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NIPPON

A Lugano, dal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011


 
Kusakabe Kimbei, Donna che si lava i capelli, 1880 ca.
A Lugano dal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011 è in calendario NIPPON, un’iniziativa unica nel suo genere, promossa dalla Città di Lugano, che coinvolgerà l’intera città, a partire dai suoi centri espositivi più prestigiosi, offrendo un itinerario che indagherà gli aspetti più interessanti dell’arte e della fotografia, dalla metà dell’Ottocento ai nostri giorni, e delle antiche tradizioni del Paese del Sol Levante. E non mancheranno manifestazioni, incontri e spettacoli teatrali come ulteriori approfondimenti.

 
Raimund von Stillfried-Ratenitz. Lottatori di Sumo ed arbitro. 1872
La rassegna NIPPON. Tra mito e realtà: arte e cultura nel Paese del Sol levante rappresenta anche una tappa importante del percorso che porterà la città di Lugano ad inaugurare nel 2013 uno straordinario nuovo centro culturale, il LAC. E segna anche l’inizio di nuovo modo di organizzare eventi per la città, dove le parole “condivisione e integrazione tra le diverse realtà culturali del territorio” sono e saranno le basi su cui poggeranno tutte le iniziative.

Un ideale punto di partenza da cui iniziare l’itinerario NIPPON è rappresentato dalle due mostre fotografiche Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910, in programma a Villa Ciani, e Araki Love and Death al Museo d’Arte di Villa Malpensata, che dischiuderanno le porte della storia iconografica del Giappone, dalle sue origini nel XIX secolo, fino alla contemporaneità, con una delle personalità più rilevanti dell’universo fotografico internazionale.

A Villa Ciani - dal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011 – sarà allestita INEFFABILE PERFEZIONE. La fotografia del Giappone. 1860-1910.

 
Kusakabe Kimbei (Studio). Veduta di Tokyo da Atagoyama 1890 ca.
Curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli, coprodotta Giunti Arte mostre musei con il Museo delle Culture di Lugano, l’esposizione proporrà 200 fotografie (prevalentemente stampe all’albumina, acquerellate a mano) dei maggiori fotografi della seconda metà dell’Ottocento, provenienti da una collezione privata costituita da un appassionato cultore d’arte italiano, considerata la più grande raccolta del genere esistente al mondo, superiore anche a quella conservata all’Università di Nagasaki.

Ineffabile perfezione presenterà alcuni capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia, conducendo il visitatore a immergersi nelle diverse tematiche della cultura e dell’arte del Giappone, proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all’America e all’Europa, influenzando con le immagini e le espressioni della sua creatività il gusto dell'intero Occidente.

 
Nobuyoshi Araki, Flower, color print, courtesy the artist and Yoshiko Isshiki Office, Tokyo
Il percorso espositivo, organizzato per sezioni indagherà la rappresentazione del paesaggio e la natura “educata” dalla cultura, il gusto dell’esotismo e il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe del ukiyo-e, l’immagine della donna còlta nei molteplici aspetti della bellezza sublime, come in quello dei mestieri e delle attività della casa, della bottega e dei campi e della donna di piacere. O ancora, i grandi interpreti della fotografia giapponese e straniera, come Kusakabe Kimbei, considerato il maestro nel realizzare sofisticate fotografie all’albumina colorate a mano. L’esposizione è completata dalla presenza di una cinquantina di opere d’arte e di raffinati oggetti di cultura materiale provenienti da prestigiose collezioni private. Fra questi, una magnifica armatura di Samurai del XV secolo, alcune preziose sculture di carattere religioso, una raffinatissima selezione di abiti maschili e femminili e una scelta di sedici straordinarie maschere del teatro Nō. Catalogo Giunti arte mostre musei.

 
Nobuyoshi Araki, color print, courtesy the artist and Yoshiko Isshiki Office, Tokyo
L’analisi sulla fotografia giapponese giungerà fino alla contemporaneità più attuale con la mostra ARAKI Love and Death, in programma al Museo d’Arte, Villa Malpensata - dal 23 ottobre 2010 al 20 febbraio 2011 - che presenterà le immagini di Nobuyoshi Araki, uno degli artisti più noti e celebrati al mondo.

Curata da Fuyumi Namioka, la retrospettiva di Lugano, una delle pochissime organizzate da un museo europeo, ne ripercorre la carriera documentando tutti i temi sviluppati, proponendo anche una serie di scatti inediti, realizzati dal fotografo giapponese nelle settimane immediatamente precedenti la mostra ed esposte a Lugano in assoluta anteprima.

