REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VIII n° 6 GIUGNO 2012 - EVENTI |
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La mostra, curata da Daniela Cristadoro e Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona, presenta una serie di opere - sculture in ferro e terracotta, grandi lavori su carta - che appartengono alla produzione artistica di Ascari dell'ultimo decennio e un'installazione site specific, “Memoriale volubile”, appositamente realizzata per questo appuntamento e costituita da una serie di sculture in cemento e rete metallica sospese nello spazio, che verrà collocata nella sala centrale del museo asconese.
Per l’occasione, l'etichetta indipendente di musica contemporanea “Die Schachtel”, pubblicherà un vinile con la registrazione del materiale sonoro relativo a quell’opera. La scelta di proporre una mostra di Ferruccio Ascari ad Ascona, s’inserisce nella volontà del Museo di aprirsi a esperienze e a significativi maestri dell'arte contemporanea capaci di collegarsi, per la natura della loro ricerca, a quelli che sono stati gli elementi caratterizzanti della storia culturale e artistica del territorio. In particolare, alla complessa storia di “Monte Verità”, alle correnti di pensiero, alle esperienze utopiche che qui hanno preso avvio, alle figure che l'hanno frequentato dando vita a una straordinaria stagione culturale: dall'insediamento di comunità anarco-utopiste e teosofiche alla fine del XIX secolo, alla frequentazione nei primi decenni del XX da parte di esponenti di rilievo dell'espressionismo tedesco, del gruppo dei dadaisti svizzeri, di personalità quali Isadora Duncan, Carl Gustav Jung, Paul Klee, Jean Arp per citare solo alcuni nomi noti all'interno di una schiera numerosissima.
L’interesse per la grande tradizione della filosofia indiana - in particolare il pensiero e la pratica dello Yoga – vengono attraversati da Ferruccio Ascari non secondo la versione edonistica ed edulcorata contemporanea, ma come la scoperta di uno straordinario patrimonio di idee da innestare sulla sua formazione filosofica e artistica. Per Ascari, come per molte delle personalità che gravitarono intorno a “Monte Verità”, l’attività artistica è una forma di meditazione che consente di avvicinarsi alla natura intima delle cose e dunque un atto di conoscenza della realtà complessa di cui facciamo parte.
Come scrive Daniela Cristadoro, nel suo testo in catalogo, “Le opere recenti di Ferruccio Ascari sono l’esito di un progressivo e sempre più radicale spostamento dello sguardo da una prospettiva di tipo antropocentrico a un’altra che tende al superamento di ogni gerarchia tra i vari piani di esistenza. È un percorso vissuto dall’artista come una liberazione, un allargamento d’orizzonte lungamente perseguito. Frutto di un cammino di ricerca sul piano umano oltre che artistico, sul quale non poco ha influito lo studio del pensiero yogico e la sua pratica. La consapevolezza della perdita del centro e insieme delle infinite forme in cui il vivente si manifesta, costituisce la trama segreta, e insieme il filo conduttore che attraversa tutto il suo lavoro”.
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