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 Anno VII n° 3 MARZO 2011    -   FATTI & OPINIONI


Attenti alla libertà
La politica del Cavaliere
Un paragone tra gli obiettivi di Licio Gelli e la realtà di oggi
Di Il Nibbio


Stavo riflettendo sull’opportunità di fare un’analisi di qual’è la politica di Berlusconi, così come l’abbiamo vista in questi primi mesi di legislatura, quando mi sono accorto che quanto emerge da è stato ben sintetizzato, con ben altri fini, dal “venerabile” Licio Gelli

Come tutti, penso, ricordano, Gelli è stato al vertice della loggia massonica coperta, cioè segreta, P2, a cui erano iscritti numerosi esponenti politici, imprenditori e funzionari statali di ogni livello (fra quelli alti), con una particolare predilezione per gli ambienti militari. Tra gli iscritti c’èra anche Giuseppe Sindona legato allo scandalo Banco Ambrosiano – Jor, con buona pace del divieto della Chiesa Cattolica di avere rapporti con la massoneria. In pratica era il centro di tutta una serie di azioni che hanno caratterizzato gli “anni di piombo” e della strategia degli opposti estremismi.

Ecco, allora facciamo parlare Gelli..

Ordine e disciplina vuole Gelli, cosa che di per se stessa non è un male, ma per Gelli il “Piano rinascita”, quello che stava svolgendo la loggia P2, aveva un preciso scopo:“Il Piano era volto al bene: volevamo più disciplina, l'ordine e cambiare le cose che non funzionavano, come la magistratura” .
Berlusconi si lagna della magistratura cattiva, che insiste nell’incriminarlo e lo costringe ai vari “lodo” per potersi dedicare al Governo dell’Italia. Non ricorda Gelli in questo?

Berlusconi si lagna di non avere un’opposizione compiacente, che non dica no e non sollevi troppi problemi, di avere sindacati che firmano tutto quello che è “per il bene della nazione”; anche questo non ricorda Gelli?
A cosa deve servire l’ ordine e disciplina evocato da Gelli?
Questo a cosa deve portare?
Al Benessere si, ma di chi?

Questo Gelli non lo dice e nella sua mente sembrerebbe pensare ad un mitico benessere, non certo dissimile a quello evocato dai comunisti da lui aborriti.

Berlusconi non ha mai teorizzato un simile “ordine”, ma ricordiamoci che lui è sceso in campo per salvare l’Italia e fino ad ora non è riuscito a fare ciò; anzi nel suo quinquennio precedente ha lasciato un bello strascico di problemi a cui Prodi e Padoa Schioppa, con l’aiuto di Bersani e il vituperato Visco, hanno messo una pezza. Anche in questo non sembra brillare per soluzioni di rilancio dell’economia e di diffusione del benessere, ma per il Cavaliere, se i risultati non sono stati quelli indicati, è solo colpa dell’opposizione, aiutata dalla stampa che falsifica le cose.

Ora vediamo quali sono i provvedimenti presi dal Governo (N.d.R. inutile parlare del Parlamento perché in pratica è già esautorato):
- ha fatto un bel regalo ai possessori di casa che pagavano tanta ICI, agli altri briciole e nulla a chi non abita in una casa propria;
- ha ridotto le tasse a chi fa gli straordinari in periodo di crisi con la gente in cassaintegrazione, lavoratori indefessi che meritano il rispetto, ma a tutti gli altri, compresi i pensionati al minimo, un bel nulla;
- ha preso provvedimenti per la sicurezza degli italiani e contro i cattivi immigrati, ma non si capisce come mai il numero degli immigrati clandestini a Lampedusa abbia avuto un vero e proprio boom; per non parlare delle forme di violenza di tutti i tipi che si sono scatenate e il permanere delle stragi del sabato sera, dovute a autisti ubriachi e drogati;
- ha lascito che la Lega facesse il “Federalismo fiscale”,
- ha cercato in vano di farsi leggi per evitare i processi.

Per fare questo ovviamente occorrono sacrifici che richiede a tutti, anche lui si sacrifica, rinuncia persino a difendersi in tribunale dalle accuse ridicole che i magistrati continuano a riversare su di lui.

Questa mi sembra la sintesi di quanto fatto fino a qui dal Governo.

Ed ecco che per questo Gelli afferma : “L'unico che può portare avanti il Piano di rinascita democratica è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo” anche se il “venerabile” sostiene che in un punto non condivide l’operato di Berlusconi; infatti dice: “se uno ha la maggioranza, deve usarla senza interessarsi della minoranza, che non deve scendere in piazza, né offendere. Gli studenti devono stare in aula, studiare”(sic!).

Ora Gelli si definisce: “Sono nato sotto il fascismo, sono fascista e morirò fascista; come si definisce Berlusconi?

Berlusconi tace, non ha mai preso le distanze dalle affermazioni fatte da Gelli nel 2008. Ora ci si chiede come la riforma della giustizia possa essere utile a Berlusconi.

E se non servisse al Premier, ma alla realizzazione dei desideri del “venerabile”?



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