 
Nobuyoshi Araki, Satchin, 1962, gelatin silver print, courtesy the artist and Yoshiko Isshiki Office, Tokyo
La fotografia di Araki esprime e riattualizza molti dei temi che più strettamente si legano alla cultura giapponese.
A Villa Malpensata verranno esposte oltre alle serie autobiografiche, come Sentimental Journey e Winter Journey che narrano per immagini la storia dal tragico finale della relazione dell’artista con la moglie, anche i paesaggi urbani (Cityscapes), le foto di cieli, le immagini di fiori, di cibo e naturalmente i nudi femminili cui, più che a ogni altro soggetto, si lega la sua fama.

 
Nobuyoshi Araki, courtesy the artist and Yoshiko Isshiki Office, Tokyo
Da questo elenco emerge fino a che punto l’opera di Araki esprima la cultura giapponese, nell’esaltazione del mutare delle stagioni, della bellezza caduca dei fiori e della sensualità femminile.
Le foto dell’artista non si limitano a una semplice registrazione di questi soggetti, ma rendono evidente e quasi tangibile, anche agli occhi di un occidentale, il carattere conturbante che essi assumono nella cultura nipponica.

A contraddistinguere i suoi lavori vi è anche l’urgenza di catturare il continuo mutare della realtà attraverso una documentazione fotografica serrata. Tale urgenza è restituita in mostra dalle numerose polaroid scattate da Araki nel corso degli anni e allestite in modo da formare un grande mosaico.
Catalogo Silvana Editoriale.

Al Museo Cantonale d’Arte e nel Parco di Villa Ciani - dal 23 ottobre 2010 al 20 febbraio 2011 – è in programma la mostra GUTAI Dipingere con il tempo e lo spazio.

Curata da Marco Franciolli, direttore del Museo Cantonale d’Arte, l’esposizione ripercorrerà le vicende del movimento artistico giapponese Gutai, costituitosi nel 1954 ad Osaka su iniziativa del pittore Jiro Yoshihara, unitamente a Akira Kanayma, Saburo Murakami, Kazuo Shiraga, e Shozo Shimamoto. Il gruppo Gutai, che negli anni vedrà accrescere il numero dei suoi membri, sarà attivo fino al 1972 - data della morte del fondatore - è caratterizzato da happening, installazioni all’aperto (da qui la denominazione “avanguardia sotto il cielo”), mostre di un giorno, action painting e performance di carattere teatrale e ha influenzato l’arte internazionale del dopoguerra, anticipando fenomeni quali Fluxus e l’arte concettuale.

La mostra si focalizza sul primo e secondo periodo Gutai (1954-1960 e 1961-1964), le fasi più intense e significative nella ricerca di nuovi linguaggi. L’obiettivo è quello di approfondire la portata e l’eredità di questo movimento. Sono inoltre oggetto di analisi gli intensi scambi intercorsi tra Gutai e la scena artistica di Parigi e Torino, così come i rapporti con Fluxus, il Gruppo Zero e lo Spazialismo italiano.

Nell’opera del gruppo ciò che presiede alla creazione è il desiderio di dare vita alla materia per rivelarne le qualità intrinseche. Il rapporto fra artista e materia appare dunque rovesciato: sono gli artisti a porsi al servizio dell’opera, anziché piegarla alla propria sensibilità.

Nella sezione ospitata al Parco di Villa Ciani, verranno ricreate alcune delle più significative installazioni ideate in occasione delle esposizioni all’aperto tenutesi in Giappone a metà degli anni Cinquanta. Tra queste, una lunga passerella percorribile, un campanile di stoffa dall’interno del quale si può osservare uno scampolo di cielo e una serie di festoni di nylon contenenti acqua pigmentata con colori diversi. Tali opere presuppongono in molti casi una partecipazione attiva dell’osservatore.

Catalogo Silvana Editoriale.

Al Museo delle Culture, Heleneum - dal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011 - si terrà SHUNGA. Arte ed Eros nel Giappone del periodo Edo.

Curata da Günther Giovannoni, l’esposizione presenterà una serie di shunga, termine giapponese che significa letteralmente “immagini della primavera” e che definisce un genere di stampe a soggetto erotico che raggiunsero la massima fioritura nel periodo dello shogunato dei Tokugawa, tra il 1603 e il 1867.

