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 Anno VI n° 2 FEBBRAIO 2010    -   TERZA PAGINA



Un tranquillo pomeriggio di paura....al GS
Con la verve di Nadia, può succedere di tutto!
Di Nadia Zigani



Ieri era il mio compleanno ( e questo è un dato di fatto ormai), ma non per questo ho potuto rifiutare di fare tutte quelle cose piacevoli che si fanno nella vita quotidiana. Quindi, finito il lavoro, prima di andare a casa per spacchettare i 25 pacchettini regalo che mi attendevano (ndr. Grazie mamma per avere usato lo spago.. la prossima volta chiamiamo MacGayver per aprire la scatola!), sono andata al GS per fare la spesa.

E fin qui tutto ok.. ma quasi subito ho capito che quella di ieri non sarebbe stata una "spesa normale". Partiamo con ordine: Arrivo nel parcheggio e quasi subito mi accorgo di non avere moneta (ho il brutto vizio di usare la carta di credito ovunque, brutto perché spendo e spando), di non avere soldi di carta, di non avere proprio niente di niente nel portafoglio tranne (quella ce l'ho sempre) la mia carissima TesseraAmica.

Frugo nelle tasche e trovo con grande fortuna 1 euro 1. WOW.. entro nel supermercato e lo infilo nel carrello. Cazzo CHANGE ti sarai accorta che entrava a fatica no?? Uff.. e invece no, sono riuscita a incastrarlo.. inizio a sentirmi nervosa.. e a smanettare furiosamente con la macchinetta sganciacarrello. Riesco a togliere l'euro che, culo vuole, finisce sotto la fila di 85 carrelli imfilati davanti a me…
Vabbè, pazienza, faccio per allontanarmi quando si avvicina un cassiere che, evidentemente, ha assistito alla scena.
Signorina le serve una mano?
Io (quando imparerò a stare zitta!!) "no niente, mi è solo caduto un euro sotto i carrelli, non importa" “ma ci mancherebbe, adesso spostiamo i carrelli e lo recuperiamo” “No davvero, non importa, lasci stare” “Ma ci metto un attimo... vediamo...

E qua inizia il primo casino… lui riesce a spostare gli 85 carrelli creando un capannello gigantesco di massaie e, quando finalmente risbuca da sotto i carrelli con l'euro in mano, tutte mi guardano con aria sprezzante (credevano avessi perso almeno la dentiera) e io mi sento come la piccola fiammiferaia, povera e vestita di stracci…

Il cassiere-genio, non contento della sua buona azione quotidiana, mi dice: “signorina, non va bene l'euro per il carrello, ce ne vogliono 2 oppure le 500 lire” ("bravo Robin Hood dei surgelati.. e secondo te perché mi si era incastrato!!")
Si guardi, lasciamo stare, non ho moneta, faccio senza carrello
“Senta le faccio un regalo, ecco” e mi allunga un fantastico gettone rosso con scritto GS


Le donne iniziano a guardarmi con invidia e cattiveria e io, sprezzante degli sguardi altrui, infilo il mio bel gettonino nel carrello e mi allontano con aria un po' altezzosa. (sorridendo come un'oca al cassiere)

A questo punto faccio la mia bella spesuccia e mi avvicino alle casse, quando mi accorgo di non aver preso l'olio d'oliva. Cerco lo scaffale e mi accorgo che la mia marca si trova all'ultimo piano e per giunta, attaccata al muro.
Ora le cose da fare sono due: o mi arrampico sul primo scaffale, rischiando di tirare giù 8 ripiani di olio, o aspetto che passi qualcuno più alto di quella tappa della sottoscritta.

Rapido conto: se tiro giù gli scaffali di olio, devo lavorare altri 45 anni della mia vita per ripagare il danno, meglio escludere questa mossa, aspettiamo qualcuno più alto…

Probabilmente ieri al GS della mia città c'era un incontro segreto fra lillipuziani... in 5 minuti saranno passate 3 donne alte 1, 50 e un uomo che superava di 3 cm Don Lurio.
Niente, devo escogitare qualcosa d'altro. E qui nasce il danno.
Il mio sguardo furbo si ferma sui cestelli della spesa impilati davanti alle casse. Potrei capovolgerne uno e usarlo come scaletta. Si, si, mi sembra una grande idea.
Vado, prendo un cestello, lo giro, lo appoggio per terra, e ci salgo sopra…Stratac… tempo un nanosecondo e il mio piede è affondato nel cestello rompendolo e facendo un rumore talmente forte che è arrivato anche il commesso della macelleria.

Non vi dico le facce di quelli che mi stavano guardando, non vi racconto neanche la mia faccia.. La cosa più bella è che il mio piede si era incastrato nel cestello e saltellavo nella corsia su una sola gamba.

Per fortuna che esistono gli angeli; il mio è un cassiere (si sempre lui), che, preso ormai da pietà, mi si è avvicinato e mi ha sfilato il cestello dal piede.

Mi sentivo esattamente come una bambina di 8 anni che ne aveva combinato una grossa. Mesta, mesta, scusandomi con il direttore (che nel frattempo era arrivato a vedere cosa stava succedendo) mi avvicino alla cassa e inizio a vuotare sul rullo la mia spesa.

La commessa si accorge che non ho pesato l'anguria, ma quando io dico “Vado a pesarla”, lei si alza di scatto, abbandona la cassa e mi dice “stia lì, vado a pesarla io!” miiii... il mio orgoglio rasentava quello di Calimero.

Pago e mi avvicino all'uscita, credendo ormai che la bufera sia passata.
Le ultime parole famose!
Nell'aprire il baule della mia macchina, il mio carrello si appoggia (ehm diciamo così), con un rumorino di sottofondo alla portiera della macchina che ho a fianco.
(Ma da quando ci sono i parcheggi in discesa ???)
Faccio finta di niente… sennonché dalla macchina scende uno alto 1,80 (non potevi passare prima che mi prendevi l'olio!!) che con aria minacciosa mi dice “Si è accorta che, mi ha sbattuto il carrello contro la macchina?
“Si, scusi, mi è scivolato...”
“Cerchi di stare attenta, che di guai oggi ne ha già combinati abbastanza (azz lo sanno già tutti!!) e la prossima volta mandi sua mamma a fare la spesa!”

Abbasso lo sguardo, mi avvicino alla mia macchina, abbandono il carrello nel parcheggio, con il mio bellissimo gettone rosso dentro, ingrano la prima e mi allontano velocissima.. sicura che da domani, sull'entrata di quel supermercato ci sarà una mia foto con “divieto di ingresso”.



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