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 Anno VI n° 11 NOVEMBRE 2010    -   FATTI & OPINIONI


Ora anche le donne ricoprono ruoli importanti
Susanna Camusso al vertice del principale sindacato dei lavoratori
"... non siamo il signor no, perché sempre una nostra proposta deve mostrare l'altra strada, l'altra possibilità, quella che ha al centro il lavoro, quello che c'è, quello che va difeso, quello che non c'è e va creato
Di Giacomo Nigro


L'altra grande sindacalista italiana Emma Marcegaglia, di Confindustria, già la incalza: "deve riuscire a governare la parte più conservatrice del sindacato. Camusso è una persona preparata che conosce il mondo delle imprese. Siamo davanti ad una sfida in cui o vinciamo tutti o perdiamo tutti

Susanna Camusso è la nuova segretaria generale della Cgil e l'altra grande sindacalista italiana Emma Marcegaglia già la incalza: "deve riuscire a governare la parte più conservatrice del sindacato. Camusso è una persona preparata che conosce il mondo delle imprese. Siamo davanti ad una sfida in cui o vinciamo tutti o perdiamo tutti. Mi auguro che la Cgil, insieme a noi e agli altri sindacati, lavori per dare più crescita e competitività al paese. Conosco Susanna Camusso da tempo, ha avuto rapporti anche complicati con la Fiom: spero che si passi al dialogo e che il nuovo segretario della Cgil promuova il cambiamento, vincendo le resistenze interne. Non chiudiamo la porta a nessuno."

Qualcosa sta cambiando, con Emma Marcegaglia Presidente di Confindustria e Susanna Camusso leader della Cgil; finalmente si dimostra che anche una donna può ricoprire un ruolo così importante. E' un segnale positivo, ma molta strada è ancora da fare per poter dire che nel sindacato, come nella politica, ci sono pari opportunità. Queste realtà sono su binari logici maschili e le donne devono lavorare il doppio per dimostrare il loro valore.

C'è sempre da augurarsi che questo cambio di rotta significhi principalmente che in ruoli così importanti vengano elette persone capaci e competenti, indipendentemente dal genere e senza preclusioni; certi pregiudizi vanno rimossi in ogni senso, anche se nel concreto ciò è molto difficile. In ogni caso, per rompere gli stereotipi, servono dei pionieri anche a livello locale dove la situazione resta quella di sempre: gli uomini sono più presenti rispetto alle donne in ogni livello di comando e partecipazione sociale.

Susanna Camusso nel discorso che ha tenuto al Teatro Quirino da nuovo segretario generale della Cgil, al passaggio di testimone, ha annunciato le linee programmatiche del suo mandato: "non siamo il signor no, perché sempre una nostra proposta deve mostrare l'altra strada, l'altra possibilità, quella che ha al centro il lavoro, quello che c'è, quello che va difeso, quello che non c'è e va creato. Per noi l'unità sindacale è un bene irrinunciabile, perché un sindacato unito è più forte".

Una dichiarazione d'impegno al dialogo, al confronto con Cisl e Uil, ma anche l'impostazione di un nuovo rapporto con le imprese e il Governo.

La Cgil dichiara quindi di non essere solo un freno al cambiamento imposto dalla destra, ma un'organizzazione con la schiena dritta, che difende i diritti e la contrattazione. Come Guglielmo Epifani ha sempre detto è il merito che decide. Occorre contrattazione per ridurre le diseguaglianze, perché nessuno sia lasciato solo e condannato alla marginalità, contrattazione per le famiglie e per l'invecchiamento attivo, contrattazione sociale confederale: questo è l'obiettivo dichiarato dalla nuova guida della Cgil.

La Cgil, ha annunciato la Camusso, non rinuncerà alla piazza: "il 27 novembre sarà, ancora una volta, una piazza della Cgil per il futuro che vogliamo progettare; aperta a tutti coloro che auspicano con noi una diversa agenda per il Paese, una piazza del lavoro e del futuro, dei diritti, della democrazia, e quindi del welfare e della cittadinanza. Il nostro slogan 'Il futuro è dei giovani e del lavoro' si dimostra di giorno in giorno quello del vero cambiamento dell'agenda politica, una luce di speranza, l'idea di un futuro in un paese che affoga nel non fare per il lavoro, per le persone, per il sociale e sprofonda nel fango di comportamenti da totalitarismo di bassa lega".

Una nuova era al femminile è l'indicazione che la Cgil, dopo la Confindustria, da al Paese in un momento di assoluta decadenza morale ed etica. Vediamo se il genere femminile porterà una soluzione di continuità a questo degrado: una speranza ed un auspicio.



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