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 Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012    -   TERZA PAGINA


Scheda
Bergamo dall' Alto: Torre Di Gombito - Bergamo Sotterranea: Fontana Del Lantro ,Cannoniera Di San Michele , Cannoniera Di San Giovanni
Tratto dal volantino distribuito dall’ U.O. A cura dell'U.O. Promozione Turistica e Uffici I.A.T di Bergamo


TORRE DI GOMBITO (52 m.)

La Torre situata all'incrocio fra cardo e decumano massimo (rispettivamente vie S. Lorenzo - Mario Lupo e via Gombito), venne edificata nel XII secolo. Costruita in blocchi di pietra, la torre sovrastava la città e, ancor oggi, con la sua mole, costituisce un riferimento perentorio nel panorama di Bergamo alta.

Nel 1206 fu teatro di un incendio nel corso di disordini che vedevano contrapporsi le famiglie guelfe e ghibelline dei Suardi e dei Rivola.
Nel 1263 divenne proprietà di Bartolomeo del Zoppo.
Fino al 1500 mantenne la sua funzione difensiva e fu poi convertita ad usi civili con l'apertura di una bottega.

Nel 1848 la torre fu utilizzata dai patrioti, insorti contro la dominazione austriaca, per scacciare i militari asserragliati nella Rocca. Fu proprio in seguito a quest'episodio che le autorità austriache decisero di demolire la scala interna in legno, rendendo in tal modo inaccessibile la sommità della torre.

L'Amministrazione comunale entra in possesso della torre nel 1877 per cessione gratuita da parte di privati (Agliardi, Arnoldi e Gout) i quali non riuscivano più a provvedere alla manutenzione della torre, essendo l'edificio privo di collegamento interno.

Nel 1892, dopo aver verificato il costante sgretolamento delle pareti della torre, si delibera la costruzione della scala in legno ancor oggi utilizzata.

Esterno: Su via Gombito e su Via Mario Lupo si notano dettagli che rivelano, da un lato l'inserimento della bottega rinascimentale e dall'altro i mensoloni che documentano un portico ormai scomparso e l'arco a sesto acuto che fungeva d'accesso alla casa-torre.


Visite alla Torre di Gombito
dal 1° aprile fino al 31 dicembre 2012 nei seguenti orari:
lunedì evenerdì: 14.30-16.30
sabato, domenica e festivi: 10.00-12.00/14.30-16.30
La salita alla sommità della torre è gratuita, in gruppi di 6 persone accompagnate, è soggetta all’osservanza di precise prescrizioni e deve essere obbligatoriamente prenotata presso l’ufficio turistico IAT che ha sede al pianterreno della torre stessa. Recarsi personalmente o telefonare al numero +39 035 242.226 tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle ore 17.30.

FONTANA DEL LANTRO

La Fontana del Lantro, situata sotto la chiesa di San Lorenzo all'inizio di via Boccola, è una grandiosa costruzione in pietra squadrata a vista, caratterizzata da ampie volte con archi a tutto sesto ed a sesto acuto poggianti su una colonna posta al centro della cisterna.

Le prime notizie sul Lantro si hanno da una pergamena dell'anno 928, scritta dal vescovo Adalberto, nella quale viene menzionata la sorgente del Lantro.
Altre citazioni si trovano in doèumenti del 1032, 1042 e lo Statuto del 1248 indica che l'acqua di questa sorgente era incanalata in un complesso dotato di cunicoli, cisterna, lavelli ed abbeveratoi.

La struttura attuale è della seconda metà del 1500, periodo di costruzione delle mura venete, quando la chiesa di San Lorenzo venne ricostruita sopra la cisterna dopo l'abbattimento per la costruzione della cinta muraria.

La Fontana del Lantro ha svolto durante i secoli un'importante funzione pubblica per la comunità della Vicinia di San Lorenzo. Per l'abbondanza delle sue acque e per la sua capienza fu impiegata per vari usi, anche non domestici: era infatti possibile prelevare acqua per abbeverare gli animali e per la concia delle pelli. Forni acqua alla popolazione sino agli ultimi anni del 1800, quando entrò in funzione il nuovo acquedotto municipale e continuò ad essere utilizzata come lavatoio fino al 1950.

A partire da tale anno e fino al 1992 la cisterna è rimasta in stato di completo abbandono.

li 1992 vede il Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole impegnato nei lavori di pulizia e recupero dell'antico sito che è stato riportato al suo antico splendore.
La Fontana del Lantro è costituita da una vasca principale, capace di circa 400 metri cubi, e da una vasca minore in posizione sopraelevata rispetto alla prima.
Le due cisterne erano alimentate da altrettante sorgenti: l'antica sorgente del Lantro, che nasceva in una piccola cavità dietro la chiesa di San Lorenzo, e la sorgente di San Francesco, intercettata durante i lavori di costruzione delle mura.

Informazioni tratte da www.nottole.it


FONTANA DEL LANTRO
via Boccola
aperta da Aprile a Settembre: lunedì e venerdì: 14.00-18.00
sabato- domenica - festivi: 10.00-12.00/ 14.00-18.00


CANNONIERA DI SAN MICHELE

Cannoniera doppia in casamatta posizionata all'interno del Baluardo di San Michele o dell' Acquedotto, a difesa della cortina comprendente la porta di S. Agostino e di parte della faccia del baluardo di S. Agostino.

