REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 4 APRILE 2011 - IL MONDO - cronaca dei nostri tempi |
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Il Vinitaly è un'occasione per i produttori di tutto il mondo di esporre le proprie bottiglie e far conosce i propri vini, degustati da migliaia di esperti e appassionati.
Il vino è stato presentato nella giornata del 9 Aprile da Marco Caprai della cantina umbra Arnaldo Caprai, che ha ospitato questi vini nel suo stand nel corso della rassegna veronese, alla presenza di Francesco Catania, del Ministero Affari Esteri, e del sindaco di Montefalco, Donatella Tesei, insieme ai rappresentanti del CEFA, Luciano Centonze e Alberto Moia, che hanno reso possibile questo progetto tutto italiano. E al Giappone hanno invece rivolto la propria attenzione Giorgio e Ornella della cantina friulana Venica&Venica, che dedicano il proprio rosso, vendemmiato nel 2001 e curato amorevolmente sino al 2011, alle vittime della tragedia in Giappone. Il vino si chiama “Insieme 2001”, verrà venduto a 50 euro e il ricavato andrà ad alimentare un fondo di beneficenza per le vittime del terribile tsunami. Ancora sensibilizzazione, ma questa volta nello stand della Coldiretti che ha ospitato e messo in primo piano una bottiglia di Bonarda con etichetta con scritta in Braille, prodotta dalla cantina Torti, nell'Oltrepò Pavese e leggibile quindi anche dai non vedenti. La provincia di Catania, in collaborazione con le camere di commercio, ha invece allestito un “bar al buio”, un esperimento che ha come obiettivo l'integrazione tra vedenti e non vedenti, nell'insegna del buon vino. Gli organizzatori promettono che “insieme si possono concentrare meglio i sensi, per una degustazione innovativa ed emozionante dei vini”. Per quanto riguarda invece le iniziative “particolari”, al Vinitaly ce ne sono state veramente tante. Dalla bottiglia “eco-sostenibile”, in vetro alleggerito utilizzato per i bianchi, promossa dalla cantina marchigiana Umani Ronchi, alla bottiglia alta 2 metri e 60 centimetri e larga 80, certificata dal Guinness World Record, che contiene 510 litri di Friulano Doc Collio, annata 2009, fornito da più di 30 delle migliori cantine del Friuli Venezia Giulia (da Cantina Jermann a Venica & Venica, da Livon a Fantinel). Proseguendo con le stranezze, la cantina siciliana Florio presenta la bottiglia più cara del Vinitaly, una bottiglia di Marsala, rara partita del 1941 salvata dai bombardamenti che colpirono la città e le cantine Florio nella Seconda Guerra mondiale. Si chiama Aegusa, è impreziosita con smeraldi, diamanti e rubini per formare il tricolore ed è stata realizzata per i 150 anni dell'Unità d'Italia, per la modica cifra di 5.000 euro! Ma forse la più originale è stata un'azienda spagnola, la Celler La Bollidora, che ha pensato bene di far presentare a una donna il proprio prodotto dal nome Punto G. La bottiglia è molto semplice con un'etichetta che è composta solo da un punto e da una G stilizzata. Sicuramente questa azienda è riuscita a far parlare di sé. Non solo vino quindi, alla 45esima edizione del Vinitaly, ma anche solidarietà, sensibilizzazione e un pizzico di stravaganza, ricetta che, come ogni anno, ha confermato la grandezza della manifestazione veronese.
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