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 Anno V n° 7 LUGLIO 2009    -   FATTI & OPINIONI


SENATO DELLA REPUBBLICA - Dal Resoconto stenografico della seduta n. 231 del 01/07/2009
Intervento del Sen. Filippi Marco (PD)
Informativa urgente del Governo sul tragico incidente ferroviario occorso presso la stazione di Viareggio



Signora Presidente, signor ministro Matteoli, signor vice ministro Castelli, onorevoli colleghi, vogliamo anzitutto unirci a coloro che hanno già espresso cordoglio, solidarietà ed autentica vicinanza ai congiunti, ai familiari, ai parenti delle vittime e di coloro che stanno ancora lottando tra la vita e la morte in condizioni disperate. Dico subito che il nostro Gruppo non si accomuna invece a coloro che in queste ore non hanno perso l'occasione per speculare, talvolta anche a sproposito, sull'immane tragedia che ha coinvolto e sconvolto la città di Viareggio.

Le immagini che ieri si sono palesate sono state davvero quelle di un day after. Ciò nonostante, con altrettanta fermezza e determinazione affermo che non permetteremo che il livello della sicurezza, concetto in sé assai complesso, prepotentemente chiamato in causa dalla vicenda in questione e che ha avuto in tempi anche recenti eventi analoghi che noi non rimuoviamo, né dimentichiamo e che solo per più fortuite circostanze non hanno determinato analoghe tragedie, nel nostro Paese possa venir meno, che la verità possa non essere appurata o che i responsabili siano tolti dal banco degli imputati.

Ciò che più sorprende, semmai, della fatalità nella concatenazione degli eventi che hanno portato alla tragedia è che poteva anche risolversi in un niente se l'evento della rottura del carrello si fosse verificato in aperta campagna (infatti probabilmente il gas si sarebbe disperso nell'aria e noi oggi non staremmo qui a parlarne e soprattutto non vi sarebbero stati quei tanti morti), come l'incidente avrebbe potuto anche assumere dimensioni ancora più drammatiche se, anziché fuoriuscire, il gas fosse esploso insieme alla cisterna e se avesse coinvolto anche le altre cisterne. Ogni giorno, come lei sa, signor Ministro, il nostro Paese è attraversato da almeno 35 convogli di pari pericolosità. Ciò che ci interessa allora, com'è ben evidente e facilmente comprensibile, colleghi, non è soltanto la dinamica dell'evento, ma anche capire una volta per tutte i rischi potenziali a cui il nostro Paese spesso è esposto inconsapevolmente ogni giorno nelle città e nei principali centri abitati, ignaro di quali siano gli effettivi standard di sicurezza e controlli applicati.

Mi domando, per esempio, forse anche un po' ingenuamente, signor Ministro, se non sia il caso di prevedere da subito qualche forma di estensione della normativa «Seveso 2» per le aree ad incidente rilevante anche ai depositi temporanei e al trasporto delle merci pericolose. Ciò ovviamente non per prefigurare soluzioni, ma nemmeno per consentire, una volta spenti i riflettori della commozione, che tutto torni come prima. L'unica cosa che deve tornare come prima, per noi, sono le condizioni di vita di quei disgraziati innocenti che nella notte hanno visto portati via i propri beni. Per gli affetti dei loro cari purtroppo non ci può che essere soltanto la solidarietà e la vicinanza, come abbiamo visto all'opera in queste ore e che da toscani siamo certi non si attenuerà neppure dopo. Per i danni materiali invece il Governo intervenga presto e bene, in maniera integrale, come ha assicurato e deve mantenere la promessa; noi vigileremo come sentinelle perché ciò avvenga.

Infine vorrei fare due ultime considerazioni sul complesso concetto di sicurezza. La sicurezza è una condizione che nei sistemi complessi quali la rete ferroviaria non si raggiunge una volta per tutte, né si esaurisce con statistiche confortanti, ma è costituita da continui e sistematici investimenti nella rete, negli impianti e nelle infrastrutture, tutte, non solo quelle che rendono, con la formazione continua degli operatori, con la manutenzione e i controlli delle apparecchiature e con un quadro normativo e prescrittivo rigoroso, con procedure certe e definite (oggi purtroppo verifichiamo che così non è); ma soprattutto, signor Ministro, con organismi deputati a garantire il rispetto che tutto questo avvenga e non sia ricordato solo per vicende luttuose, e quindi organismi autonomi e indipendenti, in grado di accertare sempre e sistematicamente le responsabilità soggettive nei processi e negli eventi.

Siamo stufi, glielo dico molto sinceramente, del balletto dello scarico delle responsabilità, come abbiamo avvertito anche su questa vicenda, in maniera più o meno esplicita, ma che non siamo più disposti a tollerare. Vogliamo un Governo che si assuma per intero le responsabilità di quanto accade e in questo caso perché ciò non avvenga più. Abbiamo apprezzato, glielo dico sinceramente, Ministro, tempestività e prontezza nella presenza del Governo sul luogo dell'accaduto come la corretta prassi delle relazioni istituzionali, con il Ministro venuto subito a riferire al Parlamento; aspetti che a noi non sfuggono e che apprezziamo come nulla di straordinario ma di dovuto. Però a noi non sfugge che si è troppo indugiato a rendere operativa l'Agenzia per la sicurezza ferroviaria, da noi varata sul finire della scorsa legislatura ed ancora appesa alle sorti di decreti attuativi e sottotraccia - lo lasci dire - osteggiata e boicottata. È nostra intenzione, viste le comuni volontà manifestate in proposito, presentare una mozione per la completa attuazione dell'Agenzia, per la quale chiederemo il concerto anche dei colleghi della maggioranza.

Concludo rivolgendomi a lei, signora Presidente, e attraverso lei anche al Presidente del Senato perché, come credo sia ben chiaro, a noi non basta l'audizione del Ministro, che come ho detto apprezziamo, né quella che avverrà domani in 8a Commissione del direttore dell'Agenzia per la sicurezza ferroviaria e dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ingegner Moretti. In questo senso le chiediamo di dedicare una sessione di lavoro interamente allo stato della sicurezza nel complesso sistema della mobilità delle merci e dei passeggeri nel nostro Paese, per una disamina attenta dei rischi reali e potenziali nelle nostre infrastrutture e nelle nostre città. (Applausi dai Gruppi PD e IdV).



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