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 Anno VII n° 9 SETTEMBRE 2011    -   DOCUMENTI


Dal resoconto stenografico della Camera dei Deputati
Siegfried Brugger (Min. Ling.) Dichiarazione di voto della manovra bis
Disegno di legge: S. 2887 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari (Approvato dal Senato)


Signor Presidente, il voto in tempi immediati della manovra economica è un atto dovuto. Tuttavia, il voto che la responsabilità delle opposizioni avrebbe comunque garantito, al di là della fiducia, non nasconde ai mercati e all'Europa il caos dell'azione di Governo.
La crisi in corso avrebbe richiesto un percorso efficace e coerente perché siamo tutti consapevoli della drammatica situazione in atto. Non è stato così fino ad oggi. In realtà, abbiamo dovuto constatare scelte di Governo del tutto contraddittorie, l'una destinata a smentire la precedente, con costi sempre più elevati per il Paese, come dimostra il crescente costo degli interessi sul debito determinato dalla valutazione dei mercati. Basti pensare allo spread tra BTP e Bund che ieri ha superato quota 400. L'Unione europea, ancora prima che questa manovra sia approvata, già pone gravi interrogativi sulla sua attuazione e ritiene necessaria una manovra aggiuntiva nel caso in cui le previsioni di gettito e di riduzione della spesa non siano adeguate ad ottenere gli obiettivi di risanamento.
Ed è questo il punto: manca la fiducia dell'Europa nei confronti di questo Governo e di questa manovra.
Il Governo sarà inevitabilmente costretto a profonde misure di abbattimento del debito sovrano così come dovrà finalmente decidere misure strutturali per la crescita in assenza delle quali i costi sostenuti dal Paese saranno maggiori e l'aumento reale della pressione fiscale ancora più pesante ed iniqua.
Nel corso della legislatura abbiamo sempre valutato i provvedimenti nel merito e deciso senza pregiudizi, caso per caso. Questa manovra non ci convince: mancano criteri di equità e gradualità nelle misure adottate, con attenzione in primo luogo alla famiglia e sono assenti - mentre dovrebbero essere la priorità dell'azione del Governo - interventi a sostegno della crescita.
Per queste ragioni noi come deputati delle minoranze linguistiche esprimiamo un voto contrario sulla questione di fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Misto - Minoranze linguistiche e di deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).



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