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 Anno V n° 2 FEBBRAIO 2009    -   EVENTI


Arte e desing
Tomás Maldonado
Dal 19 febbraio al 5 aprile 2009 alla Triennale di Milano



 

 Anti-corpi cilindrici, 2006. Foto Andrea Melzi

Triennale Design Museum presenta la mostra dedicata a Tomás Maldonado, che illustra, per la prima volta in Italia, la sua poliedrica attività di artista, progettista, teorico del disegno industriale, educatore e studioso della cultura tecnica e della comunicazione. La mostra, attraverso l’allestimento dello Studio Cerri & Associati, si sviluppa come un racconto, un percorso dinamico che restituisce le innumerevoli sfaccettature della creatività di Maldonado.

Una prima fase è legata all’Argentina, suo paese di origine, dove, negli anni quaranta, ha un ruolo di primo piano nell’avanguardia sudamericana come teorico e pittore del movimento di arte concreta.

La seconda fase riguarda invece la sua attività in Europa dal 1954 a oggi, in cui è protagonista del dibattito internazionale sul disegno industriale, sulle nuove tecnologie e sull’ambiente.

Di grande importanza sono stati i suoi tredici anni di attività a Ulm, in Germania, come professore nella famosa “Hochschule für Gestaltung”, nota in Italia come “Scuola di Ulm”, da lui diretta tra il 1964 e il 1966. La mostra presenta una ricca documentazione sui contributi teorici e didattici di Maldonado.

Il pubblico avrà inoltre l’occasione di conoscere gran parte della sua produzione artistica, che comprende opere realizzate fra il 1945 e il 1953 fino a opere più recenti, che seguono il suo riavvicinamento alla pittura del 2000.

Fotografie, oggetti e documenti inediti testimoniano il lavoro di Maldonado nell’ambito del disegno industriale e della comunicazione in Germania e in Italia.
 
 Apparecchiature elettromedicali, 1962-63
Sono esposti i progetti eseguiti in collaborazione con Ettore Sottsass per la società Olivetti e il suo contributo come responsabile del “team” che ha lavorato nella “corporate image” del Gruppo Rinascente.

L’esposizione documenta anche alcuni dei temi che definiscono il profilo teorico di Maldonado e il suo apporto a diversi campi del sapere: dalla didattica della progettazione alla cultura industriale, dalla semiotica alla filosofia della tecnica e della scienza alle implicazioni socio-culturali delle nuove tecnologie digitali.


 
 The fall and wake of Tim Finnegan, 2005. Foto Andrea Melzi
Tomás Maldonado
19 febbraio-5 aprile 2009
Triennale di Milano

Orari di apertura degli spazi espositivi :
Martedì - Domenica
10.30-20.30
La biglietteria chiude alle ore 19.30
Lunedì chiuso

Vietato l’ingresso ai cani e ad altri animali.
Biglietteria
Tel 02 72434208
biglietteria@triennale.it
www.triennale.it

Come arrivarci :
Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6
20121 - Milano

Mezzi di trasporto pubblico :
Metrò, linee 1 e 2,
fermata Cadorna-Triennale
Autobus, linea 61, fermata Triennale


Biografia

Tomás Maldonado (Buenos Aires 1922) è professore emerito del Politecnico di Milano. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Buenos Aires. Dal 1943 al 1954 ha partecipato attivamente all’avanguardia artistica in Argentina. Ha collaborato alle riviste “Arturo”, “Arte Concreto-Invención” e “Ciclo”, e ha diretto “Nueva visión”, rivista di arte, architettura e disegno industriale. Le sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private in Argentina, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Venezuela e Italia.

Nel 1954, si trasferisce in Germania, dove risiede fino al 1967.
È stato docente alla “Hochschule für Gestaltung” (HfG) di Ulm dal 1955 al 1967 e rettore della stessa, dal 1964 al 1966. Il suo contributo allo sviluppo di questa istituzione, finalizzata alla formazione di progettisti per l’industria e la comunicazione, è stato rilevante. Oltre al suo impegno pedagogico, egli svolge, sempre nella HfG, una variegata attività di ricerca, di sviluppo e di progetto per l’industria.

 

 Tomás Maldonado, ritratto, 2008. Foto Carlo Orsi

Nel 1965, è "Lethaby Lecturer" al Royal College of Arts di Londra. Nel 1966 è nominato "Fellow" del “Council of Humanities of Princeton University” (USA). Dal 1967 al 1970 ha occupato la cattedra "Class of 1913" nella School of Architecture della stessa Università.

Dal 1966 al 1969 è presidente del Comitato esecutivo dell’ICSID (“International Council of Societes of Industrial Design”).
Nel 1968, la “Society of Industrial Artists and Designers” gli conferisce la “Design Medal”, la più alta distinzione inglese nel campo del disegno industriale. Dal 1967 al 1969 assume, come consulente, lo sviluppo dell’“immagine coordinata” del Gruppo Rinascente-Upim-Sma. Nel 1969 si stabilisce definitivamente in Italia.
Dal 1976 al 1984 è professore ordinario di progettazione ambientale all’Università di Bologna. Dal 1984 al 1997 è professore ordinario della stessa disciplina al Politecnico di Milano.
Dal 1977 al 1981 dirige la rivista di architettura “Casabella”. Nel 1994 promuove la creazione del corso di laurea in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano.
Nel 1998 il Presidente della Repubblica Italiana gli conferisce la “Medaglia d’oro e il diploma di prima classe, distinzione riservata ai benemeriti della scienza e della cultura”. Nel 1998 riceve il premio alla carriera (“Career Award”) del “Compasso d’oro”. Nel 2001, è Doctor Honoris Causa del Politecnico di Milano, della Università di Cordoba e della Università di Buenos Aires.
Dal 2002 al 2004 tiene lezioni e seminari alla Facoltà di Design e Arti dello IUAV di Venezia.

Tra le sue opere teoriche occorre menzionare: Max Bill (1955), La speranza progettuale (1970); Avanguardia e razionalità (1974); Disegno industriale: un riesame (1976 e 1991); Tecnica e cultura (1979); Il futuro della modernità (1987); Cultura, democrazia, ambiente (1990); Tre lezioni Americane. (1992); Reale e virtuale (1992); Che cos’è un intellettuale. Avventure e disavventure di un ruolo (1995); Critica della ragione informatica (1997); Escritos preulmianos (1997), Hacia una Racionalidad Ecológica (1999); Memoria e Conoscenza. Sulle sorti del sapere nella prospettiva digitale (2005) e Digitale Welt und Gestaltung (2007).



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