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Nelle Sale Oggi

Drag me to Hell


Di Daniela Losini


Sam Raimi riprende a stupirci col suo grande talento immaginifico: e lo fa buttandoci sulle montagne russe di un travolgente horror/grottesco che lascia poco spazio al fiato e alla noia.

Gli ingredienti sono classici e collaudati: l’angelica ragazza vittima di un sortilegio malvagio, interpretata da Alison Lohman, una piccola virago sottile come un giunco ma fortissima e determinata come l’acciaio. Lavora come impiegata e per riuscire a contrastare l’ambizioso e odioso collega che concorre alla promozione, declina una richiesta di proroga mutuo a un’orribile vecchia, una straordinaria Lorna River: unghie spesse, occhi cisposi, dentiera acrobatica. Al diniego della giovane s’infuria e le scaglia contro la maledizione di Lamia: tre giorni di presagi funesti e assaggi dell’inferno e poi discesa assicurata laddove il fuoco del dolore scarnifica perenne.

Fanno da contorno il fidanzato carino e dolce interpretato dall’evanescente Justin Long e ogni personaggio, foss’anche il più defilato come è nella migliore tradizione di Raimi che sceneggia col fratello, riesce sempre a dare spessore anche alla scena più breve e apparentemente funzionale alla vicenda principale.

Ci stupisce rifrullando clichè triti come la porta che sbatte, i rumori al piano di sopra e ci regala sospiri, sobbalzi, fremiti. Ci butta addosso attacchi frontali, occhi che schizzano dalle orbite e morsi assassini, svolta dalla prevedibilità con deviazioni e invenzioni che regala con benedetta generosità. Fa parlare capre sacrificali, danzare marionette umane in odore di esorcismo, sottopone la protagonista a catfight al cardiopalma mentre sfida la terribile Lamia o la vecchia menagramo.

Cita se stesso nella strepitosa scena al cimitero gettando l’efebica Lohman dentro ettolitri di fango, rovista nelle paure dello spettatore obbligandolo a risolini isterici e a pregustare/indovinare lo spavento, servito sul miglior piatto horror della stagione. Ogni inquadratura è una girandola di perfezione tecnica e i passaggi narrativi più semplici (il maledetto bottone!) si armonizzano perfettamente. Esperienza ludica, brillante, coinvolgente


GIUDIZIO GENERALE ****
RITMO ***
IMPEGNO ****
COINVOLGIMENTO ***
Legenda : * scadente ** sufficiente *** discreto **** buono ***** ottimo
 

Argomenti:   #cinema ,        #film ,        #recensione



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