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 Anno IV n° 7 LUGLIO 2008    -   LENTE DI INGRADIMENTO



La casa è dove noi possiamo risparmiare facilmente tanta energia
Le azioni di risparmio energetico in casa sono molte. Vediamo sinteticamente quali e quale può essere il risparmio ottenuto. Casaclima un esempio di quanto si possa risparmiare
Di G.G.


Dal 40 a 45% del totale dell’energia consumata da una nazione si concentra nel consumo degli edifici, ma pochi se ne accorgono e così non vengono presi provvedimenti per “risparmiare”. Il maggior consumo è nel riscaldamento, e purtroppo quasi tutti noi riscaldiamo molto l’aria che ci circonda.

Se non si risparmia, questo è dovuto a moltissimi motivi: per prima cosa si deve rilevare che spesso chi deve pagare l’intervento (il proprietario) non è poi il fruitore, e il risparmio ottenuto lo farebbe l’inquilino; poi c’è l’inerzia degli operatori, progettisti e artigiani che fanno gli impianti, che quasi sempre non si curano di migliorare la qualità di ciò che forniscono.

Da qualche anno ormai si parla di “case a basso consumo energetico”, che costano anche molto di più di quelle “normali”. Ma cosa vuol dire per una casa essere di calasse A? Per prima cosa deve rispettare dei limiti di consumo, questi sono calcolati in kwh al metroquadro di superficie all’anno.

In pratica per calcolare, seppure in modo approssimativo, il consumo della nostra casa secondo questo modo di misurare dobbiamo sommare tutti i consumi di energia. Per fare questo è facile conoscere i consumi elettrici perché sono espressi già in kwh, ma per il riscaldamento dobbiamo convertire l’unità di misura, in prima approssimazione possiamo fare conto che un litro di gasolio o un mq di metano corrispondono ad 10 kwh. ottenuta la somma dei consumi la dobbiamo dividere per la superficie dell’abitazione.

Proviamo così a vedere dove la nostra casa si posiziona sulla tabella adottata dalla provincia di Bolzano, che è stata la prima ad adottare la normativa della Casaclima e fa da riferimento per tutta Italia. Le caratteristiche degli edifici sono così state suddivise, per consumo energetico, con le lettere da A a G così ripartite secondo le esigenze del clima di Bolzano:

Un esempio di case di Calsse A realizzate a Racines (Valle Isarco);Progettista: Geom. Stefan Duregger, Costruttore W. & G. Srl- foto GP)
Classe A - Fabbisogno energetico fino a a 30 kWh/m2 anno (consumi minimi);
Classe B - Fabbisogno energetico fino a a 50 kWh/m2 anno (consumi molto bassi);
Classe C - Fabbisogno energetico fino a a 70 kWh/m2 anno (consumi bassi);
Classe D - Fabbisogno energetico fino a a 90 kWh/m2 anno (consumi medio bassi);
Classe E – Fabbisogno energetico fino a a 120 kWh/m2 anno (consumi medi);
Classe F - Fabbisogno energetico fino a a 160 kWh/m2 anno (consumi medio alti);
Classe G - Fabbisogno energetico maggiore di 160 kWh/m2 anno (consumi alti).

È inutile dire che la case costruite tra la fine della guerra e la fine degli anno ’70 sono in genere di classe G e spesso con parametri molto più alti del limite minimo previsto. Questo rende evidente che si possono fare grandi economie investendo in una maggiore efficienza energetica degli immobili.

Per avere una casa in classe A è necessario sviluppare il progetto con grande attenzione, non solo prestando attenzione all’isolamento e ad altri accorgimenti per il recupero energetico, ma anche all’orientamento in modo da poter sfruttare al massimo le condizioni ambientali. Molto si può fare però anche sulle case già costruite e vanno da piccoli interventi che possono essere fatti autonomamente, come l’eliminazione degli spifferi degli infissi e un miglioramento dell’uso dell’energia elettrica a quelli molto complessi e costosi.

Tra quelli abbastanza semplici, che però richiedono l’intervento di specialisti, troviamo interventi limitati, come la sostituzione di infissi vecchi con nuovi, che chiudano bene e con adeguati doppi vetri o all’isolamento dei tubi adduttori di acqua calda, per passare ai più complessi come la sostituzione della caldaia tradizionale, con quelle a “condensazione”, che possono portare ad un risparmio anche del 20%-40% sui consumi.

Non possiamo dimenticare qui la possibilità di impianti solari, se i fotovoltaici lasciano ancora alcuni dubbi per il lungo tempo necessario per recuperare l’investimento, il solare termico (cioè quello che porta alla produzione di acqua calda) è oggi molto conveniente anche nel nord Italia contrariamente a una idea diffusa, ma assolutamente falsa.

Infine ci sono gli interventi murari: riempimento delle intercapedini, “cappottone” e isolamento dei tetti.

Procedendo a una operazione di adeguamento completa si può arrivare a risparmi molto alti, anche del 90% e comunque rientrare nella classe A. La convenienza c’era gia prima, ma ora con il continuo aumento del costo dell’energia diventa sicuramente interessante procedere in questi interventi. Inoltre gli interventi hanno facilitazioni fiscali sull’IVA e rimborsi, come deduzioni dalle tasse, fino al 36% della spesa.

Prima di lasciare la parola agli altri articoli che affrontano alcune delle tematiche relative al risparmio energetico, voglio ricordare come, senza bisogno di interventi di specialisti, possiamo mettere ben sotto controllo i consumi elettrici, che oggi, con le nuove tecnologie, possono diventare molto contenuti.



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 #edilizia,        #elettricità,        #energia,        #isolamento termico,        #riscaldamento,        #risparmio energetico
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