REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 12 DICEMBRE 2011 - EVENTI Mostra di fotografia dell'ottocento |
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Interessante è come la mostra proponga, accanto alle immagini dei tre protagonisti, una carrellata di foto di confronto per dar conto di come queste terre lontane seppero calamitare, affascinare fotografi di diverse provenienze.
Scoppia la Guerra di Crimea e Felice, con Robertson, crea reportage di guerra che fanno il giro del mondo e contribuiscono non poco ad orientare l’opinione pubblica inglese ma non solo. É il primo esempio di grande fotogiornalismo di guerra.
Le fotografie giapponesi di Beato rivestono particolare importanza documentaria poiché riprese in anni in cui l’accesso degli stranieri era decisamente avversato. Il suo corposo archivio di negativi nel 1866 viene distrutto dal grande incendio di Yokohama. Per quasi due anni è impegnato a ricostituire un adeguato fondo di immagini, che pubblicherà negli anni successivi in due diversi volumi, “Native Types” e “Views of Japan”, oggi conservati presso il Victoria and Albert Museum a Londra.
Torna in Inghilterra, ma già nel 1888 lo troviamo in Birmania. Proprio in quell’anno a Yokohama muore Robertson, Felice Beato continua la sua attività e le ultime notizie di questo stravagante ed avventuroso personaggio si ritrovano nel 1907, quando la sua compagnia “F. Beato Ltd” viene liquidata.
Dopo aver viaggiato a lungo in Occidente ed aver partecipato, come militare, a diverse guerre (fu anche volontario nella guerra civile americana), Farsari si era stabilito a Yokohama specializzandosi nell’importazione di libri e riviste e dedicandosi alla fotografia. Di notevole capacità imprenditoriale e dotato di forte senso estetico, Farsari fa del suo studio un punto di riferimento per la fotografia giapponese del tempo. Le sue foto sono di straordinaria bellezza e si distinguono soprattutto per la qualità della colorazione. Le sue tecniche fotografiche e i suoi alti standard qualitativi influenzano notevolmente la fotografia come forma d’arte in Giappone, ma anche in Cina e in altri paesi d’Oriente.
Nella primavera del 1890 Farsari fa ritorno a Vicenza con la figlia Kiku, avuta da una relazione con una giapponese, le ultime immagini lo ritraggono vestito alla maniera orientale assieme a sua sorella nella casa di Arcugnano. A Vicenza è considerato un personaggio stravagante, spesso nominato nel foglio satirico locale ‘La freccia’. Muore nel 1898 senza aver fatto ritorno in Giappone. Anche se notizie del suo studio fotografico appaiono nel Japan Directory con il vecchio nome di Farsari and Co. ancora per moltissimi anni fino al terremoto del 1923. Felice Beato è uno dei pionieri delle riprese fotografiche e del fotogiornalismo soprattutto del reportage di guerra.
Deve essere considerato un pioniere anche delle tecniche di colorazione a mano delle copie positive. I suoi reportage hanno il merito di aver portato in Occidente immagini di luoghi e di persone fino a quel momento praticamente sconosciuti. Antonio ne seguì le orme, ma le sue foto sono principalmente concepite come souvenirs, egli riprende sovente monumenti e architetture. Adolfo Farsari, “erede” della ricca attività commerciale di cui il veneziano F. Beato era stato il pioniere, avrà modo di perfezionarla e di avvalersi dei migliori coloristi giapponesi per fare delle sue fotografie dei veri e propri capolavori. EAST ZONE. ANTONIO BEATO, FELICE BEATO E ADOLFO FARSARI. Fotografi veneti attraverso l’Oriente dell’Ottocento. Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (Padova) 17 dicembre 2011 – 1 aprile 2012. Orario: 10 - 16 (mercoledì chiuso, chiuso inoltre Natale e Capodanno). Ingresso alla Mostra: gratuito. Ingresso alla Villa: interi euro 5,50, ridotti 4,50. Per informazioni e prenotazioni: www.villacontarini.eu villacontarini@regione.veneto.it tel. 049.8778272 / 3 Mostra promossa ed organizzata dalla Regione del Veneto, da Photosophia e da Immobiliare Marco Polo. A cura di Magda di Siena.
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