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 Anno VII n° 2 FEBBRAIO 2011    -   FATTI & OPINIONI



Governo del F...
Cosa significano gli ultimi avvenimenti? È possibile che Bossi abbia deciso di chiudere definitivamente con Berlusconi e stia cercando il casus belli?
Di Il Nibbio


Governo del fare, si ma cosa?

Napoli - Il problema dell'immondizia è ben lontano da una soluzione;anzi, provvedimenti tampone adottati si dimostrano insufficienti a fronteggiare il gravissimo problema, in compenso la corruzione dei politici e degli apparati dello Stato non sembra essere diminuita. La gente, credo, abbia perso ogni fiducia, fatto molto grave, che dà spazio alla criminalità organizzata e sostiene la cattiva politica.

Famiglia – Il welfar è compromesso da una serie di provvedimenti presi da Tremonti solo in termini di “saldi di bilancio”, senza entrare nel merito dell'efficienza della spesa e senza fare una distinzione tra spese prioritarie e spese superflue. A questo si aggiunge il mancato sostegno alle imprese e, di conseguenza, i fallimenti, le riduzioni di personale e i trasferimenti di attività, che hanno falcidiato il reddito delle famiglie, che oggi risulta diminuito e ne consegue la contrazione dei consumi.

Economia - Il Governo non prende alcuna iniziativa anti-crisi per rilanciare l'attività, le imprese sono lasciate galleggiare nel vuoto, quelle che hanno la forza, come la Fiat, prendono provvedimenti che permettono loro di migliorare la loro posizione, ma che lasciano dubbi sulla opportunità per la nazione; le altre tagliano tutto il possibile. I consumi non sostengono la produzione, essendo ridotta la capacità di spesa, si orientano sempre di più verso i prodotti economici importati dai paesi emergenti e non danno lo spunto per una ripresa duratura.

Questo è un profilo chiaro dell'azione di Governo, che risulta assente su tutti i nodi primari per l'Italia. La sua azione è legata alla figura di Berlusconi.

Ma chi è Berlusconi?
Il salvatore della patria?
È un imprenditore che è sceso in campo per riportare l'Italia al ruolo che che si era conquistata nell'epoca del boom e che era compromesso dallo sperpero fatto dalla politica degli anni '70 ed '80 guidata da Craxi con l'appoggio della DC del Repubblicani e dei Liberali?

Direi di no: è un imprenditore che è “sceso in campo” per salvare se stesso e per proseguire la politica di spreco del ventennio precedente, appoggiato in questo anche da ex comunista come D'Alema e il suo seguito.

Giusto per rammentare il primo periodo di Berlusconi vediamo un po' di storia.
Nelle elezioni del 1994 Berlusconi fece un patto elettorale con la Lega, che, grazie alla legge elettorale varata in tutta fretta da chi era allora al potere, scelse con grande sofferenza di andare con Forza Italia per non restare esclusa (n.d.r c'era la soglia del 5%); in cambio Bossi si fece promettere il federalismo, ma a Berlusconi interessavano solo gli affari suoi. Di federalismo non se ne parlò più e così in autunno Bossi, spinto dalla base che non ha mai sopportato Berlusconi, come non lo sopporta ora, decise di uscire dal Governo. L'avviso di garanzia ricevuto da Berlusconi al G8 non c'entra per niente nella caduta del primo governo Berlusconi e nell'avvento di Dini.

Giusto per ricordare i fatti a Bersani, dopo le elezioni del 1996 Bossi sperava di fare un accordo col centro sinistra e mettere in moto con loro il “federalismo”, ma l'allora classe dirigente, guidata da De Mita e D'Alema, centralista e meridionalista in senso negativo, rifiutò qualunque accordo con Bossi che trovò solo in Berlusconi una sponda di appoggio. Così si formò il patto d'acciaio Berlusconi – Bossi, malgrado la base leghista proseguisse a non sopportare Berlusconi.

Veniamo ad oggi. La Politica si occupa esclusivamente di due problemi, pesanti ma che servono a poco per gli italiani:

  • i problemi personali del Presidente del Consiglio, cioè le vanno dalle varie pendenze penali, che trovano soluzioni solo attraverso interventi legislativi (ecco cosa deve essere la sbandierata “riforma della giustizia”);
  • il “federalismo” che permetterebbe a Bossi di dire ai leghisti esasperati: “visto che ce l'abbiamo fatta!”

Il Presidente del Consiglio non può andare alle elezioni perché perderebbe, per un certo periodo di tempo, la sua “immunità” e non è sicuro che questo tempo sia brevissimo: se i partiti trovassero un accordo per “un governo di larghe intese”, potrebbe durare anche più mesi, anzi, siccome molti parlamentari, che oggi sostengono Berlusconi, tremano alla parola “elezioni” perché se si chiudesse la legislatura anzitempo perderebbero la pensione parlamentare (visto che sanno che nessuno li metterebbe in lista alle prossime elezioni), questo governo di larghe intese potrebbe trovare una maggioranza sicura e perfino concludere la legislatura in nome delle riforme necessarie e della crisi economica, alla fine sono solo due anni.

Bossi non può andare alle elezioni senza “federalismo” altrimenti lo farebbero correre nelle sue famose valli con dietro cani da caccia assatanati e 100.000 fucili da caccia caricati a sale; comunque non potrà più allearsi con Berlusconi, perché la base è chiara: dell'uomo di Arcore non ne vuole più sapere, c'è qualcuno che chiede perfino la testa di Bossi e Calderoli per questa alleanza inutile! La legge delega sul “Federalismo Comunale” è stata bocciata dalla commissione bicamerale, ma questo in teoria non la rende non promulgatile, deve solo passare alle Camere. A questo punto però avviene una cosa inspiegabile: Bossi che è sempre stato un politico accorto, pretende che si baipassino le Camere e che la legge vada direttamente da Napolitano e Napolitano, ovviamente, la rimanda al mittente con una nota piuttosto pesante. Berlusconi garantisce che la maggioranza è sicura, che non ci sono problemi a far passare il federalismo alle Camere. Allora perché Bossi ha spinto per un errore politico così eclatante? Nello stesso tempo Bersani invita Bossi a lasciare Berlusconi in cambio del federalismo.

Quale deve essere la chiave di lettura di questi ultimi fatti?
È possibile che Bossi abbia deciso di chiudere definitivamente con Berlusconi e stia cercando il casus belli?
Difficile da dirsi, ma in politica tutto è possibile, anche perché la Lega, se lascia Berlusconi ha assolutamente la necessità di rifarsi un'immagine e, per prima cosa, rifare la legge elettorale, togliendo il premio di maggioranza, in modo da poter riconquistare quell'indipendenza politica che la sua base chiede ormai a gran voce.

La prossima settimana sarà l'ultima del governo Berlusconi? Ricordiamoci che fino a quando la Lega Nord lo sostiene questo governo non finirà.



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