REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8
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 Anno VI n° 10 OTTOBRE 2010    -   FATTI & OPINIONI


Camera dei Deputati - Da XVI LEGISLATURA 372° SEDUTA PUBBLICA - Bozze non corrette in corso di seduta - Dichiarazione di voto finale
Benedetto Della Vedova (Futuro e Libertà per l'Italia)
Domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni nei confronti del deputato Casentino


Signor Presidente, chiedo scusa, sono stato male informato sui tempi. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci rendiamo perfettamente conto che l'autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni telefoniche indirette a carico di un parlamentare pone un problema di grande rilievo costituzionale. Non è di questo però che dobbiamo occuparci; i punti fermi su cui invece tutti dobbiamo concordare sono due: il primo è che l'articolo 68 della Costituzione è a tutela, non dei singoli parlamentari, ma dell'intero Parlamento e dell'esercizio di un mandato in cui si esprime la sovranità popolare. Il secondo punto, altrettanto importante, è che il voto del Parlamento non può essere motivato da ragioni di solidarietà o ostilità politica nei confronti di un collega, il voto della Camera non può essere pregiudizialmente a favore o contro un proprio componente. Quanto l'articolo 68 della Costituzione consente non è la tutela assoluta dei parlamentari, poiché ne è autorizzabile perfino l'arresto, né un giudizio politico delle Camere, poco importa se favorevole o contrario ad una richiesta dell'autorità giudiziaria. La Camera ha già respinto una richiesta di arresto a carico del collega Cosentino, ora si tratta di respingere o autorizzare l'utilizzo di un certo numero di intercettazioni a carico di terzi, disposte nell'ambito di procedimenti in cui l'onorevole Cosentino, al tempo, non risultava indagato e che adesso si intendono utilizzare contro di lui. Non c'è alcun elemento che possa far pensare al fumus persecutionis. La prudenza che la Camera ha dimostrato in precedenza nel non autorizzare l'arresto del collega Cosentino, non trascina con sé un giudizio di irrilevanza rispetto ad atti istruttori sui quali non spetta comunque alla Camera, ma agli organismi inquirenti e giudicanti, trarre conclusioni definitive in sede giudiziaria.

Del collega Cosentino non possiamo che presupporre la buona fede e l'innocenza e contiamo che questa possa emergere, al di là di ogni dubbio, anche in sede processuale. Tuttavia, abbiamo il dovere di riconoscere la medesima buona fede anche a quei magistrati i cui risultati nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata tutti quotidianamente celebriamo, anche ascrivendola giustamente al merito dell'azione del Governo, soprattutto in quelle aree in cui lo Stato contende alla criminalità organizzata il controllo del territorio e, quindi, di fatto la sovranità politica. Il collega Cosentino ha avuto un atteggiamento positivo di fiducia e di sicurezza sulla mancanza, anche in queste intercettazioni, di elementi a suo carico, tali da confermare le accuse gravi che gli vengono mosse. L'inconsistenza delle accuse che l'onorevole Cosentino denuncia non potrà che emergere ancor più chiaramente se l'autorità giudiziaria potrà procedere utilizzando tutti i mezzi istruttori che essa ritiene rilevanti.

Il nostro garantismo - che non è in discussione - si esplica nel vigilare che indagini e processi, compreso quello al collega Cosentino, siano equi e rispettosi fino in fondo della difesa: difesa che, però, non è il Parlamento a dover esercitare. Anche per questa ragione, riteniamo che non esistano motivi per respingere la richiesta del giudice per le indagini preliminari di Napoli. Il gruppo Futuro e Libertà per l'Italia voterà, dunque, contro la proposta della Giunta per le autorizzazioni, a scanso di ogni equivoco, parlando anche per coloro che sembrano non voler sentire.

I deputati di Futuro e Libertà per l'Italia si sentono tutti, senza eccezioni, vincolati dal patto con gli elettori stipulato nel 2008. Il loro sostegno convinto al Governo Berlusconi nell'attuazione del programma non è mai stato in discussione e non lo sarà fino all'ultimo momento di vita del Governo, che noi vogliamo coincida con la scadenza naturale della legislatura. L'ostilità nei confronti del nostro gruppo e il tentativo pasticciato, quanto illusorio, di costruire una maggioranza posticcia, ma indipendente dai voti di Futuro e Libertà per l'Italia, non è un contributo alla stabilità politica dell'Esecutivo.

Per le sue caratteristiche - e concludo, signor Presidente - il voto di oggi non è, né può essere ricondotto ad un vincolo di maggioranza. Votiamo a favore dell'uso delle intercettazioni, non votiamo e non voteremo contro il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per l'Italia).



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