La cannoniera è stata oggetto di restauro, concluso nel 1992 da parte del Comune di Bergamo, che ha evidenziato l'imponente struttura del sotterraneo. Tramite una galleria curva in discesa si giunge nell'ampia sala di manovra, un salone costituito da tre vani con volta a botte sostenuta da un'unica colonna centrale. Sulla volta più alta si notano due camini di ventilazione e sfogo per i gas prodotti dallo sparo dei cannoni.

In alcuni punti le pareti sono costituite dagli strati rocciosi che costituiscono la base delle colline su cui è stata edificata Bergamo Alta ed ai quali la cannoniera "è stata appoggiata".

In corrispondenza dei camini di ventilazione si aprono le bocche per l'alloggiamento dell'artiglieria ed il cunicolo di sortita. Queste ultime non hanno più sbocco verso l'esterno in quanto nel 1881, proprio a ridosso del baluardo di San Michele, è stata costruita una vasca dell'acquedotto municipale che ne ha celato, per sempre, le strutture esterne.
La bocca cannoniera di sinistra è stata completamente murata mentre rimane visibile la forma della bocca di destra: un "imbuto" rovesciato verso l'esterno con un piano inclinato sul fondo del quale doveva essere posizionato il cannone.

La galleria di sortita, anch'essa chiusa dalla costruzione della cisterna, era un passaggio che permetteva l'uscita dei militari ai piedi delle mura per azioni all'interno della fossa che circondava Città Alta. Attualmente risulta in parte allagata per infiltrazioni d'acqua dalle pareti e per la presenza di una sorgente intercettata durante lo scavo della cannoniera ed incanalata verso l'esterno, dove si univa con l'acquedotto di Prato Baglioni che, sino alla fine del 1800 con la costruzione della cisterna a ridosso del baluardo, alimentava la fontana del Delfino in via Pignolo, all'esterno delle mura venete.

Sempre nella sala di manovra esiste una zona, protetta e non accessibile, che consente di osservare numerose concrezioni: stalattiti filiformi o "spaghetti" che scendono dal soffitto della volta con lunghezze che arrivano anche ai tre metri e stalagmiti create dallo stillicidio dell'acqua sul pavimento. Concrezioni che si sono formate grazie alla calce utilizzata quale sigillante fra le pietre che costituiscono la struttura della cannoniera.

Informazioni fornite dal Gruppo Speleologico Bergamasco “Le nottole”


CANNONIERA DI SAN MICHELE
viale delle Mura
aperta da Aprile a Settembre: domenica e festivi: 10.00-12.00/14.00-18.00

CANNONIERA DI SAN GIOVANNI

Il 31 Luglio 1561, con l'arrivo a Bergamo del conte Sforza Pallavicino, iniziarono i lavori per realizzare le nuove mura della città, che, volute per ragioni di stato, non servirono mai alla difesa.

Nel 1578, tra le 16 piazze (baluardi e piattaforme) iniziate, solo tre si potevano in realtà dire finite. La altre, tra cui quella di S. Giovanni, non avrebbero potuto giovare alla difesa. Solo nel luglio 1590 il baluardo e la cannoniera di S. Giovanni raggiunsero un'effettiva efficienza militare. All'inizio degli anni '30 del XVII secolo il cremasco Francesco Tensini, architetto militare della Repubblica Veneta, si interessò delle mura di Bergamo, rilevando che proprio il baluardo di S. Giovanni era, a suo parere, uno dei punti più deboli delle fortificazioni bergamasche. Per questo propose di rafforzarlo con la costruzione di una nuova struttura difensiva più esterna, che però non venne mai realizzata.

Il giorno di Natale del 1796 i Francesi entrarono in Bergamo. Con la dominazione francese cessò l'uso militare delle mura venete e iniziarono gli usi civili. Usi che comunque non mancarono neppure in periodo veneziano, con l'attribuzione agli ortolani delle fosse e con la piantumazione di gelsi sugli spalti, già a partire dal 1583. Nel 1825 il Comune acquistò gli spalti, compreso il baluardo di S. Giovanni, al prezzo di 6050 lire. Il demanio pose però molte condizioni, tra le quali quella di non alterare la forma dei sotterranei, delle mura e dei bastioni. Nel 1829 iniziarono i lavori voluti dal Comune per realizzare una nuova strada tra Porta S. Giacomo e porta S. Alessandro. I lavori risultarono molto impegnativi in corrispondenza del baluardo di S. Giovanni e furono ultimati solo nel 1841, con la creazione del piazzale di Colle Aperto.

Da allora, abolite le tracce delle strutture militari, la piazza superiore del baluardo di S. Giovanni è utilizzata come belvedere sulla città bassa di Bergamo e la Pianura Padana. Alla fine del 2009 la Cannoniera è stata restituita alla città grazie al complesso intervento di recupero effettuato dall'impresa Ing. G. Pandini s.r.l.

Informazioni tratte dalla Scheda Storica a cura di Francesco Macario e Alberto Bianchi


CANNONIERA DI SAN GIOVANNI
viale delle Mura
aperta da Aprile a Settembre: lunedì e venerdì: 14.00-18.00
sabato- domenica - festivi: 10.00-12.00/ 14.00-18.00



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