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 Anno III n° 12 DICEMBRE 2007    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
La morte corre tutti i giorni con noi, ma...

Di Giovanni Gelmini


Una strage a Torino in una fabbrica, omicidi, incidenti sulle strade, errori “banali” negli ospedali, nelle cliniche, negli atelier di bellezza... poi ovviamente ci sono le morti naturali, il terrorismo e la guerra.

Anche se cerchiamo di allontanarla relegandola nell’oblio, la morte incombe sulla nostra vita. Ma ci sono due domande che ci dobbiamo porre: perché troppo spesso ci mettiamo nelle condizioni di cercarla con perfetta incoscienza, magari solo per divertimento? Perché si dà così facilmente la morte ad altre persone? E il terrorismo cosa è?

Darsi la morte o uccidere può essere in qualche modo accettato o almeno giustificato, se vi sono motivazioni gravi che vanno dalla follia alla paura, e attraversano l’idea di uccidere per liberare le persone amate da una schiavitù; sono esempio di questo le ormai troppo frequenti stragi di famiglia fatte da depressi. Però troppo spesso sembra che oggi l’uccidere non sia strettamente legato a queste motivazioni “forti”. Spesso sembra essere conseguenza di grettezza, di una sottovalutazione della vita altrui, di prepotenza. Il “dio denaro” oggi impera e così la vita degli altri diventa solo una quisquilia, rispetto all’obbligo di accumulare per essere più ricchi.

Gli incidenti sul lavoro in genere sono causati dal non ottemperare alle norme di sicurezza, raramente da fatalità. Per chi lavora, a volte, il non ottemperare è dovuto ad ignoranza, ma molto più spesso è legato al fatto che la norma rallenta il lavoro; il disattenderla produce una minor fatica e una maggior resa del “cottimo”.

Poi ci sono le normative che riguardano il luogo di lavoro e gli impianti di sicurezza. Qui il risparmio produce guadagni. La cosa più indecente è quando le persone preposte ai controlli “sorvolano” o, peggio, invece di obbligare e sanzionare le imprese, “fanno consulenze”, come le ha chiamate il PM Guariniello.
Mi chiedo con che coraggio chi doveva garantire la sicurezza nello stabilimento di Torino oggi si guarda allo specchio.

Poi ci sono le morti per incoscienza: quelle della strada e quelle legate alla droga. C’è un modo di credersi infallibili e immortali che fa paura. Il non tenere sotto controllo la propria mente e il proprio corpo è oggi considerato da alcuni un diritto. Lo sballo come una norma salutare! Sono convinto che questa idea assurda è legata a due fattori: l'immaturità delle persone e l’alienazione prodotta dai mass-media. Ma anche in questo ci sono delle responsabilità precise in chi pubblicizza comportamenti assurdi facendoli passare per reali, è inutile dirlo: questi signori lo fanno perché ci guadagnano.

Chi distrugge le vite spacciando droga non si sente simile a Hitler? Forse no, ma io penso che invece lo sia, anzi forse peggio di lui. Quante sono le morti sono legate a questo triste commercio, sia dei drogati, sia di innocenti vittime, sicuramente più di quelle dell’olocausto.

Poi c’è la guerra: perché farla? Per difendersi! Così dicono i guerrafondai, ma la guerra la si fa sempre per carpire i beni degli altri. Se ieri non era così facile vedere come le guerre partano sempre su un “falso” fatto dai poteri, oggi questo, con la comunicazione globalizzata, è più evidente.

Infine il terrorismo: uccidere innocenti per far prevalere la propria ideologia.Oggi i terroristi diventano delle bombe umane per uccidere e spaventare. Spesso nella storia incontriamo i martiri, ma chi sacrifica se stesso per un bene ideale lo fa convinto di un bene superiore e che il suo atto serva per testimoniarlo, spesso anche per salvare altre vite; chi uccide innocenti ha la stessa motivazione? E chi manda a uccidere gli innocenti cos’è? Un Santo, un Maestro o un Diavolo?

Ma si può combattere tutto questo? Credo di sì; non solo, lo si deve e non lo si può fare con le armi o solo con i divieti, ma con la cultura del rispetto umano, con l’apprezzamento dell’essere morale. Invece oggi chi rinuncia ai facili guadagni per moralità è considerato dalla società essenzialmente un pirla... e si torna al dio Mammone che è il vero demone che tutto corrompe.



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