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 Anno VI n° 12 DICEMBRE 2010    -   FATTI & OPINIONI


Dopo il voto di fiducia
Berlusconi ha raggranellato la fiducia, ma la Politica no!
Il premier ha superato la prova, ma non ha la governabilità; gli oppositori hanno dimostrato di non essere in grado di proporre un governo e sono stati sconfessati, ma un Governo è necessario
Di Il Nibbio


Il voto del 14 dicembre 2010, sulla mozione di sfiducia al governo Berlusconi, ha detto chiaramente che la politica non è capace di governare il paese.

Berlusconi ha avuto tre voti di vantaggio sullo schieramento che lo sfiduciava, ma non ha avuto la maggioranza assoluta e non sarà in grado di governare; sarà, infatti, continuamente sottoposto alla necessità di mediare, ma lui non è un mediatore è un despota che segue la legge del voglio, posso, comando. Per lui c'è la necessità di bloccare i processi attuali e futuri; come farà con questa risicata e prezzolata maggioranza ma che non è maggioranza vera? Non può andare alle elezioni in questo stato, prima deve risolvere i suoi problemi giudiziari e varare in modo definitivo “lo scudo” di cui ha necessità assoluta. Allora dovremo attendere un'altra intensa campagna acquisiti e così scopriremo qual è la principale ideologia che ha portato questi politici in parlamento.

Dopo vengono le elezioni?
Forse, ma per varare una legge costituzionale, l'unica in grado di proteggerlo, ci vuole almeno un anno; a questo punto se questa sarà la via che Berlusconi percorrerà, la legislazione potrà finire tranquillamente, ma sinceramente non vedo questa strada percorribile. Credo che Berlusconi non riuscirà ad avere una maggioranza tale da varare leggi costituzionali che non passino poi per un referendum, e questo certo lui non lo vuole.

Allora?
È un mistero cosa possa fare: galleggiare nell’attesa di qualcosa che lo distrugga definitivamente? Non credo proprio, Berlusconi per il suo carattere deve cavalcare la tigre, non addormentarla. Lo ha dimostrato anche in quest'ultimi sei mesi di fronte alla crisi del suo partito. La cosa più probabile è che, non riuscendo ad ottenere le leggi che vuole, si orienti a seguire il consiglio di Bossi: ricorrere alle urne, ma c'è un ma che porta il nome Napolitano.

È pensabile che il Presidente della Repubblica sciolga le camere senza tentare la formazione di un nuovo Governo?
È probabile che affidi l'incarico a qualcuno, magari un personaggio autorevole fuori dall’attuale mischia e... non è detto che la transumanza delle vacche prenda la via contraria all'attuale. Troppi parlamentari, molti del PDL, non hanno alcun interesse a volere cadere la legislatura. Se passano i due anni e qualche mese, che mancano, potranno vivere di rendita.

Dicevo in apertura che la politica di oggi non è capace di governare; abbiamo visto che il vittorioso Berlusconi non è in grado di governare, ma l'opposizione?

Si, ma dove è l'opposizione?
Fini non ha avuto il coraggio di dire: “Dopo Berlusconi faremo un Governo, di centro destra se possibile, altrimenti di salvezza nazionale, ma un governo ci sarà senza Berlusconi”. Il PD non ha ancora definito cosa vuole fare, quale programma debba sostenere e ondeggia tra la ricerca della “balena bianca” perduta è qualche sussulto laico di sinistra. Forse ha troppi ex comunisti che vogliono far dimenticare la loro passata militanza o forse ha troppi “infiltrati” che rispondono alle stesse lobby che sostengono Berlusconi e quindi non possono fare la lotta al “loro capo”. Non dimentichiamo che la maggior parte dei politici fanno capo ad una lobby, non rappresentano gli elettori, ma i “grandi elettori” e i “grandi elettori” non hanno destra o sinistra, a loro interessa poter condizionare il Governo; quindi sostengono entrambi gli schieramenti, solo i piccoli elettori sostengono solo destra, centro o sinistra.
Quello che ho appena detto vi sembrerà strano, ma viene dalla mia esperienza diretta in politica. Ho visto troppe persone, notoriamente di destra, essere candidate nelle liste di sinistra e poi non dimentichiamo che se Berlusconi è diventato quello che è diventato lo si deve essenzialmente agli uomini di sinistra, primo tra tutti l'integerrimo Massimo D'Alema che oggi guida, tra le quinte, il PD.

Il voto del 14 dicembre ha però dimostrato che anche la sinistra, o centro sinistra o centro centro sinistra che dir si voglia, non è in grado di gestire un governo. Non è stata in grado di presentare un programma di “salvezza nazionale” tale da poter far dire a Fini “poi un governo ci sarà”.

E allora?
C'è poco da stare allegri; abbiamo una classe politica, sia a destra, sia a sinistra, di cortigiani, come c’insegna Maurizio Viroli, che guardano solo alla loro convenienza del momento e a fare baruffa negli inutili teatrini della politica che sono gli innumerevoli talk-show televisivi. Purtroppo Berlusconi in questo momento a Roma è l'unico capace di avere una maggioranza.

Unico personaggio che sembra saper parlare e entusiasmare la gente di sinistra è Niky Vendola, ma non è a Roma e trova nei fürer del PD un gran rifiuto e ostacoli a non finire.

Insomma se gli elettori non fanno un sonoro sberleffo ai dirigenti del PD, moriremo con Berlusconi, o un suo figlio, seduto sul trono in eterno.



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