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 Anno VIII n° 6 GIUGNO 2012    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Considerazione sui risultati dell’indagine
Istat: la fiducia dei consumatori nell’economia italiana prosegue a diminuire
In maggio l'indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce da 88,8 a 86,5. Regge la fiducia “personale”, mentre continua la perdita di fiducia sul clima economico generale che scende da 71,6 a 64,4
Di F.B.


I punti salienti dei risultati dell’indagine dell’Istat sono:

  • In maggio l'indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce da 88,8 a 86,5.Il clima economico generale scende da 71,6 a 64,4 mentre il clima personale sale da 94,3 a 95,2.
  • Risultano in lieve calo sia l'indicatore riferito al clima futuro (da 76,6 a 75,7), sia quello relativo alla situazione corrente (da 96,7 a 96,4).
  • I giudizi e le aspettative sulla situazione economica dell'Italia risultano in sensibile peggioramento (i saldi diminuiscono rispettivamente da -128 a -140 e da -70 a -80). Aumenta il saldo relativo alle aspettative sulla disoccupazione (da 106 a 113).
  • Il saldo dei giudizi sulla situazione economica della famiglia diminuisce (da -63 a -66), mentre per le aspettative future si rileva una lieve risalita (da -39 a -37). Per quel che riguarda il risparmio, migliorano i giudizi sull'opportunità attuale (il saldo sale da 141 a 145) e sono stabili le attese sulle possibilità future (-85 il saldo). I giudizi sulla convenienza all'acquisto di beni durevoli risultano in miglioramento (da -100 a -91).
  • Il saldo dei giudizi sull'evoluzione recente dei prezzi al consumo è in calo (da 91 a 87). Le valutazioni prospettiche sull'evoluzione nei prossimi dodici mesi segnalano una attenuazione della dinamica inflazionistica (il saldo diminuisce da 50 a 44).
  • A livello territoriale il clima di fiducia peggiora al Centro e nel Nord-ovest; migliora lievemente nel Mezzogiorno e nel Nord-est.
Ci sembra giusto rilevare come i partecipanti al sondaggio mensile, svolto dall’Istituto Centrale di Statistica, tendano a disgiungere la valutazione sul proprio stato, più ottimistica, da quella dell’economia in generale, molto perrimistica; questo è evidentemente un assurdo da un punto di vista della realtà. È quindi ipotizzabile che da una parte la situazione economica sia percepita in modo eccessivamente pessimistico, grazie allo sciocco tam tam dei mas media, che legano la situazione economica ad indicatori di scarsa attendibilità come l’andamento della Borsa, che ben poco ha a che fare con l’economia reale, dall’altra ad una visione eccessivamente “rosea” del futuro personale.

Infine osservando l’andamento storico della fiducia per il “clima economico” ha avuto correttamente un crollo all’inizio della crisi nel 2007, ma la crisi è stata mal interpretata ed è stato dato un valore congiunturale anziché sistemico. La fiducia, con la complicità del Governo Berlusconi, che nulla a fatto per affrontare la crisi, anzi l’ha nascosta diffondendo informazioni irreali, è ripresa durante il 2009 per poi tornare a contrarsi. Il dato di oggi si pone sulla linea di valutazione espressa nel periodo 2007- 2008 e non deve quindi essere interpretato con allarmismo, ma come una corretta visone, senza falsi filtri, di una situazione molto grave. Per approfondimenti vedi: Fonte: Istat - Statistiche Flash - “La fiducia dei Consumatori” - Maggio 2012



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 #consumatori,        #economia,        #fiducia,        #indagine,        #istat,        #società
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