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 Anno VI n° 3 MARZO 2010    -   RECENSIONI


Preso dalla libreria
“Princesa” di Farias-Jannelli

Di Silvia Sanna



Il romanzo nasce e si evolve tra le mura – metaforiche prima che architettoniche – del carcere romano di Rebibbia e ha come protagonista Fernanda (detta, appunto, Prinçesa): viado brasiliano alla ricerca di una propria identità sessuale, detenuto per tentato omicidio.
Maurizio Jannelli, invece, sta scontando la sua pena perché condannato per il delitto Moro. Fernanda (fu Fernandino, una bambina imprigionata nel corpo di un bambino) appunta su alcuni quaderni i momenti salienti della sua esistenza: dall’infanzia vissuta nel Brasile degli anni Sessanta, fino all’incarcerazione a Rebibbia, passando per i brutali pestaggi, lo stupro, l’emarginazione, la droga e la prostituzione.
Questi quaderni finiscono nelle mani di Jannelli grazie all’intermediazione di Giovanni Tamponi, un pastore sardo che, avendo accesso anche alla sezione carceraria riservata ai transessuali, può fungere da mediatore – con un carrello – nello scambio di appunti tra Prinçesa e Jannelli. Tamponi sarà fondamentale per la scrittura di questa biografia romanzata che prenderà le forme di un’ibridazione linguistica, in quanto Prinçesa imparerà proprio da lui il sardo e inizialmente il romanzo verrà redatto in un pastiche di sardo, portoghese e italiano.
Fu poi Jannelli a realizzare una stesura definitiva del testo in un italiano standard, maggiormente comprensibile ai potenziali lettori. Il libro fu edito dalla casa editrice Sensibili alle foglie di proprietà dell’ex brigatista Renato Curcio, citato da Fabrizio De André in La domenica delle salme.

Fernandino, come già detto, nasce femmina imprigionato nel corpo di un bambino. La sua vita è un susseguirsi di soprusi fisici e morali che la spingeranno a lasciare il Brasile, oltrepassando quella linea di demarcazione costituita fino ad allora dallo sguardo premuroso di sua madre Cicera. E proprio la figura materna si dimostrerà comprensiva nei confronti di quel figlio per il quale immaginava una carriera militare e che da subito, invece, si era rivelato essere addirittura meglio di una figlia femmina. Cicera la ritroverà donna anche nell’aspetto fisico quando Fernandino, ormai Fernanda, farà ritorno a casa dopo un azzardato intervento chirurgico casereccio eseguito da un’amica transessuale.
Dopo essere corsa «all’incanto dei desideri», Fernanda finalmente può «correggere la fortuna» e riappropriarsi della sua identità. Anche nel caso di Prinçesa e dei transessuali brasiliani, emergono chiaramente le contraddizioni delle false moralità che scendono in piazza per dichiarare una guerra integralista contro i trans, tappezzando la città di manifesti con su scritto: «Pulisci San Paolo, uccidi un transessuale a notte». La contraddizione più evidente sta nel fatto che molte di queste stesse persone che inscenavano proteste di giorno, erano le stesse che si “arrendevano” davanti ai corpi delle prostitute transessuali, di notte.

Se l'omonimo rifacimento, di De André tratto da questo libro, si conclude con una serie di parole portoghesi che riassumono situazioni e sensazioni provate da Prinçesa nell’arco della sua vita (la vergogna, la paura, la dignità, la sfortuna, lo schifo, le carezze, le botte, la bellezza), riassunte dal termine conclusivo «viver» che fa ben sperare, il romanzo della Farias ci offre un finale più mesto: senza sforzo, nelle braccia del demonio, in Europa, ci si arriva a bassa voce, silenziosamente. Qui da voi, non si muore fragorosamente. Sparati o di coltello, tra urla e sforbiciate. Qui si sparisce zitti zitti in sottovoce. Silenziosamente. Sole e disperate. Di aids e di eroina.


Autori: Farías de Albuquerque Fernanda Jannelli Maurizio
Editore: Tropea
Genere: letteratura straniera
Collana: Est
Pagine: 128
ISBN: 8843800698
ISBN-13: 9788843800698
Data pubbl.: 1997



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