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 Anno VI n° 11 NOVEMBRE 2010    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Raffaele Guariniello al Forum di Cernobbio
Occorre una nuova procura nazionale per combattere le frodi in campo agroalimentare
Spesso le Procure presenti sul territorio riescono ad affrontare solo tasselli singoli dei vari problemi senza avere la possibilità di una visione complessiva dell’intero mosaico
Di Francesca Bisbano


Una dura battaglia, ma anche necessaria, va condotta contro le frodi alimentari onde evitare di compromettere la salute dei cittadini. Questo perché tanto la contraffazione, quanto la sofisticazione e l' alterazione degli alimenti possono, alle volte, comportare rischi più o meno gravi per il consumatore. Si pensi che l'utilizzo di conservanti, quali nitrati e nitriti (impiegati in genere per conservare le carni) oltre i limiti consentiti dalla legge, nei soggetti debilitati come i cardiopatici rischierebbero addirittura di provocare malattie come la blue baby syndrome: patologia che determina la trasformazione dell'emoglobina in metaemoglobina, per cui il ferro contenuto in questo composto non è più in grado di trasportare ossigeno ai tessuti e di conseguenza la pelle assume un colore bluastro, da cui il nome della malattia.

È quindi necessaria un'attenta prevenzione, nonché misure normative efficaci in grado di ridurre notevolmente l'incidenza del fenomeno. In piena conformità con questa esigenza, il magistrato della Procura di Torino Raffaele Guariniello, durante il suo intervento ai lavori del X Forum Internazionale dell’Agricoltura promosso dalla Coldiretti a Cernobbio, ha richiesto una nuova procura nazionale per combattere in modo adeguato le frodi in campo agroalimentare.

Nella presentazione delle anticipazioni del rapporto sulle agromafie Coldiretti/Eurispes, Guariniello ha sottolineato come sia sempre più pressante la richiesta di legalità nel mondo dell’agroalimentare e come spesso le Procure presenti sul territorio riescano ad affrontare solo tasselli singoli dei vari problemi, senza avere la possibilità di una visione complessiva dell’intero mosaico. La Coldiretti spiega: “Così molte responsabilità rimangono nell’ombra e, di conseguenza, non ci si può stupire se molte indagini per frodi finiscono spesso con l’archiviazione.

Ancora Guariniello ribadisce l’importanza di fare applicare le leggi esistenti, leggi che non potranno far molto, sicché rimarranno solo sulla carta. Per di più, evidenziata la necessità di attuare maggiori controlli, ha rimarcato l'esigenza di avere una Pubblica Amministrazione rigenerata e più efficiente su questi aspetti. “Bisogna evitare – ha sottolineato - che tra gli imprenditori, che commettono reati di frodi alimentari, si diffonda un senso di impunità e che i processi in questo campo procedano in modo troppo lento”.

Infine ha ricordato il caso di prodotti caseari etichettati come prodotti a base di latte intero, quando in realtà sono stati realizzati con cagliate lituane, ha quindi affermato che le indagini in materia agroalimentare dovrebbero avere un respiro internazionale. Oggi infatti queste indagini sono molto rallentate, poiché servono le rogatorie e non sempre i paesi interessati offrono il massimo della collaborazione.



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