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 Anno III n° 10 OTTOBRE 2007    -   FATTI & OPINIONI


San Prodi decollato?
Il governo lavora bene, ma la maggioranza no!

Di Giovanni Gelmini


Ma è possibile che gli elettori siano continuamente tempestati di insulti, invettive, che gli uomini politici si scambiano? Per non parlare delle beghe tra i radical-comunisti e i mummificati al potere come Dini, Mastella, che parlano, con parole diverse, contro il Governo. A tutto questo dobbiamo aggiungere quel pacioccone di Veltroni che, ancora non santificato dall’urna popolare, pontifica e sembra distribuire a destra e a manca indulgenze e miracoli.

La cosa che dà molto fastidio, a quelli che hanno votato questa compagine, è l’accanimento con cui questi miseri personaggi si scagliano contro Prodi e il suo Governo. Da fastidio che questi omuncoli facciano un gran polverone e..., alla resa dei conti, abbassino la testa quando si va ai voti, ben sapendo che se cade Prodi per queste mezze calzette la “politica” è finita: torna il Cavaliere.

Intanto l’opposizione avanza, secondo i sondaggi. Ma se ben guardiamo avanza con frasi fatte: “il governo cadrà al cambio di stagione”, lo dicono due volte al giorno, ma le stagioni passano...; “meno tasse e più sicurezza”, già chi potrebbe essere contrario ad un’affermazione simile, ma come si fa con le casse lasciate vuote dal super ministro Tremonti?

Intanto il Governo lavora e lavora bene; certo possono esserci delle critiche giuste, ma si devono misurare sempre con le “possibilità” reali che sono poche. La nostra possibilità di azione è limitata fortemente da una serie di fattori: bilancio disastrato, burocrazia inutile, partiti esosi, poteri forti invadenti. In questo quadro c’è qualcuno che dice che Prodi è un “santo” se resta in sella perché una persona normale li avrebbe già mandati tutti a... forse ha ragione!

La cosa assurda è che il governo lavora bene e la maggioranza invece fa di tutto per deludere i suoi elettori; ma cosa sono masochisti? No è che l’antipolitca non è quella di Beppe Grillo, ma dei Giordano, Rizzo, Di Pietro, Veltroni, Mastella, Dini, e tanti altri che parlano perché non possono stare zitti, altrimenti l’audiens scende, anche se quando parlano scende la fiducia in loro.

Non apprezzo Santoro.
Spesso mi sono scagliato da queste pagine con chi difende come libertà di stampa la possibilità di insultare e mettere in piazza cose private irrilevanti, ma quello che dice Santoro nelle sue recenti trasmissioni, a mio avviso, fa parte della libertà di stampa da difendere perché, giusto o non giusto, mette il dito nella piaga dell’antipolitica dei politici.

Ora si voterà per il nuovo Partito Democratico. Nuovo?
Dove non si sa. Sembra più una fusione quasi fredda tra i poteri delle nomenclature ex DC e ex PC per poter sopravvivere.
Quale sarà il risultato?
Lo vedremo e lo commenteremo da queste pagine, ma sicuramente non sarà un qualcosa di stabilizzante. Al contrario credo che aprirà una stagione di rimescolamenti con una maggiore concentrazione di personaggi tra i cespugli di centro (vedi Dini&Mastella) e quindi un’ulteriore destabilizzazione e dell’attuale maggioranza. Penso, di conseguenza, che al primo sondaggio con vincente Veltroni e con l’appoggio magari di qualche intimo di Berlusconi, vedrà Prodi passare da semplice “santo” a “martire” decollato per la seconda volta.



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