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Il dubbio

Renzi è liberaldemocratico?


Di Giacomo Nigro

Renzi è liberaldemocratico ha detto Scalfari a Fazio durante l'intervista di domenica a "Che tempo che fa" la nota trasmissione di RAI3: troppo buono!
Per me è un parolaio, figlio delle Tv commerciali. Inoltre egli è un ingrato, visto che alla convention di Torino ha mostrato di non apprezzare gli sforzi democratici del suo Segretario Bersani che, cambiando le regole, gli ha permesso di candidarsi alle primarie. Lo sbruffone ha dichiarato con voce stentorea da comiziante che lui le primarie le avrebbe comunque fatte.

In questi giorni, leggendo i giornali e guardando i telegiornali, ci rendiamo conto di quanto piaccia il candidato alle primarie del PD al PD+L che di suo è allo sbando, in attesa che il vate Silvio sputi il vaticinio della sua eventuale candidatura.

Ecco una rassegna di estimatori: "Renzi mi piace. Non vado in casa d'altri a votare alle primarie, ma il personaggio mi piace. E' un gigante nel panorama politico di oggi, una persona giusta per questi tempi. Mi ricorda un po' Berlusconi, per esempio nell'essere anticonformista". Lo dice Marcello Dell'Utri, senatore del Pdl, a La Zanzara su Radio24, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. "Alle politiche, se non ci fosse Berlusconi, Renzi lo voterei, assolutamente - aggiunge Dell'Utri - avercene di persone così. Molti del Pdl, se non ci fosse Silvio. lo voterebbero”. Conoscendo il personaggio direi che si tratta di "un avviso di garanzia" bello e buono diretto al suo Silvio.

Portare la rottamazione fino nel cuore del centrodestra per riavvicinare il Popolo delle Libertà agli elettori. Perché la grande novità della scena politica, sostiene Maurizio Belpietro, "si chiama Matteo Renzi", e anche se non riguarda direttamente il Pdl, non può lasciarlo indifferente. Il sindaco di Firenze ha portato i grandi vecchi del Pd (leggi Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti) a farsi da parte. "E allora ripartiamo dal nostro appello dello scorso 23 maggio - dice Belpietro - 'Dimettetevi tutti'. Per riconquistare la fiducia degli elettori non basta un ritocco, ci vuole una rivoluzione". Si accoda all'esortazione dello stesso tenore fatta da Daniela Santanchè, il direttore di Libero, ma ponendo un distinguo: "La rottamazione del Pdl deve essere di tutti i big, che oggi appaiono vecchi, non solo di una parte. Quindi - continua - va rottamata anche Daniela Santanchè, che non siede in Parlamento ma che è stata vicina al Pdl e ai suoi errori in questi anni. Se rottamiamo gli Alfano - conclude - via anche i Cicchitto e i Gasparri".

L'altro candidato alle primarie Nichi Vendola intanto gli si rivolge tramite i media: "Caro Matteo, il coraggio di cui c'è bisogno è quello dei ragazzi e delle ragazze che lottano per difendere la scuola pubblica. Quello di chi vuole rompere la gabbia della precarietà. I tuoi sponsor sono il mondo vecchio che si affida a te per riciclarsi".
Monti "forse non ha percezione di quanto sia acuto e rabbioso il dolore del Paese", dice inoltre Vendola, intervistato dall'Unità. Guardando a quello che succede, tra problemi dei precari, dei pensionati, tagli fatti e annunciati, il quadro "diventa impressionante e in controtendenza con qualunque cultura riformista. Curioso che la contesa a sinistra sia tra le isole Cayman e Monte dei Paschi di Siena". E ancora: "Bisogna parlare con i finanzieri e con i banchieri? Intanto bisognerebbe farlo a porte aperte, non nella segretezza di un convivio privato".

"Io ci parlo - riprende -, ma lo faccio a porte aperte, difendendo l'economia reale e la produzione, contestando la ricchezza fondata sulla speculazione. Non bisogna coccolare quel mondo" che dopo aver "cavalcato il puledro del berlusconismo ora cerca nuovi puledri per continuare a vincere". Bisogna "strattonarlo, mettergli regole, tagliargli le unghie".

Quanto alle polemiche sulla "rottamazione" di Renzi, "in molti passaggi della mia vita politica - sottolinea ancora Vendola - sono stato un avversario di D'Alema e Veltroni ma non li ho mai combattuti perché erano più grandi di me". Rottamare "…non mi piace applicata alle persone. Io, ad esempio, non voglio rottamare Berlusconi…" ma "…il berlusconismo, argomento che invece trova allergico Renzi perché c'è chi pensa che possa essere riciclato in parte o in tutto. E per un cambiamento che ricorda molto da vicino il Gattopardo, cambiare tutto per non cambiare nulla".

Intanto Renzi detta la sua linea "Facciamo l'alleanza con quelli che hanno firmato l'accordo per le primarie…" ma "…il mio programma non si cambia. Il programma è di chi ha vinto, non farò come Prodi che se l'è fatto cambiare". "Se vinco io non ci sarà nessuna scissione", spiega Renzi. "Il 99% del gruppo dirigente sa benissimo" che quella della scissione è una minaccia che non sta in piedi.

Secondo il rottamatore ci sono "14 milioni di voti di persone indipendenti che scelgono la persona e non la qualificazione di sinistra o di destra. Chi è capace di prendere quei voti lì vince". Uno degli obiettivi, aggiunge il sindaco di Firenze è anche "recuperare anche i grillini che sono altri nei sondaggi". "Se Bersani dicesse dimezziamo i parlamentari i grillini andrebbero a percentuali da prefisso telefonico".

Come si vede Renzi vuole utilizzare il suo appeal populistico togliendo ossigeno a chi quel populismo lo ha usato e lo usa come ragione sociale. Ma veramente il popolo del PD, quello maggioritario, con una storia di marca comunista e un lungo percorso di trasformazioni alle spalle può sopportare queste prospettive pur d'arrivare alla guida della Nazione? Credo proprio di no!

Renzi a primarie avvenute si renderà conto che lo zoccolo duro del suo partito è durissimo e resisterà alle sue finte idee di modernizzazione della politica. Per rinnovare non basta avere pochi anni di età, occorre avere un progetto veramente nuovo e di lunga prospettiva. Buttare via, rottamare l'esperienza per partito preso è un'idea iconoclasta della politica che non lascia speranza di vero rinnovamento. Sono d'accordo con Vendola quando cita il Gattopardo per spiegare la vera anima di Renzi: egli non rappresenta il nuovo, ma il vecchio, vecchissimo sistema di potere classista e capitalista.

Argomenti:   #belpietro ,        #dell'utri ,        #opinione ,        #pd ,        #politica ,        #renzi ,        #vendola



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