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 Anno V n° 9 SETTEMBRE 2009    -   EVENTI


Mostra d’arte contemporanea
Massagrande - Scene d’Ungheria
Villa Manin, Esedra di Levante, Passariano di Codroipo (Udine), dal 25 settembre al 1 novembre 2009



 

Matteo Massagrande, Albero fiorito, 2009 tecnica mista su tela, cm 152 x 152, collezione privata

Immergersi nell’immensità della Pustza, specchiarsi nelle tranquille acque del Balaton, addentrarsi nella babele della vecchia Buda.
Scoprire come un artista sappia trasmettere lo spirito profondo di un luogo, soprattutto se quel luogo egli lo avverte come proprio, pur non essendoci nato, ma, forse proprio per questo, riuscendo a sviluppare una capacità di osservazione e confronto ancora più articolata.

Queste le sensazioni che il visitatore è chiamato a vivere nei grandi spazi dell’Esedra di Levante di Villa Manin di Passariano visitando “Scene d’Ungheria”, la grande mostra a tema, che Matteo Massagrande propone dal 25 settembre al primo novembre 2009. una quarantina di grandi e grandissime opere, più della metà create proprio per questa esposizione.

Marco Goldin, che è il curatore della rassegna di Massagrande, l’ha voluta perché l’artista veneto-ungherese incarna come pochi la capacità di declinazione attuale del tema del paesaggio, delle acque e delle città, ovvero dei grandi filoni della produzione artistica nell’Europa del secondo Ottocento, affrontati poche decine di metri più in là, nel corpo centrale della magnifica reggia dei Manin, nella grande mostra “L’età di Courbet e Monet. La diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale o orientale”.

Un legame, quello tra Massagrande ed i maestri del naturalismo, sia francese che centro europeo e ungherese in particolare, fatto di tensioni, d’atmosfere, di qualità pittorica. Di colori particolari, di erba che è più erba di altre.


Massagrande dice di se: "Non sono mai stato tentato di dipingere temi lontani dai miei sensi, perché solo così posso esprimere che nel mondo è tutto collegato: le luci, gli odori, i tempi. Ho bisogno di sentire, prima di dipingere la neve, il suo rumore sordo sotto i piedi, di portarla attaccata alle scarpe in casa e dopo, vederla sciogliersi sul pavimento che diventa di un lucido diverso.
 
 

Matteo Massagrande, Il Tibisco d’inverno, 2009, tecnica mista su tela, cm 152 x 152, collezione privata

Lo faccio istintivamente fin da bambino. Osservo il mondo attorno a me, lo metto nel cassetto di uno dei miei sensi e dopo lo ritrovo in un quadro.
La terra ungherese, nella sua apparentemente immutata pianura, è in costante cambiamento anche decine di volte al giorno. Cambiano i colori, gli odori, le strutture. L’architettura del paesaggio magiaro è data dal cielo che domina quello stesso paesaggio come non ho visto in nessuna altra parte del mondo.
Anche quando non lo guardi. Senza quel cielo, quelle nubi, quell’infinita gamma di sfumature, che si riescono a vedere in una sola giornata, i colori sottostanti del resto del paesaggio avrebbero meno senso pittoricamente. Senza quel peso di cielo, non ti accorgeresti di un fenomeno incredibile che mio figlio mi ha fatto notare un giorno d’estate dicendo: guarda, babbo, le erbe non osano a muoversi…


Ho imparato da lui, in quel momento, cosa mi affascinava così tanto da anni e che volevo si sentisse sulla tela: davanti al paesaggio ungherese non ci si sente piccoli come davanti a un monte, non ci si sente soli come nel deserto, non ti ingoia come un canyon o una cascata . Non osi muoverti. Non per paura. È l’immobilità dei momenti felici”.


Massagrande. Scene d’Ungheria
Passariano di Codroipo, Villa Manin, Esedra di levante
25 settembre – 1 novembre 2009

Ingresso gratuito
Orario: tutti i giorni dalle 13 alle 19
web:
http://www.villamanin-eventi.it/

Nota biografica

Nato a Padova nel 1959, Massagrande è pittore e incisore, un profondo conoscitore della storia dell’arte antica e contemporanea. Si interessa allo studio di antiche tecniche di pittura, di incisione e all’arte del restauro. Frequenti sono i suoi viaggi in Europa e nel mondo, pretesti, spesso, per sviluppare cicli pittorici e grandi composizioni.

Ha iniziato a esporre nel 1973 partecipando a mostra collettive e a concorsi, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale Città di Pordenone 1980, il Premio Rizzoli per la grafica 1982, il Premio Burano di pittura 1986; ottiene il Premio Under 35 alla Terza Biennale d’Arte Sacra di Venezia 1987.

Tra le mostre personali in sede pubbliche, nel 1992 quella presso la Fondazione Ghirardi a Villa Contarini, Piazzola sul Brenta con catalogo a cura di Giorgio Segato; nel 1995 a Palazzo Crepadona di Belluno Opere 1974-1994 con catalogo a cura di Paolo Rizzi, e nel 1996 a Palazzo Sarcinelli, Conegliano, Opere 1986-1996, con catalogo a cura di Marco Goldin edito da Electa.

Nel 1995 il Museo Civico di Padova dedica una mostra antologica presso l’oratorio di San Rocco,
Incisioni 1974-1994, con catalogo a cura di Giorgio Segato.
Nel 1997 a Casa dei Carraresi, Treviso, Opere su carta, con catalogo a cura di Marco Goldin edito da Marsilio.
Nel 1997 Civiche Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara, catalogo a cura di Franceso Lo perfido, edito da Corbo Editore. Nel 1998 con catalogo edito da Electa con testi di Enzo Siciliano, a cura di Marco Goldin Incisioni 1974-1998 Casa dei Carraresi, Treviso.
Nel 1999 Museo delle Mura di Borgotaro.

Parallela a quella pittorica si è sviluppata l’attività grafica, iniziata già nel 1974, sottolineata dalla presenza in numerose collettive di prestigio: nel 1984 Collezione grafica della Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; nel 1998
Incisori trevigiani del novecento a Palazzo Sarcinelli, Conegliano; nel 1992 Gabinetto delle Stampe dell’Accademia di Scienze e d’Arte di Zagabria, nel 1993 Prima Biennale dell’incisione Romeo Musa e Repertorio degli incisori italiani al Gabinetto delle Stampe Antiche e moderne, Bagnacavallo, Ravenna.

Nel 1989 ha illustrato il libro
Passato prossimo, edito dal Rotary Club International. Nel 1991 ha illustrato la raccolta Ne Tisini con poesie di Giorgio Segato, edito da Biscupic, Zagabria. Nel 1993 illustra il racconto Cercando Sisol, di Ermanno Olmi e nel 1998 il racconto di Fulvio Tomizza Le stelle di Natale. Recentemente alcune sue incisioni sono entrate a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze.

Ha all’attivo oltre cento personali in Italia e all’estero. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private. Nell’inverno 2007 si è tenuta la personale presso la Galleria Stefano Forni
Fènyben con catalogo a cura di Silvia Forni. Negli ultimi due anni ha esposto a Verona, Bologna, Legnano, Brunico, Grosseto, Barcellona. Su richiesta della Pontificia della Basilica del Santo di Padova ha eseguito il dipinto Maria, Madre dei giovani per il Sermig Arsenale della Pace di Torino. Su incarico dell’Ente Nazionale Francesco Petrarca ha eseguito il ritratto di “Laura”.

Vive a Padova e divide la sua attività tra lo studio a Padova e quello di Hajòs (Ungheria).



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