REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno V n° 11 NOVEMBRE 2009 - TERZA PAGINA |
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In verità, nei cieli e in terra ci sono segni per i credenti; e nella vostra creazione e negli animali che Dio sparge sulla terra ci sono segni per chi è saldo nella fede. E ce ne sono pure nell’alternarsi della notte e del giorno e nella pioggia che nella sua provvidenza Dio manda dal cielo per far vivere la terra già morta; e anche nel mutevole spirare del vento ci sono segni per chi ragiona. (Corano 45, 1-5) È la teoria dei “segni di Dio”, degli âyât Allâh, comprendente la cosmicità, l’uomo e anche il Corano nella sua inimitabilità. La creazione, opera di Allâh, viene presentata come “luogo” del suo potere e della sua signoria, che il credente riconosce nell’identificare i segni. E l’uomo, pur grande nella creazione a lui affidata, si trova a sviluppare una vocazione più contemplativa che “gestionale” nei confronti della creazione. La “lettura” coranica e il riconoscimento dei segni della creazione permettono all’uomo di orientare il proprio cammino.
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