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A Milano, dal 23 settembre al 31 ottobre 2010

Valerio Berruti "Una sola moltitudine"

Alla Fondazione Stelline l’esposizione presenterà, per la prima volta, la produzione scultorea del giovane artista piemontese.


 
Valerio Berruti, Una Sola Moltitudine, 2010 dimensioni variabili, 400 sculture in ceramica bisquit, 5x3x3 cm cad.
Dal 22 settembre al 31 ottobre 2010, alla Fondazione Stelline di Milano si terrà la personale di Valerio Berruti (Alba, 1977), dal titolo “Una sola moltitudine”. La mostra, curata da Olga Gambari, organizzata dalla Fondazione Stelline di Milano in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino e con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, presenterà per la prima volta, in modo organico, la produzione plastica di Valerio Berruti, poco conosciuta e per lo più inedita, affiancata da installazioni in esterno, video – tra cui “La figlia di Isacco”, presentato all’ultima Biennale di Venezia - disegni e bozzetti che, presentando il segno più caratteristico dell’artista, contribuiranno a costruire un discorso integrale ed armonico su tutto il corpus del suo lavoro.
 

Valerio Berruti, Una Sola Moltitudine, 2010 -visione ravvicinata

Il percorso espositivo proporrà circa 20 lavori e coinvolgerà, oltre alla Sala del Collezionista, anche gli ambienti esterni della Fondazione, Chiostro della Magnolia e Orti di Leonardo.

Come scrive la curatrice nel suo testo in catalogo, “Il segno di Valerio Berruti è un racconto contemporaneo che nasce come evoluzione continua con la tradizione classica. La sua pittura, nel cui dna si mescolano la storia dell’arte pittorica e della scultura, è una dimensione che slabbra costantemente verso gli altri linguaggi artistici, guardando al passato come radici e al futuro come un laboratorio di possibilità sempre aperto. I suoi volti, i suoi corpi sono metafora di un’umanità in continuo divenire, in cui l’identità singola si fonde con il corso esistenziale e storico collettivo. Da qui il titolo Una sola moltitudine, un d’apres da una raccolta postuma di scritti dello scrittore portoghese Fernando Pessoa.

Valerio Berruti - continua Olga Gambari - è l’erede naturale di una tradizione che nasce con l’arte arcaica, intesa come stilemi semplificati e ridotti di una figurazione umana ideale, e prosegue nell’arte classica, nei rilievi romani, passando per il Medioevo. L’arte era strumento linguistico, una sorta di scrittura pittografica che aveva l’obbligo, la responsabilità e il piacere di rivolgersi soprattutto al popolo, un’arte in cui la vita comune si trasforma in icona e insegnamento. La vocazione di Berruti non solo per la pittura – e prima ancora per il disegno -, ma anche per la scultura, e poi per il video si dichiara come una tensione alla declinazione completa delle forme in cui l’arte può incarnarsi”.

 
Valerio Berruti, Magnificat, 47x63cm
Nato a Alba nel 1977, Valerio Berruti vive e lavora a Verduno, nelle Langhe, in una chiesa sconsacrata del 1600, uno spazio insolito e suggestivo che ha acquistato e restaurato nel 1995. Il giovane artista in pochi anni ha sviluppato un curriculum internazionale e subito dopo l’appuntamento milanese, nel gennaio 2011, terrà una mostra personale al Pola Museum in Essex di Tokyo.


VALERIO BERRUTI. Una sola moltitudine
Milano, Fondazione Stelline, corso Magenta, 61
Gallery I, chiostro e giardino
dal 23 settembre al 31 ottobre 2010
Inaugurazione mercoledì 22 settembre ore 18.30

Orari: martedì – domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì)
Biglietti: intero € 4; ridotto € 3; scuole € 2
Il biglietto di ingresso consente di visitare anche la mostra di Gabriele Basilico “Istanbul”, Gallery II, piano interrato, dal 16 settembre al 31 ottobre 2010

Website:
www.stelline.it
Infoline: +39.0245462.411


Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #installazione ,        #milano ,        #mostra ,        #scultura

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