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Anno III n° 8 AGOSTO 2007 - EVENTI Mostra di arte contemporanea a Clusone |
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Così scrive di lui Walter Veltroni, Sindaco di Roma: Credo che quello più colpisca, dell’arte di Alessandro Antonino, sia il calore della cromaticità, una cifra che esprime, in maniera evidente, la solarità e il calore del suo essere mediterraneo. Nelle sfumature delle terre, nella particolare luce, mi sembra di rivedere l’anima stessa del nostro meridione, quella stessa profondità che Antonino riesce a fermare in certi lineamenti di donna, nel contorno di un albero come nell’orizzonte di un mare. E, accanto alla cromaticità, ho apprezzato l’utilizzo di una materia calda e terrena come l’argilla, il raggiungere attraverso la composizione segmentata del mosaico, la sapienza di un’originalità espressiva poetica, vitale, in un linguaggio che a tratti mi è parso persino teatrale.
Alessandro ha dato una nuova immagine ad un’arte antica. Nella sua pittura ritroviamo temi diversi come paesaggi a marine di grande bellezza, donne, uomini, animali e natura. Alcune opere evidenziano il lungo periodo trascorso a Napoli e, di conseguenza, le scuole a cui lui si è ispirato inizialmente, ovvero il ‘700 e ‘800 napoletano. Alessandro, infatti, ha dato una nuova immagine ed un’arte antica ispirandosi a grandi maiolicari quali Giuseppe e Donato Massa e l’abruzzese Francescantonio Grue. Un chiaro esempio di questo tipo di arte è il grande dipinto “Teatro vivente” del 2002 che ne raffigura il golfo con la sua vivacità quotidiana, recente ma pregno di una emozione che ha radici profonde. Oggi le sue doti si sono affinate e lo hanno condotto ad una misura espressiva di notevole efficacia.
Per ogni pittore la scelta di una scuola, di un modo espressivo, è spesso legato all’imprevedibile. All’emozione provata, alla policromia, alla ricerca di un nuovo modo di comunicare. Per Alessandro Antonino la decisione di usare le tecniche della pittura a mosaico è probabilmente legata all’amore che lui ha per la sua terra con le sue tradizioni e le sue radici multirazziali. I paesaggi di un tempo, legati ai colori delle terre, alle loro nuances, a volte tenui ed altri brillanti di luce, sono stati il punto di partenza. Ecco quindi le prime grandi opere che rappresentano il golfo con i personaggi dell’epoca attenti alle loro faccende. Piccoli attimi di vita vengono impressi con la delicatezza e la decisione dei tratti dell’Ottocento. Poi i primi cambiamenti. L’argilla si trasforma nelle mani dell’artista e diviene forma nel colore. Impressione. Messaggio celato nel sovrapporsi moderno di immagini di altri paesi. Il tratto è ora più deciso, il mosaico intagliato come in una scultura. Le opere assumono una complessità nuova. L’argilla viene miscelata, prende forma, vita e colore. L’artista non ha lasciato le sue tecniche originarie, le sta solo trasformando, scegliendo con esse il modo di comunicare le nuove emozioni di Alessandro Antonino. NOTE BIOGRAFICHE: Alessandro Antonino nasce a Napoli il 3 settembre 1973 da una famiglia che ha l’arte nel sangue. Frequenta alcuni corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti e gruppi di giovani pittori partenopei. Alessandro si getta a capofitto in questa avventura. Inizia a dipingere. Mostre:
Questo evento è segnalato dall'Hotel Garden
Alessandro Antonino
A Clusone dal 25 Agosto al 9 Settembre 2007
2007 |
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