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 Anno VIII n° 1 GENNAIO 2012    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Coldiretti ci dice
Mafia: mani su trasporti fa triplicare prezzi frutta
Secondo Eurispes/Coldiretti nel solo settore agroalimentare la mafia fattura 12,5 miliardi


La Coldiretti lancia l’allarme: “I prezzi della frutta e verdura triplicano (+200 per cento) dal campo alla tavola anche per effetto delle infiltrazioni della malavita nelle attività di autotrasporto, messe in luce da recenti operazioni delle forze dell’ordine.

La lievitazione dei prezzi è uno degli effetti della presenza della criminalità organizzata nel settore alimentare in un Paese come l'Italia, dove oltre l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma e la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura.

Il volume d’affari delle agromafie, cioè delle attività della criminalità organizzata nel solo settore agroalimentare, ammonta oggi – sottolinea la Coldiretti - a 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale). Le imprese agricole e i consumatori subiscono l'impatto devastante delle strozzature di filiera, su cui si insinua un sistema di distribuzione e trasporto gonfiato e alterato troppo spesso da insopportabili fenomeni di criminalità che danneggiano tutti gli operatori.

L'effetto è un crollo dei prezzi pagati agli imprenditori agricoli, che in molti casi non arrivano a coprire i costi di produzione, e un ricarico anomalo dei prezzi al consumo, che raggiungono livelli tali da determinare un contenimento degli acquisti in un Paese come l'Italia che ha la leadership europea in quantità e qualità nell'offerta di ortofrutta.

Le agromafie – aggiunge la Coldiretti - investono i loro ricchi proventi in larga parte in attività agricole, nel settore della trasformazione alimentare, commerciale e nella grande distribuzione con il reinvestimento dei proventi illeciti, che ha come corollario il condizionamento della libera iniziativa economica e la concorrenza sleale. Inoltre le associazioni criminali, attraverso le suddette pratiche estorsive, finiscono per determinare l’aumento dei prezzi dei beni al consumo.

A rischio – conclude la Coldiretti - è anche la qualità e sicurezza alimentare dei prodotti alimentari con la vendita di prodotti “spacciati” come Made in Italy ma ottenuti in realtà con materie prime importate, spesso di bassa qualità.



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