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 Anno VIII n° 7 LUGLIO 2012    -   FATTI & OPINIONI


Alcune considerazioni generali
Attenti alle lagnanze di chi perde i “benefit” della spesa pubblica
I tagli riducono lo spazio per benefici inutili, per la corruzione, per le poltrone inutili. Prima di ascoltare chi alza la voce è opportuno pensare a quali vantaggi perde, anche se sicuramente ci sono cose che possono essere migliorate
Di Il Nibbio


Il Consiglio dei Ministri ha approvato le disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica, pur mantenendo invariato il livello dei servizi ai cittadini. La spiegazione dettagliata delle misure, suddivise per temi, è contenuta in un comunicato stampa separato

Così cita il comunicato stampa relativo al Consiglio dei Ministri del 5/7/2012, quindi non abbiamo ancora disponibile alcun elemento di valutazione, se non quello sentito nelle TV o letto nei giornali. Per prima cosa, possiamo però osservare che questo decreto evita l'innalzamento dell'IVA, previsto per il 1 Ottobre, qualora non siano rispettati gli equilibri di bilancio definiti da Berlusconi e Tremonti. Già questo è un vantaggio non da poco.
Sappiamo che i tagli ci devono essere e questo vuol dire certamente fare scontenti tutti coloro che ricevono i benefici dalle spese tagliate; ne cito alcuni:

  • i sindacalisti hanno molti interessi legati a spese inutili dello Stato, come i tanti “servizi” svolti dal CAF, quindi la loro agitazione ha certamente interessi di parte che non riguardano solo il mondo del lavoro;
  • la sanità è un pozzo senza fondo di spese inutili, clientelari e di corruzione attraverso l’abuso dell’affidamento alle strutture convenzionate; anche dove la sanità funziona, il taglio, deve ridurre il benefici per chi corrompe, per i corritti, per gli “amici”, senza tagliare i servizi per i cittadini;
  • le società pubbliche sono spesso costituite non per fornire servizi più efficienti, ma per dare posto ad amministratori, dirigenti e impiegati; se si vuole ridurre la spesa sono da eliminare;
  • La strutturazione degli enti territoriali in Regioni, Province e Comuni ha un senso, ma, nel tempo, si è assistito alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Non solo Comuni, Province e Regioni troppo piccole, ma anche la proliferazione di nuovi enti: Parchi, Comunità Montane, consorzi, ecc. Oggi, con la possibilità di interagire a distanza, certe funzioni localizzate non hanno più senso e si devono accorpare con gli enti territoriali in modo da avere una ottimizzazione della struttura.
Tutte queste innovazioni, sicuramente necessarie, producono per forza alte grida dei potenti che vedono diminuire il loro potere e i loro benefici ora esistenti, pagati dai contribuenti. Questo non vuol dire che tutto sia perfetto, anzi credo che ci siano molte domande da fare: la prima perché non si tagliano di più le spese per le armi da guerra, visto che “L'Italia ripudia la guerra...”



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