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 Anno VII n° 4 APRILE 2011    -   FATTI & OPINIONI


Camera dei Deputati Seduta n. 452 di giovedì 24 marzo 2011
Comunicazioni del Governo sulla crisi libica: Carmelo Lo Monte, (Misto- Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud)


Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, il Parlamento deve oggi dimostrare agli italiani di essere unito su una questione di enorme rilevanza internazionale. Unito di fronte ai propri doveri e alle proprie alleanze, capace di grande solidarietà. Unito a prescindere dalle appartenenze partitiche e da quelle territoriali. Senza quest'unità non si può certo ottenere il necessario consenso popolare all'intervento della comunità internazionale contro il regime libico.

L'Italia è nell'Europa unita, fa parte della NATO, è con l'ONU e si impegna a farne rispettare le deliberazioni. Il mondo non può essere un luogo di anarchie, dove ognuno si comporta a proprio piacimento pensando di non risponderne mai. Per questo, aderendo ad un preciso mandato internazionale, è giusto prendere posizione al fianco degli insorti e delle altre città libiche per le quali il dittatore Gheddafi minaccia un bagno di sangue.

Oggi l'Italia deve dimostrare di essere un Paese unito, solidale, libero, un Paese che sa individuare il giusto equilibrio tra la necessaria prudenza - che sempre va tenuta nelle relazioni internazionali - e la determinazione richiesta nei momenti di crisi. Contemporaneamente, dobbiamo dimostrare agli alleati l'orgoglio di un Paese né subalterno né ingenuo.

È possibile che non tutte le nazioni intervenute per il rispetto del mandato internazionale abbiano soltanto questo obiettivo, qualcuna potrebbe anche puntare a garantire o ad ampliare i propri interessi energetici, a tutte va comunque ribadita la volontà dell'Italia a rispettare il mandato dell'ONU e al contempo a non vedere violati i propri accordi internazionali e a non restare sola davanti al grande problema dell'immigrazione clandestina che sbarca sulle coste siciliane.

L'Italia metta quindi a disposizione dell'Alleanza le proprie basi, il proprio supporto logistico, e al contempo sappia però pretendere il rispetto e la collaborazione internazionale che le sono dovuti, ad esempio rispetto al gravissimo problema degli sbarchi sull'isola di Lampedusa.

Signor Presidente, mi avvio alla conclusione. Unità nazionale, solidarietà con gli insorti di tutta la Libia, rispetto dei mandati internazionali e, al contempo, la prudenza e la determinazione necessarie a una grande nazione: sono questi gli obiettivi ai quali, insieme, tutti dobbiamo lavorare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).



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