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 Anno IV n° 9 SETTEMBRE 2008    -   EVENTI


A Vicenza dal 20 settembre 2008 al 6 gennaio 2009
Palladio 500 anni. La grande mostra
Una grande mostra per conoscere davvero il figlio del mugnaio che ha conquistato il mondo



La mostra PALLADIO 500 ANNI è la storia di una vita straordinaria e il tentativo di raccontare un mistero: come è stato possibile che il figlio di un mugnaio sia diventato il più famoso architetto degli ultimi cinque secoli?

 

El-Greco, ritratto di Palladio, conservato a Copenhagen, Statens Museum for Kunst, The Royal Collection

Il racconto è fatto attraverso "fotogrammi" unici, ritrovati in oltre ottanta musei e biblioteche di tutta Europa in cinque anni di ricerche da parte di una equipe internazionale di studiosi provenienti dall'Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, e Stati Uniti d'America. Innanzitutto 78 disegni autografi di Palladio, molti dei quali ritornano in Italia dopo la vendita da parte di Vincenzo Scamozzi all'architetto inglese Inigo Jones nel 1614.

Consentiranno di cogliere Palladio al lavoro, mentre concepisce i suoi capolavori, presentando anche il Palladio dimenticato, vale a dire quei progetti mai realizzati, o per ragioni finanziarie oppure perché troppo avanzati per il suo tempo: il ponte di Rialto di Venezia, ville grandi come templi antichi, il progetto per un nuovo Palazzo Ducale distrutto dall'incendio del 1577. Per consentire al pubblico di non addetti ai lavori di comprendere e apprezzare la portata spesso rivoluzionaria di questi disegni, gli esperti hanno curato la realizzazione di oltre trenta modelli tridimensionali che chiariscono lo sviluppo spaziale dei disegni tracciati nei fogli di carta.

Oltre 40 dipinti vi consentiranno di guardare in faccia gli amici di Palladio, ritratti da grandi pittori come Veronese, Tiziano o Tintoretto, ma anche i suoi nemici, come Jacopo Sansovino, di cui Palladio insidia il primato come leader dell'architettura a Venezia. Splendide vedute di Canaletto e Zuccarelli mostreranno gli edifici di Palladio realizzati per i palladianisti inglesi del Settecento, una vera e propria "mostra palladiana" concepita duecento anni fa. Sculture e bronzetti presenteranno per la prima volta il lavoro di artisti come Vincenzo Grandi e Valerio Belli fondamentali per la formazione del giovane Palladio.

 

  Modello del Redentore a Venezia [Vicenza,   CISA Andrea Palladio]

Ne emerge un Palladio inedito, ben diverso dalle consuete letture classiciste in bianco e nero: un Palladio immaginifico inventore di forme nuove, che crea creative soluzioni per superare le difficoltà imposte dal sito.

Un Palladio che, soprattutto negli anni della maturità, vuole emozionare con i propri edifici, usando il colore, gli ordini colossali, le viste scenografiche.
Un Palladio "moderno" come non lo avete mai visto, che cambia il volto di Vicenza e il modo di vivere nelle campagne del Veneto e le quinte del Bacino di San Marco a Venezia. Capiremo così la portata innovativa del suo messaggio, e l'attualità della sua convinzione che l'architettura possa cambiare in meglio il mondo in cui viviamo. Capiremo come sia possibile per il figlio di un mugnaio aver conquistato il mondo.

Palladio 500. La grande mostra
Vicenza, Palazzo Barbaran da Porto (Contrà Porti 11)
dal 20 settembre 2008 al 6 gennaio 2009
Orario: dalla domenica al giovedì: 9,30 – 19; venerdì, sabato e festività: 9,30 – 21
Informazioni: sulla Mostra e sul Centenario Palladiano:
www.andreapalladio500.it
Prenotazioni: 199 199 11 servizi@civita.it

Mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Royal Academy of Arts, Royal Institute of British Architects nell’ambito di “Andrea Palladio 500”, manifestazione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Comitato Nazionale per il V Centenario della nascita di Andrea Palladio (1508 – 2008) e dalla Regione del Veneto – Comitato Regionale per le celebrazioni del cinquecentenario della nascita di Andrea Palladio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
A cura di Guido Beltramini e Haward Burns con la collaborazione di Charles Hind e Maryanne Stevens. Catalogo edito da Marsilio



La colonna musicale della mostra “Palladio 500 anni” è stata affidata al compositore Nicola Campogrande

    Ho immaginato Palladio al lavoro. Prima a Vicenza, con il suo scalpello, poi a Roma, alla scoperta della classicità, poi di nuovo in Veneto, con in mente i progetti per le grandi ville. Ho provato a inseguire la musica che poteva abitare nella sua testa mentre progettava e ho poi cercato un suono per i suoi sogni. Senza intenti filologici, senza il desiderio di ricostruire un mondo perduto, ma tenendo traccia della musica rinascimentale attraverso una viola da gamba che in questo mio lavoro dialoga con una formazione contemporanea. La mia “Musica per Palladio” è infatti l’omaggio di un compositore del presente al più grande architetto del Cinquecento ”.

    Nicola Campogrande

Programma

Bettina Hoffman, viola da gamba
Toujours Ensemble

1. Palladio e il suo scalpello
2. Palladio scopre Roma
3. Palladio e le grandi ville
4. La bottega di Palladio
5. Nel cantiere di Palladio
6. Sogni palladiani


Chi è Nicola Campogrande

Nicola Campogrande (Torino, 1969) è considerato uno dei compositori più interessanti della giovane generazione italiana. La critica e il pubblico riconoscono nella sua musica freschezza ed espressività, spesso messe al servizio di lavori con una forte componente spettacolare.

Mario Brunello, Gauthier Capuçon, Jean-Bernard Pommier, Paul Daniel, Andrea Lucchesini, Sonig Tchakerian, Roberto Prosseda, Michael Flaksman, Elena Casoli, Francesco D'Orazio, Gianni Coscia, Lucia Minetti e molti altri interpreti hanno in repertorio suoi lavori, che vengono regolarmente presentati in stagioni concertistiche di tutto il mondo (circa 60/70 esecuzioni ogni anno). Scrive prevalentemente musica cameristica e sinfonica, ma ha anche composto pagine per il cinema, per grandi mostre, per la televisione, per la radio, per il teatro, per il web. Alcuni suoi lavori sono stati remixati e presentati in contesti non concertistici dal dj Roger Rama.

La sua musica si può ascoltare grazie a 5 cd monografici e a 12 dischi collettivi ed è pubblicata da Universal, da Sonzogno, da RaiTrade.

Diplomatosi ai conservatori di Milano e di Parigi, dopo tre anni passati al microfono di MattinoTre dall'ottobre 2002 è ritornato a condurre RadioTreSuite. Per la tv ha condotto Liaisons, il magazine settimanale di RaiSatShow. E' direttore del mensile Sistema musica ed è stato critico musicale di Repubblica e del supplemento Musica!, de L'Indice, di Piano Time.

E' direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica di Torino ed è stato professore a contratto della Facoltà di Lettere dell'Università di Roma Tor Vergata; insegna alla Scuola Holden di Tecniche della narrazione.
www.campogrande.it



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