretti – è causata da scarse piogge e temperature più alte della media stagionale, ma anche dal mancato rilascio di acqua da parte dei bacini alpini che vengono mantenuti chiusi dalle società che ne hanno la concessione per la produzione di elettricità, che impediscono in questo modo che l’acqua giunga a valle e la sottraggono ai cittadini, all’ambiente e all’agricoltura.

La Coldiretti non lancia solo l’allarme, ma dà anche una ricetta per prevenire la siccità. L’idea è di creare bacini per le aziende agricole e utilizzare le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua. Questa è un'idea già presentata due anni fa dalla Coldiretti Emilia Romagna e rilanciata nuovamente in questi giorni, quando la siccità sembra essere diventata un elemento si sistema per la pianura padana.

Ma, oltre agli interventi proposti dalla Coldiretti, ve ne sono altri che sicuramente migliorerebbero la disponibilità d’acqua e ridurrebbero la veemenza delle piene dei torrenti nei periodi di pioggia. Nell’ultimo mezzo secolo abbiamo coperto la superficie del territorio con Case strade e piazze, tutte superfici impermeabili all’acqua. L’acqua piovana, che prima veniva assorbita dal terreno, oggi viene raccolta nelle fogne e scaricata integralmente nei torrenti. Se si tornasse a far assorbire l’acqua piovana dai terreni, tramite pozzi perdenti, la falda si innalzerebbe e farebbe così da serbatoio per i periodi di siccità; nello stesso tempo si ridurrebbe la pericolosità e la frequenza delle piene dei torrenti.

Il problema grave delle risorse idriche è ormai noto da anni e risulta in continuo peggioramento. Esistono provvedimenti non difficili e di costo non elevato, ma il tutto fino ad ora è stato praticamente ignorato da chi è stato al potere.



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