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 Anno III n° 4 APRILE 2007    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
Ma che bel polverone!

Di Giovanni Gelmini


Possibile che ogni giorno ci sia il teatro della politica in fibrillazione? Il caso Mastrogiacomo è ormai il best-seller dei politici, fatto di continue dichiarazione sconcertanti e smentite altrettanto sconcertanti.

Il tam tam mediatico e stato subito all’acme, e non parlo dell’informazione di cronaca, infatti è ovvio che la stampa informi dell’evolversi di una situazione così drammatica, ma delle dichiarazioni, quasi sempre inutili e gratuite, dei politici.

L’evento angoscioso è subito stato cavalcato dall’opposizione per una squallida propaganda politica contro il Governo. Qualunque cosa avvenisse è stata colta come una occasione per chiedere le dimissioni, e siamo addirittura arrivati all’idea di un impicement da parte del fantasioso Calderoli.

Non parliamo delle “dichiarazioni” dei funzionari misteriosi del Dipartimento di Stato statunitense, smentite dal comportamento della Rice e poi ancora smentite dalle dichiarazioni ufficiali del Dipartimento stesso.

Ora il polverone si basa su dichiarazioni del presidente afgano Karzai, che per difendersi dal non essere stato in grado si salvare il giornalista interprete, tira in ballo il governo Prodi e accusa Emergency di connivenza con i terroristi. Non si capisce perché Karzai, che è in evidenti difficoltà interne e con gli alleati USA, sia credibile e Prodi no!
Sembra che ogni politico debba dire la sua, il Governo ha risposto in modo chiaro e preciso, ha subito preso i contatti con il presidente della Camere per avviare una discussione in cui D’Alema risponderà al Parlamento, la sede giusta per i chiarimenti.

Ma il Governo, senza tante pagliacciate, ha fatto di più: ha proposto di togliere il segreto di Stato su tutti i rapimenti dal 2001 ad oggi; questa è una risposta significativa che indica che c’è poco da nascondere su questo rapimento, ma lascia il dubbio che invece, su tanti rapimenti gestiti dal Governo Berlusconi, di cose da nascondere ce ne siano.
Intanto abbiamo saputo da Gino Strada che per il rapimento Torsello sarebbero stati pagati 2 milioni di dollari, bricioline che sicuramente i talebani non hanno usato per divertirsi, ma per organizzare la loro guerra. Ma questo non è forse aiutare il nemico, più che accettare uno scambio di prigionieri?

Che differenza dai vicini francesi, i loro politici sanno tenere la bocca chiusa di fronte all’esigenza della riservatezza e per non compromettere gli interessi superiori dello stato. Da noi invece anche l’invito di Silvio Berlusconi a smorzare i toni per non compromettere il buon nome dell’Italia, viene ignorato e le polemiche continuano.

Non c’è niente da fare i nostri politici sono ormai diventati degli uomini-spettacolo e non possono trattenersi dal fare il loro “monologo” quotidiano in qualche spazio televisivo o radiofonico che le tante televisioni mettono loro a disposizione.

Ma se i politici ritengono di essere diventati degli attori bisogna dire che sono veramente attori scadenti: annoiano.
Allora consiglierei loro di andare a lezione da Gigi Proietti, che da tanti anni fa divertire gli italiani con garbo, divertendo, senza stancare e senza fare danno.



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