REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
||
Articoli letti 15122472 RSS |
Vedi tutti gli articoli di
|
stampa |
Anno VIII n° 7 LUGLIO 2012 - EVENTI |
||||||||||||||||
In questa mostra, caratteristica per altro presente in molta parte della produzione dell’artista, Jordi Bernadò mescola nella sua fotografia i temi dell'architettura, della città e del paesaggio. “La sua ricerca dei segni che, in questo ambiente, caratterizzano la società e la cultura contemporanee rappresenta il vettore principale della sua creazione” mette in risalto Gabriel Bauret, curatore della mostra. “Egli fa scivolare uno sguardo divertito su dettagli che lui solo sa individuare e mettere in evidenza. E nella forma fotografica che adotta, il colore è indissociabile dalla composizione. Se ha esplorato gli spazi urbani e suburbani degli Stati Uniti, del Giappone e dell'Europa, egli resta legato alla Spagna, incuriosito dallo stato del paesaggio e dagli interni collegati a universi estremamente vari. E nelle sue inquadrature, la realtà somiglia a uno scenario teatrale; le frontiere tra il reale e l'inverosimile si attenuano. Attraverso questa visione del mondo tinta d'ironia si profila non solamente un osservatore attento, ma anche un creatore ispirato; guidato in particolare da autori di teatro del XX secolo che hanno messo in scena l'assurdo e il ridicolo, o ancora il grottesco così come si declina nella letteratura di Cervantes e nella pittura di Goya”.
“Bernadò usa le sue immagini sul filo dell'ambiguità”, scrive Giovanna Calvenzi, nel saggio “La perversa ambiguità della verità” scritto in occasione del lavoro “Welcome to Espain” e pubblicato da Actar (Barcelona) nel 2009, “entra in pieno nel gioco contemporaneo della finzione narrativa utilizzando tuttavia il rigorosissimo ‘stile documentario’, lo stile dei grandi paesaggisti, lo stile, per antonomasia, più veritiero. La sua, se proprio sentissimo il bisogno di etichettarla, è una menzogna a posteriori. Nel senso che al momento dello scatto Bernadò non si pone il problema di mentire, ha solo l'intuizione di una possibile futura menzogna che nascerà dalla contestualizzazione, dall'uso che farà delle sue immagini”. “É la realtà che diventa ingannevole e la sua ‘oggettiva’ fotografia altro non fa che documentare. Il suo dispositivo classificatorio assembla solo frammenti di incongruenze e di anacronismi sparsi nel mondo. Colpevoli non sono più fotografi e fotografia ma gli uomini tutti: emigranti nostalgici, religiosi fanatici, viaggiatori insoddisfatti, progettisti immaginifici. E la sua fotografia sembra tornare all'imperativo primario che le fornisce l'illusione di una mendace consapevolezza di essere nel vero”.
JORDÍ BERNADÓ. INSULA PENINSULAR Uno sguardo lucido e ironico Galleria Credito Siciliano, Piazza Duomo, 12 – Acireale 12 luglio – 30 settembre 2012 Inaugurazione mercoledì 11 luglio ore 19.00 Orari e ingressi Galleria Credito Siciliano Da martedì a domenica 18.00 - 22.00 chiuso il lunedì INGRESSO LIBERO Informazioni al pubblico Galleria Credito Siciliano tel. +39 095.600.208 / 0957.113.517 www.creval.it Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese a cura di Gabriel Bauret
Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione
|