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 Anno VII n° 3 MARZO 2011    -   FATTI & OPINIONI


Un po’ di fanta-geo-politca
E se...
… le rivoluzioni portassero ad un cambiamento della politica di spesa dei petrodollari, cosa succederebbe?
Di Giovanni Gelmini


La crisi politica dell'Africa del Nord potrebbe estendersi facilmente a tutto il Medio Oriente. Facciamo un po' di fanta-geo-politca, non tanto perché quello scenario che mi accingo a presentare sia quello che si verificherà, ma per capire appieno i grandi errori che abbiamo fatto dalla fine della II Guerra Mondiale, tronfi del fatto che noi eravamo l'occidente democratico e ricco e cosa si debba fare per evitare danni futuri.

Quale è il problema, almeno come lo presentano oggi:?
La popolazione dei paesi islamici è stufa di “campare”, mentre i rais e i sultani vivono nel lusso e nello spreco. Il problema è l'uso che i loro signori hanno fatto dei petrodollari.

In tutti questi paesi il gruppo di potere ha usato in modo particolare l'enorme capitale che è arrivato nelle loro tasche con i proventi dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi. Una parte è stato speso per il loro lusso, un'altra parte è stata usata per costruire città fantastiche, poco è stato speso per dare una dimensione economica ai loro paesi, investendo in fabbriche e per lo sviluppo diffuso dell'economia; gran parte del capitale accumulato è stato investito nei paesi occidentali, in speculazioni e nell'acquisto di imprese.

Ora, se le rivoluzioni portassero ad un cambiamento di questa politica di spesa dei petrodollari, cosa succederebbe?

Una parte, magari consistente, di questa gran massa di liquidità si sposterebbe dalla speculazione finanziaria agli investimenti produttivi nei paesi Medio Orientali e Nord Africani, con una prima conseguenza piuttosto pesante per noi: un ulteriore imponente crollo delle borse con un ennesimo sconquasso del nostro sistema finanziario. Qualcosa di simile a quello che è successo nel 2008, ma non sarebbe finita qui.

Rilanciare l'economia interna dei paesi vuol dire creare infrastrutture, stabilimenti, ecc e questo porterebbe sicuramente commesse interessanti alle nostre società di engineering.
Umm... nostre?
Ne siamo sicuri?
Forse non è che gli sceicchi siano azionisti di queste società?
Con le loro partecipazioni finanziarie in imprese strategiche nel mondo occidentale non potrebbero imporre di spostare le produzioni nei loro paesi? Pensiamo ad esempio se imponessero a Marchionne di spostare la produzione di Pomigliano d’Arco o Mirafiori a Bengasi, cosa potrebbe dire il buon Landini o i ministri Sacconi e Romani?

Allora succederebbe che quei paesi, che oggi importano prodotti da noi, diventerebbero autonomi, anzi esportatori e nostri concorrenti.
Anche con l'agricoltura potrebbe esserci una rivoluzione. Israele ha dimostrato come è possibile rendere produttivi quei territori e così potrebbero fare anche loro. Insomma l'Europa, e in particolare l'Italia, diventerebbe colonia dei sultanati e degli emirati, con buona pace della Lega, che comunque ha già adottato il verde, colore dell'Islam, nel suo vessillo (N.d.R. Preveggenza?).

Questa chiaramente è una possibilità non così vicina, anzi poco probabile, ma contiene molti elementi reali perché la nostra dipendenza da loro, importazione di energia ed esportazione di prodotti, è piuttosto elevata; inoltre realmente nelle nostre imprese vi è la presenza di capitale arabo e i nord africano attraverso i fondi sovrani. Un cambiamento nella loro politica economica, seppure in modo lento, metterebbe in crisi la nostra ormai fragile economia.

Per cambiare si deve innanzitutto rendere meno dipendente il nostro paese dalle importazioni, in primis dalle importazioni di prodotti energetici: prodotti petroliferi, nucleari e carbone.

Questo indirizzo però sembra essere ignorato completamente dai governati, anzi si apprestano a ridurre gli incentivi per le fonti rinnovabili, dimostrandosi troppo poco attenti ai problemi reali della nostra economia, problemi che poi si trasformano in problemi sociali



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