Gli shunga costituiscono una delle più vivaci manifestazioni di una riflessione etica ed estetica sulla brevità e transitorietà della vita, riflessione che esprime i valori del ceto borghese delle grandi città di quel tempo. Mercanti, artigiani, medici e artisti erano esclusi dal potere politico, ma, economicamente fiorenti, affermavano una concezione edonistica della vita, in aperto contrasto con la rigida morale neoconfuciana dei samurai che reggevano il paese. Queste stampe materializzano la visione del mondo di coloro che irridevano il conservatorismo del potere politico, raffigurando il lusso, le feste, gli spettacoli teatrali e la vita delle case di piacere, dove i borghesi trovavano la compagnia di donne esperte nell'arte dell'intrattenimento e dell'amore. La selezione - 62 opere tra xilografie e volumi a stampa - presentata all’Heleneum contempla le opere degli autori più importanti dell’evoluzione del genere, da Koryusai a Kunimori, e di altri artisti quali Kiyonaga, Utamaro, Hokusai e Hiroshige. Catalogo Mazzotta.

Per tutto il periodo, una serie di iniziative collaterali favoriranno l’incontro del pubblico con la cultura tradizionale giapponese attraverso molte sue affascinanti forme d’espressione.
Il Ciani ospiterà una serie di eventi e attività, a cura dell’Associazione Culturale Giappone in Italia, che permetteranno di osservare da vicino o prendere parte in prima persona ad alcuni momenti rituali e culturali della vita nipponica, realizzati e condotti da esperti conoscitori di ognuna delle discipline proposte. In particolare, vi sarà l’opportunità di assistere alla vestizione del kimono e della geisha, o alla cerimonia del tè, rito che in Giappone trascende la dimensione privata per assumere un significato sociale e spirituale.
Inoltre, si terranno ulteriori appuntamenti con la Cultura del Giappone, come dimostrazioni di ikebana, di arti marziali, oltre a proposte di corsi di origami e impacchettatura, potatura del bonsai, presentazioni di calligrafia.


E poi Nippon in Scena, una manifestazione che porterà a Lugano appuntamenti straordinari con il teatro e la danza giapponese.

Si parte sabato 9 ottobre 2010 al Palazzo dei Congressi con KODO IN CONCERTO. One Earth Tour 2010. Un eccezionale incontro con i 13 musicisti-danzatori-artisti del più spettacolare e più famoso gruppo giapponese di percussioni taiko - la Compagnia Kodo - in tournée mondiale. Giovedì 21 ottobre 2010, al Palazzo dei Congressi, MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY con uno spettacolo di danza con 5 coreografie di Martha Graham e le scene dello scultore giapponese Isamu Noguchi. Martedì 26 ottobre 2010 al Teatro Cittadella, NÔ E KABUKI - DALLA TRADIZIONE ALLA CREAZIONE: conferenza danzata di e con Shiro Daïmon, uno dei massimo esperti e interpreti dell’arte gestuale tradizionale giapponese (in collaborazione con il Festival Internazionale del Teatro). Lunedì 29 novembre 2010 al Teatro Cittadella, TEATRO KYÔGEN: una serata teatrale che mette in scena storie comiche giapponesi che richiamano situazioni, personaggi e tecniche della nostra Commedia dell’Arte.

E per finire, martedì 7 dicembre 2010 al Teatro Cittadella, MADAME DE SADE di Yukio Mishima (con la Compagnia Teatroaperto/Teatro Dehon Teatro Stabile dell’Emilia Romagna e la regia di Piero Ferrarini): un testo teatrale centrale nella produzione scenica dello celebre scrittore giapponese ma anche una straordinaria sintesi di elementi culturali europei e nipponici.


Programma completo su http://www.nipponlugano.ch

SEDI:

Museo d’Arte
Riva Caccia 5, CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)58 866 72 14
Orari: Ma - do 10.00-18.00 Lunedì chiuso

Villa Ciani
Parco Ciani, CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)58 866 72 14
Orari: Ma - do 10.00-18.00 Lunedì chiuso

Museo Cantonale d’Arte
Via Canova 10, CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)91 910 47 80
Orari: Ma - 14.00-18.00 Me Lunedì chiuso

Museo delle Culture
Via Cortivo 24-28
CH – 6976 Castagnola
Tel: +41 (0)58 866 69 60
Orari: Ma – do 10.00-18.00 Lunedì chiuso

INGRESSO:
Intero Singolo: Fr. 12
Intero Cumulativo:Fr. 36
Ridotto Singolo, AVS e over 65 anni,gruppi e studenti 17-25 anni:Fr. 8
Ridotto Cumulativo, AVS e over 65 anni,gruppi e studenti 17-25 anni: Fr. 24
Ragazzi fino a 16 anni accompagnati: Fr. 0



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