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 Anno III n° 11 NOVEMBRE 2007    -   MISCELLANEA


Viaggiare in bicicletta
Il giardino del Sudtirolo
Sulla strada del vino del lago di Caldaro, anche in treno + bici
Di Daniela Radici


Il giardino del Sudtirolo: si chiama così una delle zone turistiche più affascinanti e ricche di storia, arte e cultura dell'Alto Adige. Il territorio, che si estende lungo la valle dell'Adige da Merano a Salorno, è favorito da un clima particolarmente mite e soleggiato e consente di effettuare per gran parte dell'anno tranquille escursioni in bicicletta adatte a tutta la famiglia, su piste ciclabili o strade agricole poco trafficate e sentieri che attraversano le rinomate distese di vigneti e frutteti, con eccezionali scorci panoramici sulle vette alpine e sulle Dolomiti.

Tra le innumerevoli gite possibili nella zona, suggerisco l’opzione suggestiva, anche se un pochino faticosa, che si snoda nella zona della "Strada del vino" di Caldaro-S.Michele-Appiano per una trentina di chilometri.

Dalla stazione di Ora (sulla linea ferroviaria Verona-Trento-Bolzano- Brennero) la nostra pedalata inizia risalendo la ciclabile dell'Adige fino al ponte sul fiume: lo si imbocca e si pedala sulla strada principale (oppure sul marciapiede) per circa 500 metri in direzione di Termeno, noto come zona di produzione dell'aromatico vino Gewurztraminer, citato già nel 1414 dal poeta Wolkenstein (che lamentava di dover fare a meno della sua amata bevanda dovendo seguire il vescovo di Bressanone al Concilio di Costanza). Si sottopassano autostrada e ferrovia e, nel punto dove il Monte di Mezzo penetra nella pianura, si svolta a destra in direzione Gmund-Campi al lago.

Si percorre l'estremità orientale del biotopo "Lago di Caldaro" che si estende per circa 100 ettari, in pratica un enorme canneto in cui vivono un centinaio di tipi di uccelli. Anche migratori come la gru, il marangone, la cicogna, l'airone vi fanno una sosta: è questa l'unica zona palustre fra il lago di Costanza e la parte meridionale del lago di Garda.

La stradetta ciclopedonale si mantiene circa 300 metri al di sopra del lago, ai limiti del bosco: bellissima la vista sulle acque azzurre e sul verde dei vigneti e delle foreste. Si sale tra i vigneti, si passa un tratto di bosco e poi in saliscendi fra i frutteti si arriva alla località Crocevia di Appiano (il paese, composto da 8 frazioni, che aggiunge sempre al proprio nome la precisazione "sulla strada del vino").

Non ci si immette sulla strada principale, ma si prende a destra la stradina che corre parallela fino alla vecchia stazione della ferrovia di Appiano, superando due incroci con semaforo.

A San Michele, il centro principale di Appiano, si passa proprio davanti alla Cantina Sociale, irresistibile invito alla sosta per un assaggio dei rinomati vini locali, particolarmente apprezzati per le loro qualità.

Ritornati in sella, si può fare una breve deviazione per la visita all'imponente chiesa di San Michele, edificio gotico del XV secolo, con volta a crociera e notevoli finestre. Si prosegue fino all'incrocio con la strada per Madonna del Riposo, dove inizia il bellissimo percorso ciclabile tracciato sul sedime della ferrovia dismessa, che tra giardini e frutteti attraversa Cornaiano e Frangarto.

Il panorama è magnifico, lo sguardo spazia dalla valle dell'Adige al Monte Alto, a S. Genesio, al Renon. Più in basso, l'abitato di Bolzano; al di là dell'Isarco, si coglie qualche scorcio sulle pareti dolomitiche dello Sciliar e del Catinaccio. A Frangarto una breve deviazione porta a Castel Firmian: costruito prima dell’anno Mille, restaurato di recente, ospita il Museo della montagna Messner, un ambiente emozionante, ricco di simboli delle Alpi e dell’Himalaya, che offre un’esperienza del tutto particolare.

Si scende fino a Ponte Adige, si attraversa il fiume sul ponte metallico della vecchia ferrovia, si supera il passaggio a livello. Pedalando sulla ciclabile che si snoda sulla sponda sinistra dell'Adige si prosegue verso sud, raggiungendo il ponte in ferro nei pressi della zona umida alla confluenza Adige-Isarco.
Lo si attraversa e si segue l'argine destro fino al successivo ponte di Vadena. Una deviazione a sinistra permette di sottopassare la ferrovia, poi si continua sull'argine: l'autostrada del Brennero corre appena al di là del fiume, ma una cortina di alberi ne cela fortunatamente la vista e attenua anche il rumore dei motori.
Proseguendo sempre in direzione sud, si torna in breve alla stazione ferroviaria di Ora.



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