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 Anno VI n° 4 APRILE 2010    -   EVENTI


Mostra Fotografica
Giovanni Chiaramonte: “L’altro_nei volti nei luoghi”
Acireale, Galleria Credito Siciliano, dal 23 aprile al 27 giugno 2010


 

Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009, stampa cromogenica, 70x70cm + trittico, stampe a getto d’inchiostro, 50x150cm

“L’altro_nei volti nei luoghi” è una grande mostra su un tema di fortissima attualità, ma è anche una proposta di analisi che, grazie alla mediazione del mezzo fotografico sapientemente interpretato da Giovanni Chiaramonte, invita a guardare oltre l’emergenza sociale , per aprire in ognuno di noi un nuovo modo di vivere e custodire tutti quelli che vivono accanto a noi, nei nostri paesi e nelle nostre città.

I volti dell’altro Chiaramonte li ha intravisti, cercati, incrociati e rappresentati in due città simbolo dell’Italia: Palermo e Milano, realtà apparentemente lontanissime, eppure accomunate dalla presenza, attività, vitalità di uomini e donne del mondo.
Proprio per l’assoluta unicità della realtà multietnica di Palermo e per la complessità di ciò che sta avvenendo a Milano, le immagini de L'altro si pongono come contemplazione della dignità e della grandezza del fenomeno umano e sono in grado di prefigurare la condizione presente e futura della civiltà europea.

Palermo ha uno dei centri storici più straordinari dell'intero mondo occidentale. Negli ultimi dieci anni, all'esodo verso i nuovi quartieri residenziali da parte dei residenti siciliani, ha fatto seguito un sempre più irresistibile inurbamento da parte degli immigrati provenienti dall'Asia e dall'Africa.
Oggi nei più importanti quartieri simbolo di Palermo e della Sicilia, Vucciria e Ballarò, abitano e vivono il loro destino una decina di etnie, non europee, che formano ormai la stragrande maggioranza della popolazione.

Milano conosce il fenomeno dell’immigrazione in maniera profondamente diversa, ma altrettanto significativa. In molti quartieri, che hanno caratterizzato storicamente l’identità della città, la presenza di culture di altri paesi è notevole e ha contribuito a cambiare il volto della città.

Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009, stampa cromogenica, 70x70cm + trittico, stampe a getto d’inchiostro, 50x150cm
Una dimensione assolutamente nuova dell'abitare sta quindi emergendo o è già emersa in queste due città che sono l’emblema del nord e del sud dell’Italia. Gli antichi palazzi, le strette vie e i vicoli di Palermo, come gli isolati popolari e i viali di circonvallazione, che hanno generato alcuni tra i più straordinari racconti del Novecento italiano, tra Bufalino e Testori, sono diventati oggi lo scenario di nuovi e ancora sconosciuti racconti provenienti da lingue, spazi e tempi irriducibilmente diversi, ma destinati a svilupparsi insieme nel presente e nel futuro.

L’interesse per l'altro nasce dallo stupore del maestro Giovanni Chiaramonte di fronte a questi profili architettonici costituenti l’identità italiana, animati da attori antropologicamente e culturalmente stranieri e destinati a contribuire alla costruzione della nuova identità italiana.

 

Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009, stampa cromogenica, 70x70cm + trittico, stampe a getto d’inchiostro, 50x150cm

La mostra procede per moduli di 4 immagini: la prima, dedicata alla veduta urbana esterna è seguita da un trittico dedicato al volto e alla figura dei protagonisti di questa ricerca. Le immagini singole si propongono di comunicare una nuova percezione della città e si focalizzano sulle architetture. I trittici, invece, svelano i personaggi della storia che sta iniziando adesso, secondo una rappresentazione epica, con la centralità del volto e con il drammatico contrappunto laterale tra le memorie etniche e le memorie architettoniche, interne ed esterne, della loro nuova città.

In occasione della mostra viene pubblicato un volume speciale con testi e contributi di Pierluigi Nicolin, Umberto Fiori e Kurt Walter Forster.


Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009, stampa cromogenica, 70x70cm + trittico, stampe a getto d’inchiostro, 50x150cm
Giovanni Chiaramonte. L’ALTRO_NEI VOLTI NEI LUOGHI.
Galleria Credito Siciliano - Piazza Duomo, 12 – Acireale
Dal 23 aprile al 27 giugno 2010
Inaugurazione: giovedì 22 aprile ore 19.30 - Galleria Credito Siciliano


Orari e ingressi:Galleria Credito Siciliano:
da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00
chiuso il lunedì
INGRESSO LIBERO

Informazioni al pubblico: Galleria Credito Siciliano
Tel. +39 095.600.208 / 095.711.35.17
www.creval.it

Informazioni sulla mostra: Coordinatore area Sicilia - Filippo Licata tel.: 095.600.280 e-mail: licata.filippo@creval.it


Visite guidate: Servizio prenotazioni per scuole e gruppi a cura di Consulta Sicilia
www.consultasicilia.com Tel. 0957.113.517

Realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, in collaborazione con Ultreya, destinata ad essere ospitata in due sedi: dal 23 aprile al 27 giugno, in Sicilia, ad Acireale presso la Galleria Credito Siciliano e, successivamente dal febbraio 2011, a Sondrio, presso la Galleria Credito Valtellinese.

Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con Ultreya.


Biografia

Nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte inizia a fotografare alla fine degli anni sessanta. Si dedica alla relazione tra luogo e identità dell'uomo, e al destino dell’Occidente, con i volumi:
Giardini e paesaggi ,1983, Terra del ritorno, 1989, Penisola delle figure, 1993, Westwards, 1996, Ai confini del mare, 1999, Milano. Cerchi della città di mezzo, 2000, Pellegrinaggi occidentali, 2000, Frammenti dalla Rocca-Cefalù, 2002, Dolce è la luce, 2003, Abitare il mondo: EuropE, 2004, Berlin. Figure, 2004, Attraverso la pianura, 2005, Senza foce, 2005, Come un enigma_Venezia, 2006, Nascosto in prospettiva, 2007; In Berlin, 2009, Berlin, Die Stadt, die immer wird, 2009.
Queste opere sono state accompagnate dai testi dei poeti e scrittori Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Luca Doninelli, Umberto Fiori, Roberto Mussapi, Giovanni Raboni, Davide Rondoni e dai testi critici di Gianni Canova, Michele Cometa, Kurt W. Forster, Enrico Gusella, Elena Pontiggia, Arturo Carlo Quintavalle, Roberta Valtorta, Francesco Zanot.
Nel 1983 viene chiamato dall’arch. Pierluigi Nicolin a collaborare alla rivista “Lotus International” e nell’anno successivo, su incarico dell’arch. Josef Kleihues, fotografa la nuova Berlino edificata dall’IBA. Le immagini berlinesi vengono esposte nelle più importanti gallerie europee e americane, tra cui il Deutsches Architekturmuseum di Frankfurt, il Museo di Arte Contemporanea di Caracas, la Triennale di Milano, la Biennale di Venezia. La fotografia di architettura di Giovanni Chiaramonte attraversa consapevolmente la parabola del Moderno, analizzando le opere di K.F. Schinkel, A. Antonelli, M. Piacentini, G. Muzio, G. Ponti, M. Van der Rohe, D. Pikionis, S. Lewerentz, P. Portoghesi, J. Nouvel, O. Niemeyer, J. Stirling, A. Siza, F.O. Gehry. Per le sue fotografie di architettura hanno scritto Ph. Johnson, O.M. Ungers, K. Forster, M. Zardini.
 

Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009, stampa cromogenica, 70x70cm + trittico, stampe a getto d’inchiostro, 50x150cm

Il 25 ottobre 2005 gli viene conferita la laurea Honoris Causa in Architettura dall’Università degli Studi di Palermo, per la ventennale collaborazione sul tema della città e dell’abitare con le riviste e le istituzioni nazionali e internazionali. Nel 2006 gli viene assegnato il Primo Premio Friuli-Venezia Giulia per la Fotografia e nel 2007 l’Oscar della Fotografia di Benevento.
Giovanni Chiaramonte ha fondato e diretto collane di fotografia per Jaca Book, Federico Motta Editore, Società Editrice Internazionale ed Edizioni della Meridiana, Ultreya-Itaca, accompagnando il suo lavoro artistico con una riflessione storica e teoretica dedicata agli autori a lui più vicini, tra cui Paul Strand, Minor White, Eugene Smith, Robert Frank, Paolo Monti, Mario Carrieri, Andrej Tarkovskij, Joel Meyerowitz, Wim Wenders, Robert Adams.
Ha insegnato Drammaturgia dell’Immagine dapprima alla Facoltà Teologica di Sicilia, e poi al Master di Fotografia presso
Forma a Milano. Dopo l’Università di Parma, attualmente è docente di Storia e Teoria della Fotografia allo IULM di Milano e alla Facoltà di Architettura di Palermo.



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