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 Anno II n° 14 del 20/07/2006    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
Hanno vinto i Tassisti?

Di Giovanni Gelmini


Ancora una volta la stampa lancia messaggi equivoci: sembra che Bersani abbia fatto dietrofront, spinto dall’intransigenza dei conducenti della auto bianche in piazza. Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Analizzando i particolari dell’accordo e gli obbiettivi che il decreto si poneva, si nota che forse gli obbiettivi vengono raggiunti comunque, anzi, con maggiore efficacia e flessibilità, anche se in modo più incerto. È tramontata l’ipotesi di cumulo delle licenze e la possibilità di creazione di grandi compagnie come a New York (il particolare più temuto dai tassisti), ma tutto questo non faceva parte delle intenzioni principali di Bersani.

L’obiettivo era di rendere migliore il sevizio, di aumentare il numero delle auto circolanti, e questo sicuramente è stato raggiunto. Anzi, l’aver demandato ai Comuni la possibilità di modulare il servizio e integralo con l’offerta del trasporto pubblico permette di trovare soluzioni più flessibili e aderenti alle necessità, anche se nello stesso tempo rende meno certa la liberalizzazione. Per ogni comune infatti si aprirà una trattativa con risultati incerti, ma se l’accordo non funzionerà la palla tornerà al Governo, e questo è un punto a cui i tassisti dovranno fare attenzione.
C’è da attendersi quindi che Roma, Milano e tutte le grandi città risolveranno almeno in parte i loro problemi, ma le piccole città? Ecco, non ci giurerei. L’attenzione sarà solo per le grandi, mentre nelle piccole i problemi potrebbero essere ancora difficili.

I punti di fondo restano: il costo spropositato delle licenze, costo che non è dovuto alla concessione pubblica, ma alle transazioni private, e la mancanza di libertà nella gestione del servizio. Ad esempio se un taxi di Bergamo porta un cliente all’aeroporto di Linate, poi deve fare il viaggio di ritorno vuoto perché non può caricare a Linate, mentre se un taxi Milanese porta un milanese a Orio al Serio (aeroporto di Bergamo), può caricare per il viaggio di ritorno. Ecco le liberalizzazioni da fare di cui non si è parlato.

Molta strada è da fare, ma certo è che uno scossone è stato dato, e penso che si possa concordare con Bersani. Le associazioni dei consumatori (Movimento Difesa del Cittadino, Cittadinanzattiva e Movimento Consumatori) sono delle stesso parere: dicono che «l’accordo stipulato ieri sera al Ministero dello sviluppo con le associazioni dei tassisti costituisce una vittoria non del Ministro né dei tassisti, ma delle esigenze dei cittadini. L’intesa permetterà, infatti, un aumento significativo delle auto disponibili, sia attraverso un’intensificazione delle corse per veicolo, sia attraverso nuovi bandi a livello comunale che potranno aumentare le licenze». Sulla stessa linea di pensiero è anche l’Adiconsum.

Ora la vera sfida passa a Farmacisti e Avvocati. Qui la difesa dello status quo è veramente lobbistica. Chiunque sa che se si entra in farmacia per prendere un'aspirina o un altro farmaco da banco difficilmente chi è dietro il banco dirà qualcosa: aprirà un cassetto estrarrà la confezione e batterà lo scontrino. I farmacisti pretendono un monopolio (una farmacia ogni 8.000 abitanti) trasmissibile per via ereditaria (10 anni prima che il monopolio cada dopo la morte del titolare), ma non vendono solo farmaci, non fanno le piccole medicazioni, vendono di tutto: giocattoli, profumi, cosmetici, zoccoli, e chi più ne ha piu ne metta. Ma come si giustifica allora il monopolio?

E per gli avocati non viene abolita la tariffa minima, ma non è più obbligatoria. Si possono fare contratti più favorevoli al cliente, essenzialmente certi. Se si applicano i prezzi a forfait, le cause saranno più brevi, perché l’avvocato ci guadagnerà di più se dura poco. Notevole vantaggio, con la pubblicità: ci saranno studi specializzati raggiungibili da chiunque, perché sarà possibile rendere nota la specializzazione in certe pratiche.

Beh speriamo che finalmente si inizi togliere privilegi inutili, anche se la paura è che l’apparente caduta con i tassisti rinfocoli le speranze di avvocati e farmacisti.



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