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 Anno VII n° 9 SETTEMBRE 2011    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi



Vendemmia 2011
L'Italia perde il primato mondiale nella produzione del vino, ma la qualità quest'anno sarà superiore
Di Luana Scanu


Siamo a settembre e già da un mesetto l'argomento più gettonato tra gli amanti del vino è solo uno: la vendemmia 2011.

E' questo il momento giusto per iniziare a tirare le somme e vedere come sia andata quest'anno la raccolta delle uve, per poter capire soprattutto quali saranno le dinamiche che influenzeranno il mercato.

Partiamo dalle cattive notizie: l'Italia perde il primato mondiale nella produzione del vino. Il caldo inaspettato di fine stagione e l'assenza di pioggia hanno causato un calo della produzione di circa 10 per cento rispetto all'anno scorso. In tutta Italia la produzione è di 42 milioni di ettolitri di vino e sembra destinata a raggiungere il minimo storico, inferiore anche ai 42,5 milioni di ettolitri del 2007. Poca pioggia e troppo caldo hanno dunque dato un unico risultato: una vendemmia pessima per la quantità. E per chi è particolarmente interessato ai confronti le brutte notizie non sono finite qui: la Francia ha dato, sempre sotto l'aspetto delle quantità, il meglio di sé e ci ha superati con i suoi 47,9 milioni di ettolitri. Ce ne faremo una ragione.

Insomma, i capricci settembrini sono costati cari al nettare divino, tanto che, sempre a causa del caldo torrido, è già terminata la vendemmia delle uve bianche da spumante e intanto si inizia a raccogliere le castagne!

E non solo, bisogna stare in allerta anche per quanto riguarda i funghi. Se il caldo non ci darà tregua potremo scordarci di imbandire le nostre tavole autunnali con i succulenti porcini.

Sembra però che alcune regioni, come la Valle d’Aosta con un più 12 per cento (24 mila ettolitri), la Sardegna con un più 5% (500 mila ettolitri) e soprattutto la Liguria con un più 18 per cento 83 mila ettolitri), siano state fortunate e che qui si sia verificata non solo una buona annata vitivinicola, ma sarebbe addirittura in aumento.

Se la quantità di vino prodotto delude le aspettative, non le delude invece la qualità che, a quanto pare, quest'anno sarà superiore grazie alla buona condizione delle uve. Infatti le condizioni delle uve - dichiara la Coldiretti - sono in generale molto buone per effetto di una primavera più calda rispetto alla media e di un’estate che ha garantito un’ideale alternanza fra temperature calde durante il giorno e fresche durante la notte. Purtroppo la caduta della grandine a giugno e luglio in alcune zone vitivinicole del Paese ha influenzato negativamente la resa. Quindi il 60 per cento della produzione nazionale, destinata ai vini di qualità (Docg, Doc) e a indicazione geografica tipica, sarà di pregio.

Un risultato incoraggiante arriva anche - continua la Coldiretti - sul lato delle esportazioni che sono aumentate in valore del 14 per cento nel primo quadrimestre del 2011, per effetto di un aumento record del 24 per cento negli Stati Uniti e dell’8 per cento nell’Unione Europea, che rappresentano i due principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy. Se il trend sarà confermato per la prima volta - conclude la Coldiretti - il fatturato complessivo, realizzato dal vino italiano, raggiungerà gli 8 miliardi di euro, dei quali ben 4 miliardi di euro realizzati all’estero.



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