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 Anno II n° 19 DICEMBRE 2006    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Natale ma quanto mi costi
Anno nuovo vita nuova, dice il motto. Se provassimo a festeggiarlo in un modo ‘nuovo’?
Una carrellata tra le varie stime della spesa mostra che a Natale sarà in ogni caso importante, ma cosa cambia in questo periodo considerato di difficoltà? Tra le cose più importanti: più italiani festeggeranno in casa
Di Giovanni Gelmini


Dovrebbe essere una festa intima e di riflessione, invece è una corsa alla spesa.
Da sempre c’è chi si lamenta: “quest’anno non sarà come le altre volte”, ma poi alla fine la gente sembra non voler rinunciare al questo festival della spesa inutile.
Gli alberghi si riempiono e non si trova più una stanza, idem per i ristoranti e, nelle rosticcerie, alla fine non resta più nulla, ma qualcosa piano piano cambia. In effetti si sente la mancanza di liquidità nelle famiglie “comuni” e della bassa borghesia, quelli per intenderci a reddito fisso, che dall’entrata dell’euro hanno subito un’inflazione avvenuta senza il minimo controllo.

Ma quanto valgono le “Feste di Natale”?
Secondo un'indagine della Confcommercio circa 15 miliardi di euro., cioè più o meno 300 euro pro capite, ovvero 800 a famiglia. Questi, sempre secondo la stessa fonte, saranno spesi principalmente per “alimentari”. Può sembrare poco se consideriamo che un cenone costa come minino 50€ a persona, ma qui ci troviamo di fronte al solito paradosso statistico ben ricordato da Trilussa.

In effetti molti sono quelli che non spendono o spendono poco: in primis i bambini, che ricevono i regali e certamente non fanno acquisti, poi molte categorie.
Una indagine dalla Axa ci dice che solo il 57% dei “lavoratori” ed il 35% dei pensionati ha previsto acquisti per i regali. Cosi seguendo il ragionamento alla “Trilussa” possiamo che una persona media che fa regali, spende molto di più dei 300€ cioè una famiglia media, spende probabilmente dai 1000 ai 4000€ tra regali, cenoni e vacanze. Dipende molto da cosa si fa, se si va in vacanza o no, se si fanno pranzi e cene a casa o al ristorante, resta che la cifra in gioco è in effetti elevata e che comunque tutti spendono qualcosa in più in questo periodo.

Vediamo ora come si distribuisce questa spesa, sempre sulla base delle varie indagini che sono state pubblicate.

Secondo la CIA (Confederazione Italiana agricoltori) la spesa per generi alimentari sarà di 5,8 miliardi di euro, essenzialmente in carni, pesce insaccati e spumanti. Questi ultimi sono stimati in 80 milioni di bottiglie e quelle di vino “fermo” sono previste in 150 milioni. Per quest’anno invece l’associazione degli agricoltori prevede una diminuzione della spese per salmone, caviale e ostriche addirittura del 15%.

E per i dolci? Anche per i dolci la CIA fa previsioni, ma di stabilità, solo i dolci a forte carattere locale, indipendentemente dalla loro appartenenza o meno all'élite siglata doc, dop, igp o igt, saranno più comprati. In calo invece frutta e verdura.

Federconsumatori prova invece a fare i conti alla spesa delle famiglie per i pranzi delle festività La cena di Natale, che la tradizione vorrebbe si consumasse in casa con i bambini che restano svegli fino alla mezzanotte e i piatti che viaggiano dalla cucina alla sala da pranzo, costerà in media 24 euro a persona, il 5% in più rispetto allo scorso anno. In pratica, una famiglia composta da genitori, due figli e due nonni spenderà circa 144,90 euro.
Al contrario, il cenone di fine anno si fa in un locale pubblico: un ristorante, una pizzeria oppure una sala ricevimenti, dove se possibile si balla anche. Dopo il botto della mezzanotte arriva così il botto del conto. Ecco che cosi si passa dalla spesa modica per Natale a una spesa media 126 euro a persona.
È ovvio che se invece si festeggia a casa si più fare una ricca festa con soli 30€ a testa. Federconsumatori ritiene che il 7% in più dello scorso opterà per quest’ultimo tipo di festa.

Alla fine esce uno spaccato di come ci comporteremo che indica una cosa: gli italiani si apprestano a fare festa in ogni caso. Questa sembra sia la filosofia di base.
Mi sembra giusto che alla fine si cerchi di festeggiare in ogni caso. Si deve ogni tanto avere un momento per fare festa, la vera cosa importate, secondo me, e spendere bene e gustarsi questi giorni di vacanza.
Un cenone fatto in casa, anche comprando un parte dei piatti in rosticceria, è meno costoso e piu piacevole se fatto con amici. Certo non ci saranno le cose da sballo che può offrire il locale, ma cosa vuol dire?
La verità spesso è che troppo spesso cerchiamo l’inutile o abbiamo paura di fare brutte figure. Si è persa forse la capacità di organizzare una festa? È molto probabile, visto che oggi perfino i compleanni dei bambini vengono fatti in locali pubblici con animatori a pagamento.

Anno nuovo vita nuova, dice il motto; se provassimo a festeggiarlo in un modo “nuovo”?



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