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L'opinione

Leopolda o non Leopolda, dove stiamo andando?

Renzi racconta a tutti di fare le riforme necessarie, ma queste non si vedono e si nota bel altro

Di Giovanni Gelmini

Leggo sull'ANSA e volentieri riprendo la dichiarazione del Presidente della Camera Laura Boldrini: "La ripresa economica passa attraverso un inasprimento della lotta alla corruzione, ora si chiede alla politica di voltar pagina e fare sul serio". Ecco credo proprio che tutti gli italiani, di destra o di sinistra, chiedano di fare sul serio.

La corruzione è sicuramente uno dei mali più gravi dell'Italia, la costringe ad essere tra i paesi meno equi e con maggiore povertà.

Perché la corruzione possa esistere in modo così evidente come vediamo è necessario che ci siano le condizioni adatte, quelle cose che la favoriscono sono da rimuovere, altrimenti la “lotta alla corruzione” resta come sempre uno slogan.

È forte l'impressione che da Berlusconi a Renzi la politica faccia solo grida manzoniane e lasci invece tutto come era prima o peggio di prima.

Tanti hanno detto quali sono le cose da modificare profondamente per eliminare la corruzione e per creare un ambiente adatto alla ripresa economica. Per prima cosa c'è da realizzare immediatamente il ripristino delle leggi, quale il falso in bilancio, che Berlusconi, il condannato eccellente che ha bisogno di tornare in politica, ha fatto cancellare e realizzare una legge dura sull'autoriciclaggio.

La Giustizia resta il vero baluardo alla corruzione.

Renzi sbandiera sempre le “riforme”, ma anche lui non le fa, o meglio, fa quelle che non servono. In pochi mesi messo in campo una riforma della Giustizia che ha parecchi problemi, come hanno già detto gli esperti, ma che non serve assolutamente a nulla per la corruzione: infatti non si occupa del penale.
Eppure basterebbe un semplicissimo provvedimento per dare certezza e velocizzare i processi, riducendo quindi anche i costi della giustizia: fermare la decorrenza della prescrizione al giorno dell’incriminazione, cioè quando il presunto reo è sottoposto al giudizio del GIP.

Quante sentenze hanno riconosciuto la colpevolezza, ma la prescrizione ha inibito la pena. La Prescrizione è cercata dalla difesa in tutti i modi, perché per un colpevole è spesso l'unica via per sembrare assolto e non subire la condanna; così i bravi avvocati usano tutti i cavilli inimmaginabili per allungare i tempi del processo, compreso ricorsi ai diversi gradi di giudizio, solo per far scorrere il tempo.

L'altra faccia della corruzione è l'evasione fiscale.
Limitare l'uso dei contanti alle piccole spese è certamente un modo per ridurla drasticamente e quindi poter abbassare le tasse a chi oggi le paga; eppure nella compagine di governo c'è chi punta i piedi contro questo e Renzi lo ascolta sempre.
La grande evasione riuscirebbe a superare quest’accorgimento, tramite operazioni estero su estero, ma la piccola, quelle da qualche migliaio di euro al mese, quella dell'artigiano o del professionista, non potrebbe sopravvivere ed è quella che fa la massa dell'evasione.
Ricordiamoci che la corruzione non è solo per le grandi opere e per i grandi appalti, ma anche per piccole pratiche e per piccoli appalti.

Altra fonte di corruzione è l'inefficienza delle P.A.
Sistemi burocratici complicati e poco chiari portano in modo inevitabile alla ricerca della scappatoia, al tentativo di “ungere le ruote”. Anche sotto questo aspetto Renzi non ha ancora fatto nulla.

Renzi si vanta di una fantomatica cancellazione delle Province, ma le Province ci sono ancora e prosperano; ha solo eliminato il possibile controllo degli elettori sull'operato degli amministratori provinciali e questo non migliora certo la situazione, anzi la peggiora, perché amministrare una Provincia non è un lavoro da nulla e non può farlo un sindaco distaccato part-time.
Invece si dovevano eliminare le Province più piccole (così come le Regioni con solo una o due Province), rimettere il controllo stretto della Corte dei Conti sulle delibere e nello stesso tempo eliminare la miriade di enti territoriali autonomi, che complicano la vita a chi opera, rendono incerte le soluzioni e costano inutilmente.

Di tutto quanto elencato nulla è stato fatto né annunciato.
Le riforme di Renzi sembrano solo atte a consolidare il potere dei vertici e a far discutere la gente su cose poco utili per la ripresa e nascondere così le operazioni reali che si possono leggere solo incrociando le varie leggi proposte.

La riforma del lavoro, pomposamente chiamata jobs act (N.d.R. eppure siamo in Italia, no?), non darà alcun frutto, perché le imprese non assumono se non hanno bisogno di lavoratori, ma ha certamente creato una grandissima discussione sull'art.18: una discussione ideologica, come lamenta Renzi, ma volutamente scatenata da un provvedimento inutile voluto da Alfano e sostenuto da Renzi.
Anche oggi abbiamo da discutere un'inutile frase detta ieri da Renzi: “Il posto fisso non c’è più” e tutti a seguire la sua indicazione con grandi dibattiti, invece di guardare a quello che occorre per il Paese e quello che il Governo fa di utile.

Ora Alfano rilancia l'inutile Ponte di Messina, opera che certamente interessa alla mafia, ma a nessun altro, vedremo se anche in questo caso Renzi ascolterà l'ex forzista o l'opposizione interna del PD. Scommettiamo che ascolterà Alfano?

Morale il linguacciuto Renzi - quando parla è convincente, niente da dire - non fa nulla per farci uscire dalla crisi e risolvere i veri problemi dell'Italia.

Argomenti:   #alfano ,        #berlusconi ,        #burocrazia ,        #corruzione ,        #evasione fiscale ,        #giustizia ,        #governo ,        #pd ,        #politica ,        #pubblica amministrazione ,        #renzi ,        #riforma



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