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L'opinione

Ed ecco il cambio al Quirinale: che succederà?

Nessuna riforma impostata, né costituzionale, né strutturale, è andata in porto, ma si torna indietro di un anno e mezzo lo stesso

Di Giovanni Gelmini

Che bel polverone. Le riforme necessarie per la ripresa non ci sono e quelle volute da Berlusconi col patto del Nazareno non sono ancora andate in porto, ma è già ora della successione a Napolitano.

Le Camere non possono essere sciolte perché le riforme non sono state fatte e i partiti che comandano, Forza Italia e PD, non hanno alcun interesse ad andare al voto con la legge elettorale proporzionale uscita dalla pulizia fatta dalla Corte Costituzionale. Certo si potrebbe rapidamente tornare al “mattarellum” con i collegi uninominali, che piacevano molto agli elettori, ma per niente ai poteri forti, espressi dalle segreterie di partito, quindi è d'obbligo aspettare.

Ma Napolitano non ci sta; è ultra stanco, ma fa chiarire con una Nota dell'ufficio stampa del Quirinale: “Si tratta di decisioni, sulle quali egli rifletterà autonomamente, che per propria natura sono e devono essere tenute completamente separate dall'attività di governo e dall'esercizio della funzione legislativa.

Quindi nessun legame è possibile tra le sue dimissioni e lo stato delle leggi in discussione o da discutere. Si potrebbe addirittura interpretare la frase come se Napolitano, vista l’impossibilità di trovare soluzioni corrette e condivise, per le riforme costituzionali e la legge elettorale, si sia stufato e abbia deciso di ritirarsi a vita privata, lasciando al suo successore il problema di guidare questa repubblica impantanata tra politici incapaci e corrotti.

E così si riapre il problema di trovare un successore a Napolitano. Cosa è cambiato dal giugno 2013?
Poco o niente, ma forse quel “niente” è sufficiente a permettere una soluzione che un anno e mezzo fa era impossibile.

Partiamo dai contraenti del famigerato “patto”:

- Berlusconi: la sua posizione si è aggravata ed è in evidente stato di decomposizione politica. Le ultime elezioni lo hanno visto perdente, la grazia gli è stata negata, la possibilità che sia reintegrato a pieno titolo nella politica si allontana, mentre altri processi, tra cui quello dell'acquisto di parlamentari, procedono e potrebbero portare altra acqua ai mulini dei suoi detrattori, interni come Fitto, o esterni come Salvini;

- Renzi: il suo “potere” ha fatto il pieno, ora però la gente incomincia a dubitare e l'opposizione interna si sta facendo più forte. Il patto fondante del suo governo, quello del Nazareno, scricchiola ed è messo in discussione.

Il secondo partito in Parlamento, il Movimento 5 Stelle, è in profonda crisi. Il verticismo sin qui adottato, l'insuccesso elettorale e l'opposizione sterile non gratificano di certo il folto gruppo di parlamentari, che si aspettavano di aprire il Parlamento come una scatola di tonno. Invece l'apriscatole era spuntato e si sono trovati congelati nella loro attività politica senza poter concludere nulla.

Non possiamo non parlare della Lega, che è l'unico partito che ha mostrato la capacità di mettere alle spalle il passato e ha riconquistato il suo elettorato, proponendo perfino Salvini al posto di Berlusconi alla guida della destra.

Gli altri partiti “di centro” restano gatti sparpagliati sui tetti della politica; l'unione perenne con l'UDC, incomprensibile per gli elettori moderati, sembra affossare qualunque tentativo di creare una destra indipendente da Berlusconi e in grado di intercettare l'elettorato moderato che invece si è spostato in massa verso Renzi.

Alla fine una differenza importante con il giugno 2013 c'è: Renzi ha bisogno di mostrare di essere in grado di governare senza Berlusconi e i grillini di poter combinare qualche cosa di buono non scaldando inutilmente gli scranni del Parlamento.
Ci sono le condizioni per un accordo Renzi – Di Maio, condizioni che non c'erano con Bersani, ma basterà?

Forse le elezioni del successore di Napolitano possono essere l'affossamento del patto del Nazareno e di un nuovo corso del Governo Renzi.
E Alfano?
Se ci sarà un nuovo asse politico, se non vuole sparire e essere riassorbito in Forza Italia, si adeguerà.

Argomenti:   #berlusconi ,        #grillo ,        #m5s ,        #movimento 5 stelle ,        #napolitano ,        #pd ,        #politica ,        #quirinale ,        #renzi



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