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 Anno II n° 15 del 07/09/2006    -   PRIMA PAGINA



La minestra dei ministri
Perché ogni nuovo ministro ne inventa una diversa?
Di Roberto Filippini Fantoni


Vi ricordate alcuni lustri or sono l’idea geniale dell’allora ministro Ferri relativa ai 110 orari in autostrada? Un illustre sconosciuto nella maggior parte d’Italia (eccettuate le province toscane delle quali è originario) che sarà ricordato solo per questa idea balorda. Da allora, pur continuando ad essere in politica, anche come deputato europeo, nessuno si ricorda di aver più sentito parlare di lui.

In autostrada a 110 all’ora!!! Per fortuna poi cambiarono le carte in tavola altrimenti l’Italia avrebbe potuto essere bloccata da un traffico lento con velocità che nemmeno i TIR avrebbero rispettato, mentre quelli sì i massimi di velocità dovrebbero rispettarli veramente perché fanno veramente paura quando li osservi come si muovono in autostrada.

Dopo che dal precedente governo era venuta l’idea di portare a 150 km/h, su alcune autostrade, il limite di velocità, idea per altro contestata dai soliti bastian contrari, il ministro dei trasporti attuale, tale Bianchi, altro illustre sconosciuto e con un cognome che non aiuta a ricordarlo, ha deciso di farsi ricordare per un’altra idea discutibile (per usare un eufemismo) quanto quella del predecessore Ferri. Insomma una ministra riscaldata e, diciamocelo pure, già putrescente.

Almeno il governo di destra, con il ministro Lunardi, aveva cercato di trasformare in regola quello che era ormai consuetudine. Quanti di noi viaggiando a 130 km/h in certi orari di scarso traffico, si sono visti superare da miriade di auto che correvano da un minimo di 140 fino a punte di 170-180 km/h?

Qui non vogliamo stare a discutere su quale velocità sia la più idonea, anche se è nostra opinione che in certe autostrade e in certe fasce orarie anche i 150 km/h non creino problemi, ma semplicemente sul fatto che fissare dei limiti inferiori a 130 km/h non ha alcun senso quando già gli attuali 130 km/h quasi nessuno li rispetta.

Fissare limiti quando non si è in grado di farli rispettare è puro esercizio di inutilità. Gli incidenti capitano perché questi limiti sono abbondantemente superati o per motivi che nulla hanno a che vedere con la velocità: recentemente abbiamo avuto casi di gente che prendeva l’autostrada nel verso sbagliato, autisti di camion che si addormentavano alla guida: tutti episodi legati alla disattenzione, all’incuria e alla sbadataggine più che alla velocità.
Si possono fissare in certi casi limiti più alti, ma è assolutamente necessario farli rispettare, cosa che noi oggi non siamo in grado di fare.

L’italiano diventa saggio solo se lo tocchi nel portafoglio!
Se i sistemi di controllo in autostrada fossero frequenti ed efficienti ecco che su certe autostrade a tre corsie i 150 km/h potrebbero essere tollerati fissando in questo caso pene maggiori per piccole differenze di velocità al di sopra del limite (150+tolleranza).

Invece qui si fissano regole che vengono punite “a campione” e quelli che ci rimettono sono quei quattro sfigati che vengono beccati da qualche sporadico controllo, minando così credibilità ed equità del sistema punitivo.

Chi è stato negli Stati Uniti sa bene come sia pericoloso superare le 60 miglia/h e come le multe siano salate fino ad arrivare all’arresto. Un ragazzo di 19 anni di mia conoscenza abituato a viaggiare con spider potentissime in Italia e abituato a sfrecciare via a qualsivoglia velocità, andò con un amico negli USA; su quelle bellissime strade che passano attraverso zone desertiche e sono lunghi rettilinei apparentemente senza fine, non gli parve vero di lanciare l’auto a velocità nemmeno tanto folli per noi, ma sicuramente “da galera” per la polizia americana: e finirono davvero in galera fino a che un avvocato americano, contattato da uno studio legale italiano, non pagò la cauzione per farli uscire.

In Brasile, lo dico per esperienza diretta e continua, sono molto più seri e rigorosi di noi. In autostrada ci sono limiti di 110 e 120 km/h secondo lo stato dell’autostrada e il numero di corsie e vi assicuro che quasi tutti li rispettano. Se io viaggio a 120 sono pochissime le auto che mi superano, a loro rischio e pericolo perché ci sono auto-velox dappertutto. Non parliamo poi nelle grandi città. Mi vanto di non aver mai preso una multa per eccesso di velocità in Italia, ma sono già quattro quelle che ho preso a San Paolo, nel traffico cittadino: 47, 48, 53, 51 km/h in strade grandissime dove c’era il divieto dei 40 km/h solo perché si passava davanti a una scuola o perché c’era l’uscita degli operai dalle fabbriche. La multa la ricevi a casa (nel mio caso nella ditta per cui lavoravo che era proprietaria del mezzo) e la devi pagare, salvo qualche eccezione quando hai scusanti valide per dimostrare che non potevi fare a meno di andare a quella velocità ... ma non è facile cavarsela! In ogni punto pericoloso e a velocità limitata c’è un sistema di rivelazione e una bella macchina fotografica che non te la fa passare liscia. Così vai su quegli enormi stradoni a due corsie che attraversano la città, ma che durante le ore di scarso traffico vedono infilate tutte le macchine che viaggiano a meno di 70 km/h (che è il limite in quel caso), disciplinate e senza protestare. Non mi ricordo se nel 2003 o 2004 il comune di San Paolo ha raccolto di multe la ragguardevole cifra di 350 milioni di Euro: anche per una città macroscopica come San Paolo si tratta di una bella sommetta!

Per concludere non serve a nulla abbassare i limiti, anzi si potrebbero in qualche caso anche elevare! Serve invece mettere in atto sistemi di controllo efficaci che diano la certezza della pena a chi quei limiti li oltrepassa.

Al ministro Alessandro Bianchi, che ha avuto la balzana idea di proporre di abbassare i limiti consigliamo di farsi un bell’esame di coscienza, magari mettendosi in autostrada a 130 all’ora per rendersi conto di essere quasi l’unico a viaggiare così piano. Quindi prima di fissare limiti inutili e che nessuno rispetterà si proceda a politiche di prevenzione e di controllo serie ed efficaci per poi discutere realmente con competenza e serietà su quali siano le velocità accettabili autostrada per autostrada, considerando variazioni da un minimo di 120 fino a 150 km/h.

Purtroppo, mentre fare leggi scriteriate tanto perché qualcuno si ricordi di te, magari imprecando sul tuo nome a più non posso (Ferri docet!), è facile e costa poca fatica, è molto più difficile e oneroso organizzare piani di prevenzione e controllo che rendano davvero i limiti di velocità qualcosa di punibile con percentuali almeno superiori al 50%. Vedrete allora che i furbi italiani, toccati nel portafoglio e sui punti della patente cominceranno a rigar dritto ....... ma non a 120 km/h!!!


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