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 Anno VIII n° 6 GIUGNO 2012    -   FATTI & OPINIONI


Le tradizioni inutili
Perché la Festa della Repubblica deve essere una sfilata militare?
E se per il 2 giugno si facesse una bella festa popolare, con canti e danze e l'albero della cuccagna?
Di Giovanni Gelmini


2 Giugno 2011 - Il Presidente Giorgio Napolitano alla Rivista Militare su via dei Fori Imperiali
Da sempre siamo abituati a vedere sfilare i mezzi militari in occasione della Festa della Repubblica, ma la vicinanza del disastro in Emilia e del disastro permanente del bilancio dello Stato, ha fatto infuriare il popolo di internet. La domanda posta è precisa: perché sprecare soldi?

Napolitano ha risposto immediatamente (vedi in documenti); il passaggio più significativo del suo comunicato mi sembra essere: “Dedicheremo le sobrie celebrazioni del 2 giugno al ricordo delle vittime del terremoto di questi giorni, al dolore delle famiglie, alla sofferenza delle popolazioni colpite ”. “Sobrie” e una dedica mi sembrano insufficienti, ma forse c'è da considerare che ormai quasi tutte le spese sono state fatte e cancellare le parate (sono in molte città) non porterebbe a risparmi significativi, anche se, pur senza creare risparmi di cassa, resterebbe un bel segnale.

Resta una domanda sollevata da questo polverone: perché oggi per la festa della Repubblica si deve fare una sfilata militare?

Nei secoli passati uno degli scopi principali degli Stati, anche dell'Italia, era fare la Guerra per ampliare il potere. Ecco che la sfilata militare serviva per mostrare alla popolazione e ai nemici la potenza dell'apparato aggressivo.

Con la Costituzione del 1948 però qualcosa è cambiato:
    Art. 11. -L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo
Lo scopo delle Forze Armate non diventa più rendere grande lo Stato, ma difenderlo. Ora se dobbiamo far sfilare chi rende grande oggi lo Stato dovremmo iniziare con la Protezione Civile e con i suoi volontari, i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Croce Rossa e poi tutte le associazioni di volontariato. Perché però dimenticare: gli insegnanti, i vigili urbani, gli impiegati dell'anagrafe, i ricercatori, i netturbini, gli imprenditori, gli operai e così via. Tutti fanno grande oggi lo Stato e quindi tutti dovrebbero sfilare.

Certo che non sarebbe la sfilata cui siamo abituati. Alle divise perfette dei corpi militari e paramilitari si affiancherebbero innumerevoli tipologie di civili: vecchie insegnanti secche o grasse, con passo incerto, il ragioniere del Comune pelato e con gli occhiali spessi, che avanza ricurvo e una marea di persone preoccupate per il loro futuro, pochissimi giovani... Questa è la forza che difende e rende grande l'Italia e questa dovrebbe sfilare, ma credo che sia evidente a tutti che questa sarebbe una sfilata felliniana; può andare bene in un film, ma non avrebbe nessun senso nel viale principale di una città con un palco per le autorità e i discorsi di rito.

Forse è venuto il momento di inventare un nuovo modo di far festa. Non è facile, ma quello che mi viene in mente è una festa sull'aia, cui, forse, ho partecipato da piccolo. Una festa di tutti, una festa dei bambini, delle famiglie, dei vecchi. Una festa dove se qualcuno è melanconico, subito c'è chi cerca di portare anche a lui un po' di allegria. Una festa in cui ognuno porta qualcosa da mettere in comune con gli altri per fare più bella e più grande la festa.
Questa dovrebbe rappresentare oggi la Festa della Repubblica: uno Stato forte perché fatto di gente forte e unita; così sono già molti italiani, anche se non tutti se ne sono accorti ancora, ma le catastrofi invece lo stanno insegnando.



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 #2 giugno,        #bilancio,        #festa della repubblica,        #napolitano,        #risparmio
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