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 Anno VII n° 5 MAGGIO 2011    -   PRIMA PAGINA


Spulciando tra i difetti del mondo dello sport
Egocentrici maleducati: così sono gli sportivi!
Manca la sportività; dirigenti ed allenatori, ma anche le famiglie, nulla fanno per educarli al rispetto delle regole di comportamento
Di Silvano Filippini


Se prendiamo in considerazione i comportamenti dei vari praticanti sportivi italiani, a qualunque livello, troveremmo amare sorprese, a partire dai giovani. Tutto dipende dai dirigenti delle società e dagli allenatori che li hanno in carico. Se a livello dirigenziale si imponesse sempre un comportamento consono ad un’attività sportiva, anche attraverso l’allontanamento delle “mele marce”, state pur certi che tutti imparerebbero la disciplina in campo e fuori.

Se, invece, si tende a chiudere un occhio (e magari due) quando si tratta dei “gioiellini”, che potrebbero avere maggiori possibilità di emergere, è del tutto evidente che ad alto livello tendono ad arrivare certi “neo.Maradona”, privi dei principi di sportività che dovrebbero contraddistinguere ogni atleta, a qualsiasi livello. Del “pibe de oro” famosi sono rimasti il gol segnato con le mani ai mondiali (di cui andava fiero anziché vergognarsene) e le sue bizze in campo e nella vita privata, tra cui l’uso di cocaina!

Non dobbiamo certamente meravigliarci dei comportamenti deprecabili di troppi ultrà: i loro maestri sono stati dirigenti e allenatori che “lasciano fare” e certi atleti professionisti che in campo danno, ogni domenica, un pessimo esempio agli spettatori e, soprattutto, ai giovani che li guardano o, peggio, li idolatrano!

Se si inculcasse sin da giovanissimi il concetto che ogni personaggio pubblico (atleta, dirigente, politico, insegnante ecc.) oltre ai numerosissimi diritti e privilegi, ha anche il sacrosanto dovere di mantenere un comportamento irreprensibile, sia durante lo svolgimento delle sue mansioni pubbliche che durante la sua vita privata, probabilmente avremmo una generazione più educata al rispetto degli altri e ligia alle regole; soprattutto quelle sportive. Infatti ogni soggetto pubblico appare un modello per gli altri, specialmente per i giovani che pendono dalle loro labbra.

Non è certamente il caso di certi personaggi politici italiani e dello sport che siamo costretti a sopportare quotidianamente e di cui faremmo volentieri a meno. Ad esempio Balotelli che, non contento di combinarne di tutti i colori in Italia, anche oltre Manica si è reso famoso per il suo comportamento del tutto refrattario alle regole. L’ultima notizia che lo riguarda è quella delle numerosissime multe collezionate a causa della sua guida, a dir poco “disinvolta”.

Un capitolo a parte meritano alcuni genitori che, anziché comportarsi da educatori, sono i primi a perdere le staffe quando assistono alle esibizioni sportive dei propri figli. Non è la prima volta che l’arbitro degli incontri dei giovanissimi (calcio, basket, volley) è costretto a sospendere la partita per sedare le intemperanze dei genitori che si insultano a vicenda sugli spalti dei campi italiani. E’ persino capitato che i ragazzini decidessero, di loro iniziativa, di sospendere l’incontro e ripeterlo in altra data, ma…a porte chiuse!

Il fatto che simili esempi diseducativi si manifestino con una certa drammatica continuità, è legato esclusivamente alla mancanza di cultura, specialmente quella sportiva. Una mancanza che trasciniamo da tempo e che trasforma le gare sportive in autentiche battaglie dove ogni mezzo è lecito pur di ottenere la vittoria. Evidentemente il famigerato motto di Machiavelliana memoria si è trasferito anche in ambito sportivo!



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