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 Anno VII n° 4 APRILE 2011    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi



Vinitaly 2011: Solidarietà & Curiosità
Bottiglie leggere, bottiglie preziose, vini “sexy”, ma anche iniziative benefiche ideate dalla cantina sarda Argiolas e dalla cooperativa “Vino Daorson”
Di Luana Scanu


Il Vinitaly è un'occasione per i produttori di tutto il mondo di esporre le proprie bottiglie e far conosce i propri vini, degustati da migliaia di esperti e appassionati.

E' però anche un'occasione per far emergere le particolari iniziative che i produttori portano avanti, con la stessa passione e amore che dedicano ai propri vini, come le iniziative solidali, le bottiglie con le etichette in braille oppure le più stravaganti bottiglie da 5.000 euro.

Comunciamo subito da un'iniziativa benefica, ideata dalla cantina sarda Argiolas, che a Bibwa, nella Repubblica Democratica del Congo, ha realizzato un Centro Medico grazie al progetto umanitario “Iselis”, in collaborazione con le Onlus “Africadegna” e “Alerte Solidaritè Santè”.

Il nome del progetto deriva dai nuovi arrivi nella cantina Argiolas, i vini “Iselis” sia bianco (prodotto dal nasco) che rosso (prodotto da monica, con piccole percentuali di carignano e bovale).

Il centro medico dista 25 chilometri dalla capitale congolese Kinshasa e offre assistenza sanitaria fisioterapica, assistenza ostetrica, al suo interno è presente un laboratorio di analisi, un pronto soccorso, un ambulatorio per la piccola chirurgia e una farmacia.

Lo stand della Cantina Caprai al Vinitaly ha ospitato i prodotti della Cantina Vino Daorson
Un'altra iniziativa che ha attirato l'attenzione dei curiosi che si aggiravano tra gli stand del Vinitaly è stata quella promossa dalla cooperativa “Vino Daorson”, che ha prodotto il proprio vino nelle vigne di Bosnia Erzegovina, quelle stesse vigne che sono state devastate e distrutte dalla guerra del 1992.

Il vino è stato presentato nella giornata del 9 Aprile da Marco Caprai della cantina umbra Arnaldo Caprai, che ha ospitato questi vini nel suo stand nel corso della rassegna veronese, alla presenza di Francesco Catania, del Ministero Affari Esteri, e del sindaco di Montefalco, Donatella Tesei, insieme ai rappresentanti del CEFA, Luciano Centonze e Alberto Moia, che hanno reso possibile questo progetto tutto italiano.

E al Giappone hanno invece rivolto la propria attenzione Giorgio e Ornella della cantina friulana Venica&Venica, che dedicano il proprio rosso, vendemmiato nel 2001 e curato amorevolmente sino al 2011, alle vittime della tragedia in Giappone.
Il vino si chiama “Insieme 2001”, verrà venduto a 50 euro e il ricavato andrà ad alimentare un fondo di beneficenza per le vittime del terribile tsunami.

Ancora sensibilizzazione, ma questa volta nello stand della Coldiretti che ha ospitato e messo in primo piano una bottiglia di Bonarda con etichetta con scritta in Braille, prodotta dalla cantina Torti, nell'Oltrepò Pavese e leggibile quindi anche dai non vedenti.
La provincia di Catania, in collaborazione con le camere di commercio, ha invece allestito un “bar al buio”, un esperimento che ha come obiettivo l'integrazione tra vedenti e non vedenti, nell'insegna del buon vino. Gli organizzatori promettono che “insieme si possono concentrare meglio i sensi, per una degustazione innovativa ed emozionante dei vini”.

Per quanto riguarda invece le iniziative “particolari”, al Vinitaly ce ne sono state veramente tante.

Dalla bottiglia “eco-sostenibile”, in vetro alleggerito utilizzato per i bianchi, promossa dalla cantina marchigiana Umani Ronchi, alla bottiglia alta 2 metri e 60 centimetri e larga 80, certificata dal Guinness World Record, che contiene 510 litri di Friulano Doc Collio, annata 2009, fornito da più di 30 delle migliori cantine del Friuli Venezia Giulia (da Cantina Jermann a Venica & Venica, da Livon a Fantinel).

Proseguendo con le stranezze, la cantina siciliana Florio presenta la bottiglia più cara del Vinitaly, una bottiglia di Marsala, rara partita del 1941 salvata dai bombardamenti che colpirono la città e le cantine Florio nella Seconda Guerra mondiale.

Si chiama Aegusa, è impreziosita con smeraldi, diamanti e rubini per formare il tricolore ed è stata realizzata per i 150 anni dell'Unità d'Italia, per la modica cifra di 5.000 euro!

Ma forse la più originale è stata un'azienda spagnola, la Celler La Bollidora, che ha pensato bene di far presentare a una donna il proprio prodotto dal nome Punto G.

La bottiglia è molto semplice con un'etichetta che è composta solo da un punto e da una G stilizzata. Sicuramente questa azienda è riuscita a far parlare di sé.

Non solo vino quindi, alla 45esima edizione del Vinitaly, ma anche solidarietà, sensibilizzazione e un pizzico di stravaganza, ricetta che, come ogni anno, ha confermato la grandezza della manifestazione veronese.



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